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Roma, branco contro un cinese Milano, mazzate a senegalese In Italia è emergenza

Publie le lunedì 6 ottobre 2008 par Open-Publishing

Roma, branco contro un cinese. Milano, mazzate a senegalese. In Italia è emergenza razzismo

di Checchino Antonini

«Cinese di merda» e giù botte. Il copione si ripete nel primo pomeriggio a Roma, Torbellamonaca, profondo sudest della metropoli. Gli aggressori cinque bianchi italiani minorenni presi poco dopo dai vigili di quartiere grazie a un testimone decisivo e che non ha paura a "metterci la faccia". Poche ore prima, a Milano, un ambulante senegalese era venuto a lite con un collega italiano. Sbuca un terzo uomo e lo stende con una mazza da baseball. L’uomo bianco s’è dato alla fuga subito dopo. Il cinese, no, lui nemmeno litigava. Camminava davanti al teatro del quartiere. Alla fermata del bus lo hanno accerchiato e pestato. Probabilmente i cinque italiani sono gli stessi ad aver aggredito «due sporchi negri», ragazzi della Costa d’Avorio di 30 e 24 anni, lunedì sera.

Sicuramente la zona è la stessa dove un gruppo di italiani ha preso a sprangate alcuni rumeni di fronte a un supermercato, in primavera, sull’onda della chiamata alle armi dell’estrema destra dopo l’omicidio Reggiani. «Queste cose succedono sempre al lotto R5, una delle aree più squallide di Torbellamonaca - spiega Mario Cecchini, fondatore del centro sociale El Che - tra i lotti di un’altra via, per esempio, vivono stranieri senza che succeda nulla; al centro commerciale, invece, dove si trova l’R5 ogni tanto qualcuno si mette a fare queste azioni eclatanti. Sono le campagne di odio che sentiamo tutti i giorni contro gli immigrati che fanno scattare, nei soggetti più svantaggiati culturalmente, il meccanismo della violenza e della sopraffazione».

Intanto Parma si lecca le ferite per l’ennesimo episodio di razzismo. Lì è stato un gruppo di vigili urbani italiani a pestare e insultare senza motivo un cittadino ghanese. Mentre la Parma democratica si prepara a manifestare - sabato alle 15.30 (cortei e iniziative anche a Roma, Milano e Caserta. E l’11 ottobre il razzismo sarà nella piattaforma del corteo nazionale di Roma) - la Uil locale s’è dissociata da qualsiasi manifestazione e l’assessore locale alla sicurezza (Udc) s’è posto in maniera equidistante.

Peggio ancora il suo omologo romano, tale Samuele Piccolo, record di preferenze alle ultime comunali, che prova a scaricare le colpe sulle giunte di centrosinistra per depistare i sospetti sui mandanti morali di queste aggressioni. Non che Alemanno, espressione del medesimo brodo di cultura securitaria e xenofoba, vada oltre la rituale richiesta di punizione esemplare cui si associa, con taglia e incolla, il suo uomo alle politiche sociali.

«Il consenso alla destra è maturato sui temi dell’immigrazione e della sicurezza. Se i politici parlano il linguaggio dell’intolleranza, questi ragazzi si sentono autorizzati ad agire di conseguenza - avverte Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione dell’Arci - d’altronde basta vedere i dibattiti televisivi su questi temi dove c’è gente che dice tante sciocchezze e bugie e non c’è nessuno che li contraddica. Tanta gente, ad esempio, è convinta che a Roma il Comune dia soldi ai rom, sono cose che sento dire anche dai tassisti. C’è un vero e proprio razzismo istituzionale che non può non trasformarsi in violenza».

Un salto nella lontana Treviso e sembra proprio che Miraglia abbia ragione: la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo sulle frasi contro gli islamici pronunciate dal vice sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini durante la festa della Lega Nord a Venezia, il 14 settembre scorso. L’ipotesi di reato è di istigazione all’odio razziale. Lo «sceriffo» aveva tuonato contro quelli che vogliono aprire le moschee e i centri islamici e i phone center, i cui avventori si mettono a mangiare in piena notte e poi pisciano sui muri - «che vadano a pisciare nelle loro moschee» - e i bambini che vanno a rubare agli anziani e aveva dichiarato di non volere vedere «neri, marroni o grigi che insegnano ai nostri bambini.