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Roma: manifestazione del 4 nov. contro la precarietà
Publie le giovedì 12 ottobre 2006 par Open-Publishing1 commento
’Stop precarietà’, dobbiamo muoverci
di Michele De Palma, segreteria del Prc
Siamo in ritardo sulla manifestazione del 4 novembre, nelle città non c’ è
una grande mobilitazione e non siamo riusciti a fare rete come tante volte
abbiamo fatto in passato. "Stop precarietà ora!" non è il movimento di
Genova, e la finanziaria non è nel "suo segno di fondo uguale a quelle degli
ultimi vent’anni", come scrive Giorgio Cremaschi in una lettera al
Manifesto. La realtà è un’altra e dobbiamo provare a condividerne la
lettura.
Il movimento non è più quello di Genova dall’assemblea del 20 luglio dopo
l’uccisione di Carlo. Abbiamo capito che dovevamo andare oltre noi stessi e
costruire nuove relazioni per non rimanere schiacciati dalla violenza degli
otto grandi. Insieme abbiamo fatto la scelta giusta, conflitto e consenso
hanno determinato una partecipazione diffusa. Dal 2001 ad oggi, milioni di
persone hanno manifestato contro la guerra, intere comunità locali hanno
fermato grandi opere e rifiuti nucleari, precari, dall’Atesia a quelli della
Fiat di Melfi, hanno messo in discussione la certezza dell’incertezza del
futuro. I diritti civili, sociali, di cittadinanza sono diventati lessico
comune, un ’frame’ di riferimento per tutti, anche a prescindere dalle
organizzazioni di appartenenza. Quello che ci ha stupiti in questi anni è
stata l’eccedenza di partecipazione che è cresciuta nell’altra Europa dei
forum sociali. Forse dobbiamo dirci che la manifestazione del 4 novembre
senza le May Day, il movimento francese, le vertenze sui luoghi di lavoro,
dai call center alle fabbriche, non ci sarebbe.
Nei prossimi giorni dobbiamo costruire comitati territoriali: tutte le
organizzazioni promuoventi devono cedere la sovranità sulla manifestazione
alle e ai precari. Il protagonismo dei movimenti è possibile se c’è la
disponibilità a far crescere uno spazio pubblico di relazione e
contaminazione, in cui provare a mettere in discussione le proprie
convinzioni.
Quanto alla finanziaria, dire che non c’è alcuna discontinuità è
pregiudiziale. Basterebbe leggere articoli e dichiarazioni di Montezemolo,
Sbilanciamoci, dalle destre al centro del centro sinistra. Personalmente
condivido le parole di Luciano Gallino nell’intervista rilasciata al
Manifesto qualche giorno addietro. E’ in continuità con gli ultimi vent’anni
la stabilizzazione di 150mila precari del pubblico impiego? È in continuità
la lotta all’evasione fiscale? È in continuità una maggiore progressività
della fiscalità?
La divisione tra governisti (traditori del movimento) e movimentisti è una
falsa impostazione del dibattito. Il movimento è autonomo, non è subalterno
né da destra, né da sinistra alle scelte del governo, anzi deve agire da
pungolo rispetto al ’Palazzo’. La manifestazione del 4 novembre deve essere
questo, se riusciremo a farne una manifestazione straordinaria. Alle donne e
agli uomini che vi parteciperanno interessa battere la precarietà,
cancellare i cpt, ottenere un vero investimento su formazione e ricerca. È
l’incontro tra sociale e politica che può intervenire sul governo e
migliorare le premesse poste nel programma dell’Unione. Abbiamo un mese a
disposizione per provare ad organizzare assemblee, iniziative per mettere in
discussione tempi di vita e di lavoro, le nostre città e i servizi,
cittadinanza migrante e reddito, beni comuni e privatizzazioni. Un mese per
impedire la passivizzazione, la delega e l’affidamento alle istituzioni.
Abbiamo un mese per condividere e non dividere: contro la precarietà abbiamo
bisogno di conflitto e consenso perché la manifestazione del 4 novembre sia
solo l’inizio.
(il manifesto 10.10.06)
Messaggi
1. > Roma: manifestazione del 4 nov. contro la precarietà, 14 ottobre 2006, 11:08
Credevo fosse tutto più giusto, più corretto qui al nord, quando 3 anni fa mi trasferii dalla contorta Sicilia per trovare ciò che al sud è impossibile trovare: un lavoro.
In effetti cominciai subito con un lavoro interinale che inspiegabilmente finì alla scadenza, ma questo è il nord pensai, avrò sbagliato qualcosa io sicuramente. Subito un altro lavoro mi portò nella p.a. sempre da interinale. Ma come è possibile che questo lavoro temporaneo continua da quasi 2 anni? Secondo me hanno dimenticato di licenziarmi perchè questo è il nord e tutto è più giusto, più corretto!