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Roma, «sprechi per i consulenti» La Cassazione condanna Rutelli

Publie le sabato 28 gennaio 2006 par Open-Publishing

Quando era sindaco di Roma Francesco Rutelli spendeva troppi soldi per i consulenti esterni. E’ la sostanza della sentenza della Cassazione che ieri, a sezioni unite civili, ha confermato la richiesta di risarcimento spese mossa dalla Corte dei conti all’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli e a una ventina fra assessori pro-tempore e funzionari comunali. Contro la decisione della Corte dei conti Rutelli e gli assessori erano ricorsi in Cassazione, da qui la pronuncia della Suprema corte.

La magistratura contabile aveva ravvisato profili evidenti «di colpa grave» nelle deliberazioni con cui la giunta del comune di Roma, provvedendo alla copertura degli uffici di staff, istituiti dal regolamento consiliare degli uffici e dei servizi, a supporto delle funzioni di vertice politico e amministrativo, aveva nominato «esperti estranei all’ente locale», discostandosi dai criteri «di eccezionalità, temporaneità e specificità» richiamati dal regolamento.

L’unica precisazione arrivata dal leader della Margherita riguarda l’eventuale risarcimento: «Non dovremo risarcire un bel niente -ha mandato a dire - per la semplice ragione che il giudizio dinanzi alla Corte dei conti si è concluso nel 2002, e in quella data Rutelli e gli altri, come già riportato a suo tempo dalla stampa, hanno versato alle casse del Campidoglio quanto richiesto dalla Corte, fino all’ultima lira».

La notizia della condanna per l’ex sindaco di Roma ha fatto felici i depressi rappresentanti della destra locale, che davanti alla ricandidatura di Veltroni faticano a considerare possibile la vittoria. L’ex candidato di Forza Italia Antonio Tajani si è buttato subito sulla succulenta notizia: «Arriva la conferma della pessima amministrazione della città di Roma da parte della sinistra.

Se si fosse speso meno e meglio, se non fossero stati sperperati i soldi dei cittadini, oggi la Capitale d’Italia non navigherebbe nei debiti che purtroppo ammontano a 7000 milioni di euro». Sull’argomento si è buttato pure il ministro per le risorse agricole Gianni Alemanno, candidato a sindaco per Alleanza nazionale nonostante la candidatura da parte dell’Udc (condivisa con Forza Italia) di Mario Baccini: «Questi gravissimi sprechi mettono in luce anche le reali modalità di finanziamento di quella che è la principale tra le attività politiche del centrosinistra, ovvero la comunicazione, con cui si è sempre evitato di dare reali risposte ai cittadini, vendendo l’immagine di un città efficiente e moderna che invece non esiste».

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