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SABATO 19 MARZO: migliaia a Cagliari da tutta l’Isola contro la guerra e le basi militari
Publie le martedì 15 marzo 2005 par Open-PublishingSabato 19 marzo manifestazione unitaria sarda a Cagliari
– PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE E LA FINE DELL’OCCUPAZIONE IN IRAQ
– PER LO SMANTELLAMENTO DELLE BASI MILITARI IN SARDEGNA
– PER LA BONIFICA DEI TERRITORI DEVASTATI E IL RISARCIMENTO ALLE COMUNITÀ INTERESSATE
– h10 CONCENTRAMENTO in via Roma di fronte al porto (nucleare)
– h11 CORTEO per le vie Sonnino, Bacaredda, Liguria.
– h15 ASSEMBLEA SARDA nella sala Nanni Loy dell’ Ersu, via Trentino* dei comitati locali, delle assemblee contro le basi, di tutti gli interessati
CONTRO LE RADICI DELLA GUERRA VIA LE BASI DALLA NOSTRA TERRA!
per contatti informazioni ed adesioni: 19.marzo@libero.it o via fax 178
272 1727 (senza il prefisso 070)
Preferibilmente comunicare l’adesione anche agli organi di stampa
(numeri fax Unione sarda 070.6013276;
Nuova Sardegna 070.652877;
Videolina 070.4081200;
Sardegna Uno 070.4091211;
Rai Tre 070.658656;
Giornale di Sardegna 070.6650206)
– assemblea sarda contro le basi militari -
Se condividi e vuoi sostenere questa iniziativa, ti chiediamo di
diffondere
nei limiti del possibile
il manifesto e il volantino che trovi nei link indicati sotto;
diffondilo
sia via internet attraverso tutti
i tuoi contatti, esortando loro a fare altrettanto; e anche stampandolo
e diffondendolo nei luoghi
da te frequentati, posto di lavoro, scuola, università, piazze, strade,
circoli, associazioni, e nel tuo
paese o città.
I gruppi, le organizzazioni e le associazioni possono aderire
all’iniziativa
e coinvolgere i propri aderenti,
iscritti, simpatizzanti.
Gli insegnanti e gli studenti possono aprire dei dibattiti nelle scuole
e nelle università e porre
l’attenzione sul tema.
Gli impiegati e gli operai possono diffondere negli uffici e in fabbrica
i manifesti e coinvolgere i consigli
di fabbrica sulla diffusione e partecipazione alle iniziative su questo
problema che tocca la salute,
l’ambiente, l’economia, e la società sarda nel suo complesso.
Gli artisti e gli intellettuali sardi possono mettersi a disposizione
attraverso
prese di posizione pubbliche
che abbiano risalto sui media locali e non.
I pensionati, le casalinghe, i disoccupati possono, nel territorio dove
vivono, coinvolgere i loro
coincittadini e compaesani in questa battaglia che deve diventare una
battaglia di tutti i sardi uniti.




