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SANGUINACCIO D’OPERAI PER LE MENSE DI PALAZZO

par Lucio Galluzzi

Publie le mercoledì 21 dicembre 2011 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

Si sono sentiti criticati, attaccati, rifiutati, contestati seriamente.

Anche Napolitano se ne è accorto. Strano!

Dormiva sempre prima; ora è una continuazione di sermoni.

Non c’è giorno nel quale non predichi, a lungo pure.

Sembra davvero di avere due pontefici.

Uno in Vaticano che ce la racconta sul bene immenso del suo dio, come se a noi fregasse qualcosa.

L’altro che ci imbonisce sulla bontà e giustezza del suo governo di Professori.

Intorno il codazzo dei poveretti, che non sanno più cosa inventarsi per farci credere che non sono poi tanto merde.

E’ una situazione molto più grave di quanto possa apparire.

Fetida e rivoltante.

Un servo dei banchieri che hanno in mano il mondo è Capo del governo per volontà del Presidente della Repubblica, non certo nostra.

Nessuno ci ha chiesto alcunché.

Come sono abituati, tutti, fanno il loro sporco comodo in segreto, nottetempo.

Tutto deciso a porte chiuse, calato dall’alto. Massoneria globale che ha fagocitato qualsiasi orgoglio.

Pretendono pure che si creda al fatto che siano tutti senza bandiera e schiera, amiconi per l’emergenza nazionale, amanti l’un l’altro a causa della "crisi" universale, appiattiti nel pattume ignavo del quale siamo tutti vittime.

Vittime sacrificali, rese inoffensive, ricattate, minacciate.

Non possiamo neppure più pensare liberamente ed esprimere disappunto con i Castaioli, perché ci sgridano dalle conferenze stampa, dalle esternazioni quirinalesce, producendosi in racconti di favole e puttanate, riprese a pappagallo dai lacché di regime che sono rimasti gli stessi, identici i nomi, uguali i comportamenti: cretini cronici.

La Repubblica Italiana non è nata perché voluta dai padroni, dalla Santa Sede, dai ricchi borghesi e dalle madame imbellettate salottiere.

E’ nata dal sangue dei Partigiani, dal basso, dai lavoratori affamati, dai perseguitati dell’asse Hitler/Mussolini.

I Padri Costituenti non hanno redatto la Carta a favore dei potenti e neppure strizzavano l’occhietto ai fascisti riciclati.

E’ una questione di Storia, non di interpretazione.

La Resistenza non si interpreta. E’ stata tale e basta.

Il nostro Paese non si è costruito grazie al lavoro dei borghesi e politici, men che meno degli industriali.

Loro non hanno mai saputo e non sanno cosa significhi sudore e lotta operaia.

No hanno mai prodotto nulla.

Non si sono mai rotti la schiena o sporcati le mani di grasso ad una catena di montaggio.

E’ assolutamente impensabile che una Nazione come la nostra possa riemergere dalla merda nella quale è stata ridotta dai ladri di verità e di vita, di bilancio statale, di fiducia e speranze, cancellando il Movimento Operaio e i Lavoratori tutti dalle decisioni ecocomiche/sociali e dalla vita istituzionale stessa.

Se lo pensano veramente, lor signori, allora sono dei pazzi ignoranti, che mai hanno letto una sola pagina di Storia delle Lotte Operaie e Nazionale.

Non lo pensano: il potere non è stupido.

Qui sta la gravità del momento: sono in malafede sapendo di esserlo.

Prosecutori e consociati strettamente al maledetto berlusconismo, che li ricatta e ordina ciò che devono o meno fare.

La ministra coccodrilla che, presa da compulsione isterica, si mette a piangere mentre parla dei sacrifici inflitti ai pensionati, è stata subito interpretata come una santa donna, lacrimante per senso di colpa d’ingiustizia sociale.

Esibizione pietosa.

Sandra Milo con il suo "Oddio Ciro" merita più ammirazione.

Difatti, la Elsa, dopo pochi giorni annuncia la volontà di modifica dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Vuole mettere in pratica quello che Sacconi, Brunetta, Tremonti, Bonanni, Angeletti, Marchionne, Marcegaglia non sono riusciti a fare nei 19 anni di fascismo d’Arcore.

Tagliare tutto, anche i più basilari diritti di coloro che li mantengono lautamente, cioè noi, [sti mangiapane a tradimento!], arrivare anche a reciderci le arterie se è il caso; così si fanno il sanguinaccio prelibato per le loro mense nei Palazzi.

E’ macelleria, punto e basta.

La Fornero si è pure meravigliata e sentita offesa e preoccupata "per le parole usate nei miei confronti dalle forze sociali".

Cosa volevi, che venissero a baciarti in bocca e ringraziarti perché vuoi cancellare oltre un secolo di conquiste dei lavoratori?

Stesso comportamento della Gelmini, che: "non capisco come mai tutti questi studenti e docenti in piazza".

Chiamasi cretineria di Stato reiterata.

Prima c’era il governo dei falliti e corrotti, dei superciuk legaioli, delle soubrette e cantanti fallite a braccetto con gli squadristi di Ordine Nuovo e Fronte della Gioventù seduti ai ministeri; ora ci sono i cinici assoluti, armati di coltello per la precisa scarnificazione: la nostra.

Gente che non ha mai lavorato, lontanissima da ogni processo sociale, incapace di vedere, così strani chiusi in torri d’avorio.

Capiscono che hanno superato un limite lessicale e si rimangiano tutto.

Elsa ci ha fatto sapere che lei non ha mai nominato l’Articolo 18, i giornalisti hanno inventato tutto.

Lei non ha mai detto che lo Statuto dei Lavoratori non è un totem.

Neppure la Marcegaglia ha ribattuto che: "la formerò ha ragione, l’articolo 18 non è un tabù, occorre riformare il mercato del lavoro".

Ma quanto fa schifo questa gente?

Ma come si permettono?

Autoritari, sicumerosi, spaventosi, alieni.

Ci dicessero quanto guadagnano, si scambiassero con noi e noi con loro.

Andassero una volta per tutte fuori dalle scatole.

E Napolitano diventasse vegetariano, invece di nutrissi delle stesse carni.

Lucio Galluzzi

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