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Incontro il mio amico Enomao più inferocito delle belve che ammaestra. Ora le ammaestra, un tempo le uccideva nelle arene dell’Impero. Poi ha optato per il Circo Barnum dal quale è da tempo stipendiato. Brutta faccenda. Il lavoro salariato rende sempre più schiavi nell’Impero anche ora che al Nerone d’Arcore è subentrato il Galba di Bologna.
Enomao veniva pagato in sesterzi, diventati da qualche annetto euro. All’ultimo bicchiere di Falerno condiviso mi diceva che dopo trent’anni d’onorato servizio percepiva uno stipendio tutt’altro che sostanzioso. Giorni fa anche lui ha provato la cura economica del nuovo governo. Quello popolare che come tanti aveva sostenuto. E s’è trovato una busta paga decurtata del 10%, centocinquanta euro in meno.
Enomao è una tipologia umana che non piace agli attuali governanti. E’ single, non ha figli, s’omologa poco e nulla. Brutta faccenda per lui. Hanno deciso che deve espiare e pagare. Un tipo simile non s’adatta a populismo e demagogia, per lui non vanno bene né buonismo smielato e neppure promesse per sorti migliori e progressive della società del domani. Si pensa bene di non offrirgli più un domani. E gli si affligge il presente.
Un ex gladiatore, ora circense, per giunta singolo che magari pratica libero amore è quanto i governanti di buona fede detestano di più. Gli hanno confezionato dunque un pasto avvelenato. Ieri Enomao nemmeno parlava e aveva una brutta faccia, per nulla rassicurante. Non so dirvi cosa farà. Certo non parlategli di governo popolare, centrosinistra, Prodi, D’Alema, Partito Democratico. In sette mesi si sono giocati la fiducia d’una buona fetta di nuovi schiavi. Che forse ora desiderano impalarli.
Spartacus, 31 gennaio 2007