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SCIOPERO NEL TERZO SETTORE

Publie le sabato 19 marzo 2005 par Open-Publishing

18 MARZO 2005

Circa cinquecento operatori di cooperative e associazioni No Profit provenienti da diverse città italiane hanno sfilato oggi in corteo da Piazza Mazzini fino alla sede del Ministero del Lavoro. Una delegazione è stata ricevuta da rappresentanti del Ministro.
Un successo l’adesione al primo sciopero nazionale della categoria. Alcuni centri diurni della ASL RME sono rimasti chiusi. In alcune cooperative romane di assistenza domiciliare l’adesione allo sciopero al 50%.

A centinaia sono venuti in pullman da Napoli, Brescia, Firenze, Bologna, alcuni da Pisa, Ancona e Trento e si sono uniti ai tanti colleghi di Roma per manifestare contro la giungla di illegalità e precarietà che domina nelle cooperative sociali e in generale nel Terzo Settore.
Rimasti chiusi due centri diurni all’interno della ASL RME, mentre un altro ha funzionato a regime ridotto. In alcune cooperative di assistenza domiciliare l’adesione allo sciopero ha raggiunto punte percentuali del 50%.
Il corteo è partito a mezzogiorno da Piazza Mazzini per raggiungere via Fornovo dove si trova la nuova sede del Ministero del Welfare. Il traffico e le linee atac sono state temporaneamente deviate da via Settembrini, mentre via Fornovo è stata chiusa per consentire il presidio dei Manifestanti davanti alla sede del Ministero. Una delegazione è stata ricevuta da rappresentanti del Ministro che, dopo aver ascoltato le motivazioni dello sciopero, si sono impegnati a convocare in tempi brevi un tavolo di confronto sulle tematiche sollevate riconoscendo tra gli interlocutori il Coordinamento Nazionale di Lotta degli Operatori Sociali.
Un percorso di lotta autorganizzata messa in piedi da poco più di un anno da un Coordinamento nazionale di operatori per denunciare la situazione di sfruttamento, precarietà e mancata tutela previdenziale e sanitaria che le cosiddette associazioni del Terzo Settore cosidette NO profit hanno creato nei Servizi Sociali a danno dei loro soci e collaboratori.
Servizi sociali sempre più privatizzati o, in alcuni casi, ridotti a servizi residuali tramite la copertura del Volontariato e Servizio civile.
Il tutto avviene con la complicità di Enti locali governati da entrambi gli schieramenti che preferiscono elargire fondi pubblici con disinvoltura e fare orecchie da mercante su illegalità e gestioni fallimentari per meglio raggiungere i loro fini politico-elettorali.

Soddisfazione tra i partecipanti e le organizzazioni sindacali (RdB-CUB, USI AIT, COBAS, SLAI) che hanno sostenuto l’iniziativa. "Con questa prima manifestazione nazionale si è spezzato il mistificante tabù dello "sciopero contro se stessi" in quanto soci-lavoratori "imprenditori". Si è infranta la cosiddetta "Mission" dell’autosfruttamento dalla quale è nato il famoso detto: "La coop. sei tu! Ma chi può fruttarti di più?"

RECAPITI DEL COCITTOS DI ROMA
forniamo i recapiti telefonici del Coordinamento Cittadino Operatori Sociali per eventuali informazioni, aggiornamenti e collegamenti in diretta.

3286492851 oppure 3407069323

Coordinamento Cittadino Operatori/trici Sociali
via Appia Nuova 357 riunioni ogni giovedì sera ore 21.00
cocittos@virgilio.it
 

Comunicato Stampa 17 marzo 2005
cortese attenzione caposervizio

LO SCIOPERO CLANDESTINO NELLE COOP. SOCIALI

INVISIBILE SUI "MEDIA" LO SCIOPERO NEL TERZO SETTORE (CHE SCOTTA): ASSISTENTI DOMICILIARI, OPERATORI DI STRADA, EDUCATORI DA VARIE CITTA’ ITALIANE CONVERGERANNO A ROMA, IN PIAZZA MAZZINI, PER RAGGIUNGERE POI IL MINISTERO DEL WELFARE (VIA FORNOVO 8). LE MOTIVAZIONI DELLA MOBILITAZIONE NAZIONALE.

Il Terzo Settore, quello delle associazioni No profit e delle cooperative sociali, è certamente un’area che scotta perchè paradossalmente caratterizzata da scheletri politici trasversali, con tutti i loro canali finanziari di sostegno elettorale, diretto e/o indiretto, costruito sugli appalti facili e a basso costo di servizi socio-sanitari.
La mancata informazione da parte delle grandi testate giornalistiche di questo appuntamento specifico tra le varie mobilitazioni previste nella città di Roma, è certamente grave e fa riflettere.
Eppure si tratta di una grandissima fetta di lavoratori del Terziario dove i diritti sindacali sono molto flebili, se non assenti, oppure "virtualmente garantiti" da quei sindacati che controllano politicamente gli stessi enti locali elargitori di servizi in appalto.
Le difficoltà di costruzione di diritti reali sono diverse e ne citiamo alcune:
1) Il ricatto dei permessi di soggiorno sui tanti lavoratori extracomunitari impiegati nel Terzo Settore che non possono "alzare la testa", pena il rischio di perdere il lavoro già precario;
2) Le Politiche sociali sprecone e centralizzate che scialacquano fondi pubblici e finanziamenti europei senza garantire adeguata trasparenza, che privatizzano senza ritegno di tutto e di più e impiegano spesso impropriamente il Volontariato al posto di servizi strutturati necessari alla Collettività.
2) La grande ciambella che questo Ministero del Lavoro ha offerto agli Amministratori delle cooperative sociali con le modifiche apportate alla legge 142 sul socio-lavoratore e con le leggi sul diritto societario.
Una discrasia scandalosa dove, da una parte, si gode delle agevolazioni fiscali delle ONLUS, dall’altra si crea un ibrido azionariato sociale controllato dai datori di Lavoro senza alcun contrappeso effettivo assembleare e democratico della base degli operatori, tenuti compressi dall’imposizione della cosiddetta "Mission", parola che nasconde il termine di un impudente "autosfruttamento".
Il risultato evidente è che nelle cooperative e associazioni No Profit i diritti del lavoro, della tutela della Sicurezza e Salute, di una Previdenza dignitosa in rapporto alla professione usurante, vengono sistematicamente e impunemente elusi con la complicità degli enti appaltanti i quali dovrebbero essere invece garanti della qualità dei servizi e del rispetto dei Contratti di Lavoro.
Per questi motivi domani saremo in piazza Mazzini alle ore 10.30 e davanti al Ministero del Welfare (via Fornovo 8) alle 12.30. Vogliamo anche sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che le Politiche Sociali non possono che essere politiche pubbliche di inclusione, basate sui Diritti e sulla Dignità delle persone.
Coordinamento Cittadino Operatori/trici Sociali cocittos@virgilio.it
via Appia Nuova 357 (riunioni tutti i giovedì sera ore 21.00)

DI SEGUITO LA PIATTAFORMA DELLO SCIOPERO NAZIONALE:
Il Coordinamento Nazionale di Lotta Lavoratrici e Lavoratori Coop Sociali e Terzo Settore indice:

Venerdì 18 Marzo 2005
Sciopero Nazionale intera giornata

cooperative sociali, cooperative, associazioni ed enti del terzo settoresocio-sanitario, assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo
Manifestazione Nazionale al Ministero del Welfare
per il riassorbimento pubblico dei servizi esternalizzati e l’assunzione stabile dei lavoratori impiegati in appalto;
per l’applicazione dei contratti nazionali e il riconoscimento della parità di trattamento economico e normativo degli enti committenti gli appalti;
per il pieno versamento dei contributi previdenziali sul salario reale per soci lavoratori, contro ogni ipotesi di proroga;
per il riconoscimento del lavoro sociale come "lavoro usurante";
per il pieno riconoscimento dei diritti sindacali e contrattuali ai soci lavoratori e collaboratori;
contro l’applicazione della Legge 30/2003 (contratti a progetto, part-time flessibile ecc.);
contro i tagli alle spese sociali e sanitarie prodotti dalla finanziaria 2005:
contro il sistema dell’accreditamento nei servizi socio-sanitari-assistenziali;

La "ricchezza" del terzo settore è la miseria e la precarietà dei propri lavoratori630.000 assistenti di base, educatori, operatori sociali, soccorritoricon un salario medio da 800/850 euro al mesein una condizione di precarietà elevata e diritti ridottiLa vera risorsa del no-profit, del terzo settore, della cooperazione sociale: lavoratori e lavoratrici mal pagati, supersfruttati, superflessibili, con contributi ridicoli, sotto il ricatto degli appalti, intimiditi e licenziati quando denunciano le carenze e lo smantellamento dei servizi socio-sanitari, gli abusi e soprusi sugli utenti.
Mentre politici, amministratori, dirigenti del settore continuano ad esaltare le virtù inesistenti del no profit, cresce la nostra miseria e il nostro sfruttamento, e peggiorano i servizi e la qualità del lavoro.CGIL-CISL -UIL oltre ad essere complici, con la loro politica concertativa, del generale processo di immiserimento e precarizzazione, hanno da sempre avuto un trattamento di favore nei confronti dei "padroni del no profit", in nome di una presunta diversità delle imprese sociali.Gli ultimi rinnovi contrattuali hanno confermato la tendenza alla diminuzione dei salari reali e all’aumento della precarietà, tutto a scapito della qualità dei servizi e dei diritti dell’utenza; i tagli della finanziaria 2005 e le norme della Legge 30 completato il quadro.
Coordinamento Nazionale di Lotta Lavoratrici e Lavoratori Coop Sociali e Terzo Settoreinfo: coordcoopsociali@email.it

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