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SILVIO MONTI O DELLA DISPERAZIONE D’ITALIA

par Lucio Galluzzi

Publie le sabato 17 dicembre 2011 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

Abbiamo passato 19 anni, uno dopo l’altro, assistendo alla sistematica e scientifica demolizione della Nazione Italia: il peggiore periodo che il nostro Paese ha subito dal ventennio Mussoliniano.

Un manipolo di incapaci, servi, lacché, venduti e corrotti, corruttori, ignoranti, arrampicatori improvvisati, cafoni, fascisti, ex soubrette e troie a volontà hanno gestito lo Stato come cosa privatissima, preoccupandosi solamente del Ducetto di Arcore, dei suoi processi e malefatte e del mantenimento ed incremento dei privilegi di casta ad ogni prezzo.

Leggi ad personam, decreti pro Fininvest, codicilli per la Famiglia del/dei Capo/Capi, lodi, lodini, attacchi alle Istituzioni Democratiche, tutte, delegittimazione della Magistratura e della Libertà di Stampa, conflitti di interesse, Mafia, trattative Stato-Cosa Nostra, ordini di servizio e censure alla RAI, sistemazione dei vari Minzolini in ogni dove possibile…

Così gli italiani hanno cominciato a perdere ogni possibile fiducia nella classe politica e nel suo operato, sono stati allontanati e dimenticati, abbandonati al proprio destino.

Se si provava a manifestare erano, e sono, manganellate, fumogeni sparati ad altezza d’uomo, giovani morti, torture nelle ex caserme, insulti, minacce ministeriali e galera.

19 anni neri, nerissimi, con l’odio governativo praticato senza alcuna vergogna.

Tanto nessuno di loro va più in galera.

Hanno sdoganato le cose peggiori facendole passare per normale liceità liberale: nepotismi, prostituzione minorile, abusi di potere, razzismo, neonazismo, scuole "padane" con i simboli celtici, sindaci fascisti neri e verdi da processi per direttissima, inviti a sputare sul tricolore, speculazione sulla morte, intrallazzi schifosi, mafiosi pluriassassini che diventavano eroi, massoneria deviata golpista seduta in Parlamento, ministri cialtroni sulla poltrona solo per mercatino personalissimo.

Questo è stato il periodo del puttaniere e dei suoi servi avvoltoi.

Non hanno mai legiferato per la Nazione.

L’Unica riforma [finta] che hanno prodotto è il maledetto e stolto Decreto Gelmini, giusto per poter dire, come dicono: "Abbiamo fatto grandi cose, la riforma epocale della Scuola"; in realtà l’hanno distrutta, bombardata, tagliata, resa ridicola.

Tutti ricordiamo Brunetta e le sue innumerevoli sciagurate uscite di testa, gli insulti pesantissimi ai disperati precari "siete la parte peggiore dell’Italia", agli studenti della Sapienza in lotta "delinquenti e terroristi andate a lavorare", per poi mandare subito la polizia a manganellare, "disoccupati bamboccioni", "insegnanti politicizzati e sindacalizzati da icenziare, se se ne stanno a casa è meglio", "sinistra di merda"… insomma un pazzo, isterico, che rimase al suo posto, nessuno osò mai mandarlo via.

Che dire poi dell’ex ministro del lavoro, quel Sacconi che odiava, e odia, gli operai, agli ordini degli industriali, Marchionne soprattutto, che prende con sé Bonanni, Angeletti, l’UGL della Polverini, caccia la CGIL-FIOM dai tavoli di trattativa e insieme a Brunetta e Tremonti prendono a colpi di machete lo Statuto dei Lavoratori, la Costituzione, i CCNL e iniziano la smobilitazione forzata della classe operaia in barba alla Storia della Repubblica Italiana e alla massima Legge che la governa e la sostiene.

Un razzista legaiolo agli Interni, ex squadristi di Ordine Nuovo e del FdG alla Difesa e alla guida di Roma, Comunione e Liberazione ai vertici del governo della Lombardia, insieme all’Opus Dei e Nicole Minetti; fino agli spettacoli indecorosi di macchiette pietose come Scilipoti, Barbareschi, Razzi e Razzano uno dei più indecenti.

Il governo dell’odio totale a braccetto con l’opposizione, PD, che nulla ha fatto, e mai farà, per riscattarsi dallo schifo del consociativismo d’alemanno, di Enrico Lecca e Bersani.

In tutto questo sfacelo di morte e disperazione per noi cittadini comuni, mai una sola volta il Capo dello Stato ha fatto qualcosa di concreto: mai una censura, una richiesta di rimozione di indegni, un richiamo serio e forte, ha solo e sempre firmato qualsiasi puttanata gli venisse proposta.

Eppure il Presidente della Repubblica è non solo garante del rispetto del Dettato Costituzionale, ma è la figura che dovrebbe rappresentarci e garantirci tutti: quando mai lo ha fatto?

Ha sempre sermoneggiato, come un qualsiasi parroco di campagna, un don Abbondio qualsiasi e mentre l’Italia diventava lo zimbello della Comunità Internazionale, i sindacati non statalizzati avvertivano dell’imminente arrivo del periodo di crisi del lavoro ed economica, lui, il Napolitano firmava, dormiva e riformava, fregandosene altamente, consultandosi segretamente o meno con Bersani, Alfano, Letta il Gianni… nient’altro, tutto andava bene.

Poi all’improvviso, l’Europa e gli USA si scocciano di Berlusconi, non era più in grado di garantire l’alta speculazione della BCE e Finanza Avvoltoia Internazionale, comincia il balletto dello spread con la Germania.

Merkel e Sarkozy iniziano a dare ordini all’Italia, dettano legge, intervengono illegalmente sugli affari interni di uno Stato Sovrano: il nostro.

Tutti lor signori fanno finta di non accorgersene e velocissimi attualizzano quello che per 19 anni non hanno minimamente mai pensato neppure di progettare: cacciano Berlusconi.

Il Capo dello Stato, come ha sempre fatto, non si preoccupa minimamente della Sovranità Popolare, ci pensa lui [si fa per dire, non ci pensa da solo], non scioglie le Camere ormai illegali, non indice elezioni anticipate, chiama al capezzale della Nazione il professor Monti, lo nomina seduta stante senatore a vita e lo incarica di formare il nuovo governo.

Monti, bocconiano, fidatissimo "ragioniere" dei banchieri internazionali, membro della Triplice, nella BCE, Aspen/Apenia Institute, Rockfeller-Ford Foundation chiama i suoi amici professori universitari, compreso Passera, e forma il sui Governo Tecnico.

Tecnico solo per pochi giorni, perché immediatamente diventa politico, ricattato dal PdL e dal solito Berlusconi non morto: "o fai così o ti votiamo contro e te ne vai".

Il Governo Monti esegue senza battere ciglio.

Avrebbe dovuto "dare un segnale forte di discontinuità" con il precedente scellerato esecutivo, avrebbe dovuto.

L’unico modo che avevano Monti e i suoi ministri per ridare credibilità alla classe dirigente/politica italiana e restituire fiducia e speranza a tutti noi era quello di iniziare davvero a prendere dai super ricchi, grandi evasori, immensi patrimoni, capitali scudati, Vaticano e Casta, spese militari, costi e privilegi delle Ambasciate e Consolati… non avrebbe avuto bisogno nemmeno di un centesimo da noi poveri già dissanguati da Tremonti.

Invece, riproducendo il patto con gli italiani di Berlusconi disatteso e tradito, ha fatto come i suoi predecessori, ha ceduto al ricatto: aumento dell’IVA di due punti, innalzamento dell’età pensionabile, incremento delle accise su benzina e gasolio, aumento del prezzo del tabacco trinciato, spese sui conti correnti bancari e postali ritoccati al rialzo, blocco dell’adeguamento pensioni/costo della vita, obbligo di bancomat e apertura conto corrente per i pensionati [dare ancora soldi alle stesse banche che già hanno derubato]; alla fine dei conti: prendere ai poveri che sono sempre più poveri e lasciare i ricchi, che sono sempre più ricchi, tranquilli e nababbi.

Governo Monti che doveva essere Tecnico, divenuto subito politico e trasformatosi in vampiro.

Come gli era stato preannunciato, i suoi provvedimenti, hanno portato l’Italia subito in recessione, si prevedono nei prossimi mesi 800.000 nuovi licenziamenti [studio Confindustria-Ministero del Lavoro].

Lo hanno detto tante volte, dal Capo dello Stato fino a Cicchitto: "il clima è da rivolte sociali".

Io spero con tutto il mio cuore che arrivino veramente, le rivolte sociali, che spazzino via tutti quanti, nessuno escluso, perché così come stanno le cose non è possibile alcuna altra soluzione.

Non si tratta di cambiare presidente, occorre cambiare il sistema.

Lucio Galluzzi

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