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SINISTRA: CINQUE DOCUMENTI PER IL CONGRESSO DEL PRC

Publie le sabato 10 maggio 2008 par Open-Publishing

(ASCA) - Roma, 10 mag - E’ un Comitato politico stanco e che ha fretta di licenziare quanto prima i documenti e il regolamento del congresso straordinario di Rifondazione che si svolgera’ alla fine di luglio. I leader dei diversi schieramenti fanno finta di ascoltarsi e di inseguire una possibile mediazione, ma il pensiero e’ gia’ rivolto a chi conquistera’ la segreteria del Prc.

L’ex ministro Paolo Ferrero o Nichi Vendola, popolare governatore della Puglia? In questo clima che non ha ovviamente assorbito i colpi della sconfitta elettorale del 13 e 14 aprile, quando Sinistra-Arcobaleno e’ stata esclusa dalla rappresentanza parlamentare avendo ottenuto solo il 3% di voti, la notizia e’ ancora una volta di lacerazione interna e non di unita’. Saranno infatti cinque i documenti che si fronteggeranno nelle assemblee congressuali. Il primo ha come firmatario iniziale l’ex deputato Maurizio Acerbo, attuale reggente provvisorio del gruppo che gestisce gli affari correnti di Rifondazione dopo le dimissioni del segretario Franco Giordano, ma ha in Paolo Ferrero e nell’ex senatore Claudio Grassi i propri esponenti di punta (i firmatari di questo documento compaiono in rigoroso ordine alfabetico).

Il testo propone la ricostruzione del Prc, scartando qualsiasi ipotesi di superamento del partito in una costituente della sinistra o in una costituente dei comunisti. Questo non significa - ha detto Ferrero nel suo intervento - che non sia necessario un rapporto unitario con Pdci, Sinistra democratica e Verdi’ (i contraenti del patto elettorale di Sinistra-Arcobaleno) per avviare una opposizione sociale contro il governo Berlusconi. Il secondo documento ha come primi firmatari Nichi Vendola, Franco Giordano, Gennaro Migliore, Milziade Caprili, Rina Gagliardi, Alfonso Gianni e la maggioranza di quanti si sono riconosciuti in passato nella gestione del Prc da parte di Fausto Bertinotti (questo gruppo e’ attualmente minoritario nel Comitato politico nazionale).

Nel testo, si rifiuta l’arroccamento identitario e si rilancia l’idea della ricostruzione della sinistra che abbia in Rifondazione il principale protagonista, rifiutando pero’ un giudizio del tutto negativo sulla partecipazione al governo Prodi e sull’esperimento di Sinistra-Arcobaleno.

Il terzo e il quarto documento fanno riferimento a due minoranze tradizionali del Prc: la componente che fa capo alla rivista ’’l’Ernesto’’ guidata dall’ex deputato Pierluigi Pegolo e la componente di ’’Falce e martello’’. Questi gruppi, contrari fin dall’inizio alla partecipazione del partito nel governo Prodi, optano per una rapporto unitario con altre forze comuniste e per la ricostruzione di una opposizione anticapitalista.

Il quinto documento - la novita’ imprevista della riunione di oggi - ha come primi firmatari gli ex deputati Franco Russo, Walter De Cesaris (ci sara’ forse anche la firma dell’ex deputata Elettra Deiana) e di alcune esponenti del Forum delle donne. Questo testo si pone a meta’ strada tra quelli che fanno riferimento a Ferrero e Vendola, cercando di impostare il congresso piu’ sui problemi aperti dalla sconfitta elettorale che sulla contrapposizione tra schieramenti gia’ precostituiti.

La firma di De Cesaris, ex coordinatore della segreteria guidata da Giordano, indica inoltre un certo affanno nella dislocazione degli schieramenti tradizionali del Prc. Non ha avuto effetti un appello unitario di Ferrero: ’’La priorita’ e’ difendere il corpo del partito.

Un documento unico a tesi, su vari punti emendabile, sarebbe la soluzione migliore. La differenza tra noi e’ sulla costituente della sinistra ma abbiamo una cultura comune. Se e’ utile all’unita’, non eleggiamo per un periodo un nuovo segretario’’. Giordano ha rifiutato la mano tesa: ’’A questo punto, i richiami all’unita’ sono inutili e fanno parte solo della tattica congressuale. Occorre una ricostruzione dal basso della opposizione e della sinistra che vada oltre il limite di una semplice federazione con le altre forze. Quanto alla segreteria, io non mi candidero’.

Altrettanto dovrebbe fare chi ha condiviso la responsabilita’ di governo al massimo livello’’ (le ultime parole sono una frecciata polemica all’ex ministro Ferrero). Sulla carta potrebbe esserci un esito paradossale dello svolgimento del congresso del Prc. Vendola e’ in grado di ottenere la maggioranza relativa del voto dei partecipanti ai congressi periferici, ma la somma dei consensi agli altri documenti potrebbe costituire una nuova maggioranza alla guida del partito in grado di eleggere Ferrero come segretario.