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Sinistri si dice di loro, nel senso che per l’estremismo infatil-coerente – dipende dai punti di vista – buttano giù per terra il parroco di governo. Cattivi. Incoscienti. O duriepuri. Turigliatto, senatore rifondarolo, dichiara: “Penso che le scelte del mio partito siano in profondo contrasto con il nostro programma politico e con gli impegni presi in campagna elettorale. Ricordo che sull’Afghanistan e sulla base di Vicenza nel programma dell’Unione non c’era niente, per cui la supposta fedeltà alla coalizione semplicemente non esiste”.
Rossi, che nome… i reduci dello stalinismo del suo partito (PcdI) gli danno del “bastardo, stronzo”. Lui non si scompone e dice “Ho le spalle grosse. Figuratevi, quando D’Alema ordinava di bombardare la Jugoslavia io, che allora ero Ds, sono andato là, sotto le bombe, per solidarietà con gli aggrediti”.
Sinistro (sic!) anche il senatore a vita Giulio Andreotti, era lui il compagno che avrebbe dovuto garantire un altro voto di sostegno a Prodi secondo i piani ulivisti? Dopo l’imboscamento dice “Veramente non l’ho fatto per calcolo. Non avevo capito che senza il mio voto cadeva il governo…”. Forse c’è da credergli perché sopravvaluta Prodi in fatto di previsioni da quando ha dichiarato “Prodi ha un potere che nessun altro ha: quello di predire il futuro ed evocare i morti con il pendolino. Mi piacerebbe averlo, per evocare Sturzo e farmi dare una quaderna…”
Ancor più sinistro Pininfarina giunge al Senato e non dice nulla. L’ex amico Zanone, liberale in forza al centro-sinistra rivela “Appena entrato a Palazzo l’ho portato a prendere un caffè e gli ho spiegato per quale mozione votare sembrava convinto”.
Quattro voti strategico-sinistri che avrebbero messo di buon umore il vicepremier D’Alema costretto invece dagli eventi a uno sguardo sinistro tutto suo. Il discorso sferzata sulla politica estera pare abbia indisposto tutti gli alleati possibili: estremisti e cattoindustriali. A votazione avvenuta sbuffa “Io non ho colpa di nulla. Se c’è un’analogia tra oggi e il ’98 (altro autogol d’un governo Prodi) semmai, è che ancora una volta si dimostra che esiste in Italia un estremismo di sinistra non in grado di garantire un governo al Paese”.
Forse con estremo ritardo tutti, estremisti e sinistri buoni, veri e falsi, hanno sentito il fascino morettiano di dire-fare-lanciare qualcosa di sinistro. Bel tiro mancino.
Spartacus, 22 febbraio 2007