Home > SOCIALPRESS : Proposta al movimento (legge 40)
L’imminente referendum sulla procreazione medicalmente
assistita(legge 40), non è, e non deve essere una
passerella riservata a esperti, medici, scienziati,
filosofi.
La realtà che ci circonda non ci piace e ci preoccupa
molto. Siamo governati
da una destra che supplisce con l’autoritarismo alla
mancanza di autorevolezza.
Quando non legifera per il suo tornaconto personale,
si erge a censore dei
costumi, senza farsi troppi problemi divide il bene
dal male e lo fa con
l’accetta, con i dogmi, con le sanzioni.
E i partiti dell’opposizione? Si barcamenano,
gironzolano intorno al problema,
danno un colpo al cerchio, uno, un po’ meno forte,
alla botte perché non si
sa mai. Sono timorosi, non hanno nemmeno la forza di
chiarirsi fra di loro,
sembrano troppo presi ad amministrare gli eventi e
poco convinti delle loro
idee. Certo, chiedono a gran voce le dimissioni del
governo, sbandierano
gli ottimi risultati elettorali, ma quando si tratta
di creare una opposizione
seria si squagliano come neve al sole.
Tutto questo a noi va stretto: noi che siamo scesi in
piazza e ancora siamo
disposti a farlo per il lavoro, per la pace, per la
salvaguardia della Costituzione pensiamo di meritarci
di più. E pensiamo che si meriti di più
anche la folla dei comuni cittadini, quelli che non
partecipano mai,
ma che due o tre cose sul ’caro vita’ e il ’declino
economico’ in
questo paese le hanno imparate in fretta e a loro
spese.
La legge 40 non è soltanto una questione di etica o di
diritti.
Ci sono innanzitutto i desideri più profondi di donne
e uomini, ci sono
i loro corpi. Non si può imporre per legge un
desiderio e nemmeno cancellarlo,
l’unico processo che permetterà veramente di "creare
una morale condivisa"
in una materia così delicata è il confronto e la
riflessione comune che deve
avvenire alla luce del sole e a tutto campo. Solo così
si avranno cittadini
consapevoli.
Per finire dobbiamo confessarvi che anche noi abbiamo
un desiderio. A noi
piacerebbe proprio che questa Milano, che diventa ogni
giorno meno vivibile,
meno solidale, si prendesse una grossa rivincita e si
facesse promotrice nei
confronti del resto del paese di quella che
consideriamo una battaglia di
civiltà.
Pertanto proponiamo che proprio da Milano parta
un’iniziativa che coinvolga tutte le reti nazionali,
per costruire una campagna che possa coinvolgere
tutte/i o attraverso un volantino o un manifesto e/o
comunque uno strumento condiviso che qualifichi la
nostra presenza nella campagna referendaria ,per non
permettere la vittoria dell’astensione.
In attesa fiduciosa di una vostra risposta.




