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SPECIALIZZANDI ITALIANI UNITEVI

Publie le sabato 3 febbraio 2007 par Open-Publishing

Sono una dottoressa italiana, nella fatispecia medico specializzando. Per chi non lo sapesse dopo la laurea in medicina uno degli sbocchi quasi obbligatorio per poter lavorare è la scuola di specializzazione. A parte il fatto che nella maggiorparte dei casi per poter accedervi si deve lavorare gratis per almeno un anno per poter sperare di entrare l’anno successivo, ma una volta entrati si è considerati studenti universitari. In realtà hai l’obbligo di frequenza e non puoi quasi studiare perchè devi lavorare in un reparto ospedaliero almeno 50 ore settimanali compresi turni di guardia notturna e festiva! Per questo nell 1999 la Commissione Europea ha sancito con la legge 368 il diritto di noi specializzandi ad essere retribuiti e ad avere un contratto di lavoro con i diritti dei lavoratori (maternità, pensione, malattia...). Da allora tutti i nostri colleghi hanno avuto il contratto e sono finalmente retribuiti e godono dei sacrosanti diritti, incluso un tetto di monte ore massimo da non superare. In Italia, nonostante svariate mobilitazioni nulla si muove. L’Italia ha preferito pagare le multe alla Comunità Europea per inadempienza piuttosto che regolarizzarci. D’altronde costiamo meno così visto che la borsa di studio universitaria è di 900 euro mensili coi quali dobbiamo però pagare quasi 2000 euro di tasse universitarie l’anno, 400 euro di pensione privata obbligatoria, 100 euro di iscrizione all’ordine dei medici obbligatoria e non versiamo contributi e non siamo tutelati da nessun punto di vista.
Fare il medico è una vocazione, ma il tuo lavoro, che ti occupa tutta la settimana a tempo pieno, che ti impedisce di svolgerne un altro in un istituto privato anche se lo faresti di notte non puoi svolgerlo per volontariato. Noi percepiamo 700 euro netti e dobbiamo pagare gli affitti, gli asili, le tasse come tutti gli altri lavoratori. Però non abbiamo diritti, non figuriamo lavoratori dipendenti e quindi non godiamo neanche delle agevolazioni per i bassi redditi (assegni familiari, detrazioni fiscali, affitti agevolati).
L’anno scorso dopo una m,anifestazione a Roma ci era stato promesso il contratto ma ancora non abbiamo potuto leggerlo.
Gli ospedali si basano anche sul nostro lavoro sottopagato per andare avanti e noi per 5 anni siamo letteralmente sfruttati.
Le sedi italiane di federspecializzandi si stanno muovendo per organizzare proteste a marzo, per il contratto di lavoro, per la nostra formazione che tende ad essere arginata ai ritagli di tempo e per l’uscita del bando per entrare quest’anno che come ogni anno è in ritardo
To whom it may concerne.....silvia