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STORICO SCIOPERO NEI CANTIERI NAVALI DI TUZLA (TURCHIA) CONTRO GLI OMICIDI SUL L

Publie le venerdì 29 febbraio 2008 par Open-Publishing

Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
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e-mail: Ass-solid-prol pLn libero.it

Traduciamo, diffondiamo e invitiamo ad esprimere solidarietà ai lavoratori portuali di Tuzla (Turchia)

STORICO SCIOPERO NEI CANTIERI NAVALI DI TUZLA (TURCHIA) CONTRO GLI OMICIDI SUL LAVORO

27/02/2008

Migliaia di lavoratori dei cantieri navali hanno dichiarato sciopero oggi, nonostante la pesante repressione della polizia. Lo sciopero, proclamato dal sindacato DISK/Limter-Is, giunge dopo la morte di 18 lavoratori in 8 mesi. Gli incidenti, chiamati “incidenti sul lavoro” dai padroni e “omicidi sul lavoro” dal sindacato, hanno creato un’ondata di rabbia tra i lavoratori.

Tuzla: simbolo di sfruttamento capitalista

I cantieri navali di Tuzla, il cuore della produzione navale della Turchia, sono stati paralizzati oggi dallo sciopero dei lavoratori. Un successo storico della classe operaia, in quanto questo è il primo sciopero avvenuto in una regione a larga frammentazione e piena di sub-appalti. I cantieri navali di Tuzla sono il simbolo della barbarie capitalista. Qui una significativa porzione di lavoratori non è registrata, molti operai muoiono a causa dei cosiddetti “incidenti sul lavoro” e lo sfruttamento non ha alcun limite legale. La morte di molti operai non viene registrata, poiché i padroni pagano con soldi “sporchi di sangue” le famiglie operaie povere e disperate per imporre loro il silenzio. In questo modo molti crimini rimangono impuniti.

Sindacalisti arrestati e torturati

La tensione nella regione dei cantieri navali è salita dall’agosto scorso, quando morirono (o, per meglio dire, furono “uccisi”, perché queste morti sono il risultato inevitabile delle condizioni barbare di lavoro) 18 lavoratori. In 8 mesi, a partire dalla crisi finanziaria globale iniziata nel mese di gennaio, le morti degli operai sono aumentate drammaticamente. Ogni giorno vi erano operai che rimanevano feriti, o morivano.

Il sindacato Limter-Is ha proclamato uno “sciopero di fatto” nella regione per i giorni 27 e 28 febbraio, per fermare questi omicidi sul lavoro e dimostrare la forza degli operai ai padroni. Lo sciopero doveva iniziare alle 6 di mattina e durare per 48 ore.

Lo Stato ha dimostrato la sua contrarietà ai lavoratori e il suo favore verso gli spietati capitalisti attaccando gli operai durante una pioggia torrenziale. L’attacco brutale della polizia è arrivato mentre i sindacalisti del Limter-Is bloccavano la strada principale verso i cantieri invitando gli operai a non andare al lavoro.

In totale 75 operai e sindacalisti sono stati arrestati, pesantemente picchiati e torturati dalla polizia. Tra i fermati vi erano il Presidente del sindacato Limter-Is Cem Dinc, il Segretario generale Kamber Saygili e il vice Presidente Hakki Demiral. Molti altri sindacalisti appartenenti a sigle sindacali differenti e arrivati a dare solidarietà sono stati anch’essi arrestati.

La resistenza operaia vince

Ma l’incendio non si è spento e 500 lavoratori si sono radunati nella stazione ferroviaria di Aydintepe, cominciando a marciare verso il luogo dello sciopero. Il loro numero è aumentato rapidamente e alla fine, verso mezzogiorno, erano presenti 5000 operai, che avevano lasciato il posto di lavoro per aderire allo sciopero.

Il lavoro nei cantieri è stato interrotto, con una partecipazione allo sciopero pari al 60% .I cantieri non hanno potuto adempiere ai loro contratti per la consegna delle navi. I lavoratori hanno richiesto l’immediato rilascio dei loro sindacalisti e dei loro compagni: nel pomeriggio, intorno alle 16.00, i 75 trattenuti sono stati rilasciati dai comandi di polizia.

Il Ministro del Lavoro del Governo neoliberale AKP, Faruk Celik ha attaccato i lavoratori pubblicamente, affermando che “simili azioni non hanno alcun significato, perchè il Ministero ha già iniziato ispezioni e controlli nella regione”. Sindacati e istituzioni progressiste hanno però attaccato il Ministro, dichiarando che “controlli e ispezioni non risolveranno il problema, che essi sono solo strumenti utili ad illudere. Il solo modo per fermare gli omicidi sul lavoro è l’organizzazione sindacale nei cantieri navali”

Richiesta di solidarietà internazionale

Il Ministero ha sempre collaborato con i padroni dei cantieri, affermando che questo è un settore molto importante per le esportazioni della Turchia. Ha chiuso gli occhi davanti alle morti dei lavoratori, poiché i cantieri navali producono un significativo ingresso di valuta in dollari per l’economia. Soltanto dopo le lotte del sindacato Limter-Is e dopo la lunga serie di morti sul lavoro, il Ministero è stato costretto “a fermare parzialmente la produzione” in tre cantieri navali.

Il sindacato Limter-Is sollecita “la solidarietà internazionale e la condanna del Governo pro-imperialista e dei padroni dei cantieri navali”. Potete inviare il vostro messaggio all’indirizzo e-mail del Ministero del Lavoro ( basin pLn csgb.gov.tr ), indirizzato a Mr. Faruk Celik. Inoltre potete inviare un altro messaggio all’organizzazione dei padroni dei cantieri navali GISBIR (gisbir pLn superonline.com), indirizzato a Mr. Murat Bayrak. Inviate per favore anche una copia delle e-mail a: varyos pLn ttmail.com

Per vedere le foto della giornata:
http://www.atilim.org/haberler/2008/02/27/Tersanelerde_gozaltilara_ragmen_kitlesel_fiili_grev_fotolari.html