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STRAGE DEL 2 AGOSTO. Cofferati: "Clemenza assurda". Urla e fischi contro Lunardi
Publie le lunedì 2 agosto 2004 par Open-PublishingContestazioni in Piazza Medaglie d’oro.
– POLEMICHE DAL PALCO Cofferati denuncia "gli atti di clemenza incomprensibile verso gli autori della strage". Il ministro Lunardi a lungo fischiato, Bolognesi si scaglia contro Berlusconi, Cossiga e An.
– DICHIARAZIONI In mattinata il sindaco aveva dichiarato: "Si deve arrivare rapidamente ad una legge che tolga il segreto di stato sugli atti del terrorismo". Messaggio del Presidente della Repubblica: "Patto tra i democratici per eliminare il terreno di coltura dei progetti folli e criminali".
– CORTEO Grande partecipazione della gente, applauditi a lungo i famigliari delle vittime, quest’anno più numerosi del solito. Al corteo partecipa anche l’ex sindaco Guazzaloca.
– PROTESTA CIVILE Anche i disobbedienti sfilano, ma in silenzio e con uno striscione tutto bianco, a significare che non e’ piu’ tempo di parole
BOLOGNA, 2 AGOSTO 2004 - Urla e fischi contro Lunardi, ministro delle Infrastrutture, Bolognesi che tuona contro Berlusconi, Cossiga e An. E intanto Cofferati, che pure parla a proposito dei fischi contro il ministro di "contestazione fuori luogo", denuncia gli "atti di clemenza incomprensibili a vantaggio degli autori materiali della strage". L’atmosfera della ventiquattresima commemorazione, definita inizialmente "senza polemiche", si sta insomma surriscaldando.
«È indecente che la verità giudiziaria sia stata accompagnata da atti di clemenza incomprensibili verso gli autori materiali della strage» ha dichiarato Sergio Cofferati, intervendo dal palco di piazza Medaglie d’Oro. Il sindaco nel suo discorso ha puntato sul significato degli attentati terroristici di cui è stata vittima Bologna nel tempo, dagli attentati stragisti a quelli terroristici. «È stata presa di mira ripetutamente, con insistenza e protervia, - dice ancora Cofferati - l’alto profilo della nostra coesistenza e la qualità della nostra convivenza». Le follie terroristiche, ha spiegato ancora Cofferati, erano in realtà rivolte all’intero Paese, ma dovevano prima passare per Bologna, «perchè da qui, da Bologna, si condizionava il resto del paese».
Dopo che il grande corteo, sfilando vasto e tranquillo per via Indipendenza, è giunto in Piazza medaglie d’Oro, si sono tenuti dal palco i discorsi di Bolognesi, Cofferati e Lunardi. Ma quando quest’ultimo ha cominciato a parlare, la piazza si è scatenata: fischi, urla, "vergogna", "buffone", tutto indirizzato al rappresentante del governo che dal palco comincia a parlare. I disobbedienti, in silenzio, si girano di spalle e mostrano la scritta che hanno sulla maglietta: "Le parole stanno a zero". Poi cominciano a cantare "Bella ciao". Nel frattempo la piazza si svuota per meta’, mentre il ministro continua a parlare.
Quando il sindaco Cofferati è sceso dal palco ha rilasciato la seguente dichiarazione ai cronisti: "La contestazione contro Lunardi mi è sembrata fuori luogo." Durissimo l’attacco sferrato da Bolognesi contro il governo, An e Cossiga. Il presidente dell’Associazione famigliari delle vittime denuncia "chi vuole chiuder gli anni di piombo con revisionismi" e si chiede come l’esecutivo "possa giustificare la scarcerazione di Fioravanti o l’impunità di Licio Gelli, mentre permane il segreto di Stato e bisogna aspettare che siano gli Usa a declassificare documenti importanti".
La giornata di commemorazione era stata aperta sempre da un discorso del sindaco in consiglio comunale. "Quello di oggi non e’ un lungo rito inutile o ripetitivo, ma un esercizio concreto della democrazia", che porta a "ricordare per conoscere, affinche’ nulla di cio’ che e’ stato si possa ripetere impunemente".
"Abbiamo tutti bisogno di ricordare" - ha proseguito il primo cittadino "di ritornare a quei fatti lontani, non solo per completare la conoscenza, ma perche’ una ferita si rimargina solo quando tutto e’ chiaro e noto, e le responsabilita’ sono perseguite e colpite per cio’ che meritano". Partito il corteo, lungo via Indipendenza la gente ha applaudito lungamente il passaggio dei famigliari delle vittime, quest’anno ancora più numerosi alla manifestazione di commemorazione, tutti con una gerbera bianca sul petto. Al corteo sono presenti numerosissimi gonfaloni di vari comuni italiani, striscioni che ricordano la strage dell’Italicus dell’agosto 74, 12 morti e 44 feriti e del rapido Napoli-Milano del 23 dicembre ’84 che provocò 15 morti e 198 feriti.
Accanto ai famigliari delle vittime, sfila in corteo anche il giovane Leonardo Mannarino, 24 anni di Velletri, nato proprio il giorno della strage e che oggi ricorderà dal palco le sue emozioni ei suoi sentimenti maturati in questi anni riguardoall’avvenimento facendosi portavoce di tutti i giovani dellasua età. «Mi rivolgerò soprattutto ai giovani - ha spiegato Leonardo - l’emozione è fortissima.».
Protesta silenziosa. I disobbedienti di Bologna hanno deciso di sfilare all’interno del corteo per il ricordo della strage alla stazione del 2 agosto 1980. Ognuno di loro porta una maglietta: davanti e’ scritto un anno, dal 1980 al 2004, dietro c’e’ la frase ’’le parole stanno a zero’’.
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2004/08/02/5354571