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SUBRANNI: CHI ERA COSTUI? CODE DI ROS ....

Publie le domenica 18 ottobre 2009 par Open-Publishing
14 commenti

Dal numero di ottobre della Voce, l’articolo in cui si parla del generale Subranni, l’uomo che sembra diventato, negli ultimi giorni, un personaggio chiave per capire la verita’ sulle stragi del ’92. Chi e’ Subranni? E, soprattutto, cosa sta facendo ora sua figlia?...

CODE DI ROS

«La cattura di Riina e’ «dovuta all’attivita’ di una sezione del Ros col prezioso supporto dell’Arma territoriale di Palermo. Questa precisazione e’ diretta a far giustizia di ogni altra diversa e contraria notizia originata da fonti interessate a sminuire il valore dell’operazione». L’excusatio non petita e’ la ciliegina sulla torta di una lunga intervista rilasciata al Corriere della sera da Mario Mori il 28 gennaio 1993, a poco piu’ di dieci giorni dalla cattura del secolo, quella di Toto’ Riina. «Siccome non abbiamo la palla di vetro e non siamo supermen ci siamo collegati con l’Arma territoriale a Palermo per scremare tutte le informazioni che ci potevano essere utili. L’operazione poteva durare anche un anno». Peccato che la palla di vetro ci fosse, fornita su assist dei Ciancimino, come Massimo rivela qualche settimana fa.

Un’abitudine dei Ros, la coda di paglia. Stesso copione nel corso di un’udienza dibattimentale a Milano, sul banco degli imputati i giornalisti Attilio Bolzoni e Saverio Lodato, querelati per diffamazione da Sergio Di Caprio, alias Capitano Ultimo, braccio destro di Mori nell’operazione Riina. Il mitico capitano interpretato nella fiction da Raoul Bova, si sente offeso dalla semplice narrazione dei fatti che sono seguiti alla cattura: ossia la mancata perquisizione e il mancato controllo del covo per la bellezza di due settimane (proprio quando Mori si faceva intervistare gonfiando il petto), tranquillamente “ripulito” dai mafiosi, addirittura ritinteggiato. «Non ho mai detto che nella cassaforte c’era un archivio di 3000 nomi», sbraita Ultimo al processo.
A questo punto, la Voce chiede all’avvocato di Bolzoni e Lodato, Caterina Malavenda, se i suoi assistiti abbiamo mai scritto o fatto riferimento a tale circostanza. Mai, risponde il legale milanese. Cosa vuol dire? "Spontaneamente" Di Caprio ammette qualcosa di clamoroso, l’esistenza di un archivio di 3000 nomi, insospettabili, pezzi grossi, vip in qualche modo "nelle mani", oppure "nella disponibilita’" di Cosa nostra.

Il quadro si fa chiaro. Riina e’ stato "venduto", e in cambio, oltre ad una "pax" che puo’ consentire affari a tantissimi zeri, anche un enorme potere di ricatto. Cose che possono tornare utili ai nuovi politici di riferimento.

Forse quella nuova classe dirigente alla quale fa piu’ volte riferimento un altro dei pentiti chiave e mafioso di peso, Salvatore Cancemi, che ad esempio parla di Berlusconi e Dell’Utri come di «personaggi che una volta al potere ci avrebbero aiutato»?

Torniamo ai protagonisti di quei giorni ancora avvolti nel mistero. Tra le pagine degli atti processuali (un’assoluzione "di condanna" per Mori, De Caprio e C., come spiega con chiarezza Sandro Provvisionato nei Misteri), fa capolino il nome di Domenico Cagnazzo, a quel tempo comandante dei carabinieri di Palermo, poi tornato nell’aversano, sua terra d’origine, oggi inquisito dalla procura di Napoli per una brutta inchiesta su rifiuti tossici, camorra e massoneria (documentati i suoi stretti rapporti con il plurifaccendiere Cipriano Chianese). Accusato di aver fornito ai cronisti l’ubicazione del covo alcune ore prima del blitz, in una sfilza di non so, non ricordo e di scaricabarile, alla fine il generale Cagnazzo, ora in pensione, dichiara: «Io non avrei mai dato l’ordine di riferire dove fosse il covo... si trattava del rispetto dei patti che erano intervenuti con i colleghi del Ros e con i magistrati». Trattattive, patti, e che altro?

Ma chi era al vertice del Ros in quei giorni? Chi, insomma, un gradino al di sopra di Mori? Il generale Antonio Subranni, un militare che e’ riuscito a far parlare poco di se’. Tranne che in un’occasione (pressocche’ oscurata dai media). Quando quindici anni prima, nel 1978, era a capo del reparto operativo del gruppo carabinieri di Palerno che coordino’ le indagini per l’omicidio di Peppino Impastato.

Ricorda lo storico ed esperto di mafia e camorra, Thomas Behan, autore di "Defiance" dedicato alla figura del giornalista ammazzato a Cinisi: «Impastato viene ucciso nelle primissime ore del 9 maggio. A mezzogiorno viene ritrovato il corpo di Aldo Moro. Il giorno dopo il maggiore Subranni scrive espressamente in un rapporto di "decesso in conseguenza di un attentato terroristico compiuto dallo stesso" che aveva "progettato e attuato l’attentato dinamitardo alla linea ferrata in maniera da legare il ricordo della sua morte a un fatto eclatante". Il suicidio, percio’, di uno che sapeva con anticipo della morte ormai prossima di Moro, quindi uno che faceva parte della direzione strategica delle Br». Peccato che una sentenza della Corte d’Appello di Palermo abbia in seguito accertato che il mandante dell’omicidio di Peppino era il boss Gaetano Badalamenti.

Ma Subranni ha mai subito qualche conseguenza per quella oltraggiosa indagine? Neanche per sogno. La sentenza Impastato censura il suo operato, poi il silenzio. E la carriera, che prosegue nel suo corso dorato fino ai galloni di generale. Oggi la placida pensione e un pensiero alla figlia, Danila Subranni, 42 anni, giornalista. Si fa le ossa all’ufficio stampa della Cisl, poi al Giornale di Sicilia, quindi all’ufficio stampa di Forza Italia della Regione. Oggi Danila e’ la portavoce ufficiale del ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

Messaggi

  • Interessante anche sapere cosa fa oggi Di Caprio, alias "Capitano Ultimo", il quale era diventato anni fa una specie di icona dei movimenti antimafia ed anche di certa sinistra giustizialista/girotondina al punto che, anche su Bella Ciao, c’era chi ripostava suoi articoli ripresi da un suo blog ....

    Fa il consulente alla sicurezza per il sindaco fascista di Roma, Alemanno ... un consulente che suggerisce sgomberi di campi rom e di luoghi occupati ed ordinanze anti mendicanti e lavavetri .....

    K.

  • Un giornalista prima di scrivere un articolo, un editoriale o anche una brevina dovrebbe sempre informarsi.....Tu Andrea Cinquegrani, ti sei informato?
    Quali fonti hai usato per scrivere questo articolo?

    sarebbe utile capirlo nel rispetto della deontologia professionale che è un dovere e diriitto dei giornalisti

    cordialmente
    Anna
    giornalista
    Img Press

    • Non so quali siano le "fonti" di Cinquegrani che comunque è un giornalista professionista.

      Il periodico, sia cartaceo che web, in cui scrive non si può, chissà perchè, nominare su Bella Ciao perchè altrimenti scatta una censura preventiva ( misteri gloriosi di questo sito ... )

      Ma pensandoci bene mi domando pure se le "fonti" fossero poi così necessarie.

      Il ruolo di Subranni nelle primissime indagini sul caso Impastato è cosa notissima.

      Che Mori e Di Donno spesero il suo nome con Ciancimino padre lo ha detto, non smentito, Ciancimino figlio pure recentemente ad "Anno Zero" ed anche lo stesso Mori in un’aula di tribunnale.

      Che la figlia di Subranni sia la portavoce del Ministro Alfano è cosa nota ed ufficialissima.

      Quali "fonti" dovrebbe quindi dichiarare Cinquegrani ?

      K.

  • COSì SI FA CARRIERA IN ITALIA...C’è GENTE CHE NEGA ANCHE L’EVIDENZA!!!!!!!!!!! MEDITATE GENTE!!!

  • Il capitano ultimo non lavora con il sindaco Alemanno. Informazione sbagliata!

    Ecco cosa fa la persona che screditate tanto x screditare http://espresso.repubblica.it/dettaglio/dai-rifiuti-esce-carboni/2111720/8

    Continuo a rivolgermi all’autore dell’articolo: dove ti sei informato? quali fonti hai?

    Caro collega, non ti sei affatto documentato per scrivere inesattezze simili, forse avrai fatto copia incolla cn qualche vecchio articolo. E questo certo non ti fa onore.

    Ritengo da quello che scrivi che tu non abbia mai avuto dimestichezza con la cronaca giudiziaria e soprattutto sulla vicenda in questione tu non abbia mai letto una carta processuale.

    Quindi, mettiti al lavoro....leggi tutti gli atti e i fascicoli poi scrivi un bell’articolo con il tuo copyright...senza fare copia incolla cn i pezzi degli altri.

    Cordialmente
    anna giornalista Img press

    • Che Di Caprio e lo stesso Mori fossero tra i "consulenti" ingaggiati da Alemanno sulla sicurezza nel periodo immediatamente successivo alla sua elezione a sindaco di Roma è stata notizia largamente diffusa sulla stampa.

      Se questo oggi non è più, la sostanza del discorso non cambia.

      Tornando alle vicende siciliane è innegabile che da parte dei carabinieri del Ros si evitò di perquisire il "covo" di Totò Riina dopo l’arresto di questi.

      Sui motivi per cui ciò non è stato fatto non credo sia necessario esercitare chissà quale fantasia "complottista" ... e mi pare che le rivelazioni di questi giorni non facciano altro che confermare gli inquietanti dubbi che già allora furono evidenziati e che furono pure oggetto di un processo penale contro gli stessi Mori e Di Caprio ...

      Quanto alle richieste che fai pedissequamente ( in perfetto stile Ghedini) a Cinquegrani ti consiglio di farglele sul sito del periodico per cui lavora.

      Non credo infatti sia stato personalmente lui a postare qua sopra questo articolo e quindi le tue richieste realisticamente lui non le ha nemmeno lette.

      Ho già detto che è impossibile nominare qua sopra il nome di questo periodico ( verrebbe immediatamente cancellato il mio commento se non l’intera discussione) ma credo che, volendo, non ti sarà difficile - cliccando su un qualsiasi motore di ricerca il nome di Cinquegrani - arrivare ad identificare appunto il periodico.

      K.

    • Un carabiniere non può fare il consulente dei un sindaco, di un presidente della provincia o di un ministro. Se non sai neanche questo....sto scrivendo a persone completamente ignoranti!

      Leggi sentenza di assoluzione di Mori e del capitano ultimo, dove lo stesso pm, Antonio Ingroia, che aveva aperto fascicoli contro di loro proprio per la mancata peqruisizione del covo di riina, ne ha chiesto l’assoluzione. Sottolineo di nuovo il pm che li accusa chiede l’assoluzione x non aver commesso il fatto.

      Perchè anzichè sparare a zero non vi leggete i 36 faldoni dell’inchiesta e la sentenza d’assoluzione????

      Bolzoni e Lodato sono già stati ampiamente querelati sia in sede civile sia in sede penale dal capitano ultimo per queste affermazioni, non veritiere. E hanno perso in entrambe le sedi giudiziarie.

      Ora tocca a Cinquegrani, che si limita a fare copia e incolla degli stessi articoli di Bolzoni e Lodato, per cui c’è stata la causa!

      sempre cordialmente
      una giornalista a schiena dritta che legge atti e carte processuali prima di mandare al rogo persone per bene. Questa si chiama deontologia professionale giornalista.

    • Mori è ormai in pensione e l’offerta ad "Ultimo" era legata ad una sua scelta di lasciare l’Arma, evidentemente poi rivista.

      I giornali di Roma ne hanno parlato per settimane.

      L’assoluzione poi è stata appunto una "assoluzione di stato", tipo quella di Di Gennaro per Genova 2001.

      Bel lapsus comunque il "non aver commesso il fatto" ... è precisamente quello che hanno fatto lasciando a Cosa Nostra tutto il tempo per "ripulire" il covo, hanno persino avuto il tempo, chiamando un’apposita ditta, reimbiancato le pareti per far sparire ogni possibile impronta ....

      Mentre i Ros mettevano in piedi quella ignobile sceneggiata con i festeggiamenti in passamontagna nel frattempo Provenzano, lo stesso che gli aveva "consegnato" Riina, sistemava tutto quello che c’era da sistemare, faceva sparire copie del "papello" e d elenchi di politici amici della mafia ecc. ecc.

      Chissà com’ è ....

      K.

    • Oggi Mori sostiene - abbastanza incredibilmente ed ormai contro ogni evidenza - che non vi fu alcuna trattativa con Cosa Nostra.

      Comunque, per chiarezza, non credo che Mori, Di Donno e Di Caprio ( alias "Ultimo") siano dei "disonesti" o dei "deviati".

      Il problema è che sono carabinieri e come tali "usi ad obbedir tacendo".

      Capacissimi quindi, quando lo stato li lascia "a briglia sciolta" di fare anche ottime cose contro la criminalità organizzata e/o la corruzione di ambienti politici e di potere ... ma anche capacissimi di "coprire", rasentando il ridicolo e la stessa omertà mafiosa, vicende inconfessabili quando la "ragion di stato" e gli ordini superiori glielo impongono.

      Un buon motivo per diffidare SEMPRE delle logiche tutte "legge, ordine e legalità" che purtroppo, anche e soprattutto grazie al Berluska anche se la cosa nasce dai tempi di "Mani pulite" e forse ancora prima, hanno preso piede anche in molte persone di sinistra ....

      K.

    • Anzichè gettare fango leggi le carte processuali, sono atti pubblici non sai? Questa mi pare che è la terza volta che lo sostengo, al fine di scrivere anche un’opinione diversa ma basata su carte, prove, atti, numeri. Io mi confronto con persone preparate, non con persone "imbeccate".

      Io avviso una volta...avviso la seconda...avviso la terza e questa è decisamente la terza volta...dopodichè....invierò questo carteggio al legale difensore sia di Mori sia a quello dell’avvocato del capitano ultimo...non mi piacce il Comitato dei Gionalisti "Angolo Retto" che spara come Bolzoni contro il Ros e che poi in aula: balbetta e riempe i verbali di "non ricordo" o "ma io volevo intendere che..." o " ehm, posso avere un bicchier d’acqua".

      E anche se ti firmi K., pensi che un carabiniere che ha scovato e catturato Riina non sia in grado di rintracciarti?!

      Meglio che ti occupi di gossip! Dai retta a me.

      Non è una minaccia ma una promessa. C’è assoluzione e chiunque diffami queste persone è perseguibile per legge, sia in sede civile sia in sede penale.

      Una giornalista sempre cn la schiena dritta e con i neuroni non omologati.

    • Brrr ... che paura .......... Riina glielo ha fatto catturare Provenzano sennò col cavolo che lo trovavano, erano 30 anni che era latitante ... e, a sentire Massimo Ciancimino, lo stesso Provenzano poteva tranquillamente andare a trovare Ciancimino padre che stava agli arresti domiciliari .... e che in teoria avrebbe dovuto essere "controllato" dagli stessi carabinieri dei Ros ....

      E intanto mi sembra che Mori sia sotto processo in questi giorni per aver favorito proprio la latitanza di Provenzano.

      O non si può dire nemmeno questo ?

      E da quando questo sito è diventato luogo per le minacce dei Ghedini di turno ?

      O per le scorribande pure minacciose degli amici dei carabinieri ?

      Ma gli admins, tanto pronti alla censura in casi meno gravi, stavolta non hanno nulla da dire ?

      K.

    • "Dopo le odierne dichiarazioni dell’ex comandante dei Ros Mario Mori al Tribunale di Palermo ,il gruppo del PRC della Regione Lombardia ha chiesto la revoca degli incarichi di garanzia per le procedure dei mega appalti di Expo 2015 Milano affidati allo stesso Mori ed al colonnello De Donno"

      Ma allora non è vero che certi incarichi sono incompatibili ... Mori è in pensione ma De Donno ancora no ....

      Ma com’è che la destra è così solerte a premiare sta gente ?

      Alemanno offre incarichi, Formigoni pure, Alfano assume la figlia di Subranni ....

      E c’è ancora chi li considera "icone" della sinistra ....

      K.