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SUL REFERENDUM .....

Publie le sabato 6 ottobre 2007 par Open-Publishing

Votiamo compatti

NO al referendum sull’accordo di Luglio!

Il 23 luglio il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti (PAB), il governo degli imbroglioni, ha firmato con i caporioni dei sindacati di regime (CGIL-CISL-UIL) un Protocollo infame: legalizza, perpetua ed estende il lavoro precario, sanziona il peggioramento del sistema pensionistico, mina ulteriormente il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, apre la strada all’aumento dell’orario di lavoro.

Quello che il governo Berlusconi-Bossi-Fini aveva cercato di fare con il “Patto per l’Italia”, firmato allora solo dai dirigenti corrotti e venduti della CISL, il governo PAB cerca di farlo ora con tutti i caporioni della destra dell’aristocrazia operaia che controlla i sindacati di regime: Epifani, Angeletti, Bonanni.

Questo accordo è l’ennesimo attacco immediato ai diritti e alle conquiste dei lavoratori e dei pensionati, condito con qualche vaga promessa e con un miserabile aumento di 33 euro/mese delle pensioni minime: un aumento che non copre neanche gli aumenti di bollette di gas ed elettricità di quest’autunno!

Se passa il Protocollo di luglio su pensioni e welfare, passeranno più facilmente il carovita e la base di Vicenza, la TAV e la devastazione ambientale, la continuazione della guerra e il riarmo, l’aumento dell’orario di lavoro invece dell’aumento dei salari per chi ha un lavoro, la precarietà e la disoccupazione per chi non ce l’ha.

La battaglia contro il Protocollo su pensioni e welfare è giusta e sacrosanta. Si tratta di impedire che i padroni siano liberi di sfruttare ancora di più e ancora meglio i lavoratori, facendoli andare in pensione sempre più tardi e con pensioni sempre più misere, legalizzando ed estendendo il lavoro precario, aumentando a loro piacimento l’orario e i ritmi di lavoro ed indebolendo la contrattazione collettiva e il contratto nazionale di lavoro.

Questo accordo conferma che il governo PAB è il governo dei padroni, degli speculatori e degli imbroglioni! Neanche la sinistra borghese (PRC, PdCI, Verdi, Sinistra Democratica, ecc.) osa opporsi e combattere concretamente contro l’infame Protocollo di luglio.

I sindacati di regime, i partiti e i ministri “amici” dei lavoratori cercano di avallare e coprire questo infame accordo con il Referendum d’ottobre. E’ compito di tutti i lavoratori, pensionati, precari andare a votare e votare NO!

Un No a questo governo e alla sua politica antipopolare, guerrafondaia, militarista e razzista!

Un No a questa classe politica asservita agli speculatori della finanza e del mercato, alla Mafia e al Vaticano, agli imperialisti USA e ai sionisti.

Un No a questi dirigenti sindacali affaristi e carrieristi che portano avanti tra i lavoratori una politica di difesa degli interessi dei padroni e degli speculatori finanziari (vedi truffa del TFR).

Facciamo del Referendum del 8-10 ottobre una trappola per il governo Prodi, per la sinistra borghese e per i caporioni dei sindacati di regime.

La mobilitazione dei lavoratori e delle masse popolari può impedire al governo Prodi-D’Alema-Bertinotti (più Epifani) di attuare il programma comune della borghesia imperialista: lo abbiamo fatto già negli anni scorsi con il governo della banda Berlusconi. Per condurre bene la lotta non bisogna farsi dirigere e legare le mani dalla sinistra borghese (PRC, PdCI, Verdi, Sinistra democratica). Questi partiti oggi sono incerti, non osano sostenere apertamente il Protocollo di luglio perché vorrebbe dire perdere altro seguito e altri voti tra la parte più attiva e avanzata delle masse popolari, ma non osano neanche schierarsi apertamente contro il loro governo, si barcamenano e cercano di mantenersi i privilegi che hanno conquistato. Il fatto che maggioranza del Comitato Centrale della FIOM, contro la decisione della segreteria nazionale della CGIL, abbia bocciato l’accordo-truffa rafforza la resistenza degli operai e degli altri lavoratori contro il programma comune della borghesia imperialista, di cui il Protocollo di luglio è parte integrante. Ma non basta. Ora si tratta di passare ai fatti: mobilitarsi per far vincere il NO al referendum.

Non dobbiamo lasciarci imbrogliare dalla favola del governo amico! Non lasciamoci imbrogliare dallo spauracchio del ritorno di Berlusconi! Ora tutta la compagnia dei sostenitori degli interessi della borghesia imperialista (industriali, affaristi, speculatori, mafiosi, alti prelati, giornalisti, politicanti e generali), tutti gli attori e le comparse del teatrino della politica borghese sono mobilitati, ognuno ha una parte da recitare. Ma contro la mobilitazione dei lavoratori e delle masse popolari dovranno fare marcia indietro. Con la decisione di tenere il Referendum d’Ottobre il circo Prodi s’è preparato la trappola in cui le masse popolari possono farlo cadere.

Con il Referendum d’ottobre diamo un’altra batosta al governo Prodi e ai suoi mandanti!

Gli operai possono prendere in mano il destino del paese, ma ci riusciranno solo se sono decisi a fare a meno dei capitalisti e di tutti i loro servi e a instaurare nel nostro paese un nuovo più avanzato ordinamento sociale senza capitalisti: il socialismo!

Fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

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