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SUL RIENTRO IN GIUNTA DEL PRC IN CALABRIA
Un rischio politico e morale accompagna la volontà del PRC regionale di tornare in giunta con Loiero alla Regione.
Il rischio è quello che ci vede ignorare la questione morale, identificarci come
“tutti gli altri”, affidare la protesta dei calabresi a partiti come l’IDV, che
dichiarano di non volere compromessi con questa amministrazione ed
delegittimano i loro inaffidabili quadri in meno di 48 ore.
Era accaduto anche a noi del PRC, sconfessare l’”assessore con moglie al
seguito” ed il fatto ci aveva permesso di riconquistare credibilità e eticità, ma
adesso no, non saremo capiti dalle calabresi e dai calabresi che sempre più
toccano con mano una commistione politico-affaristico e politico-mafiosa tra le
più evidenti, un torbido affossamento di tutte le inchieste che in Calabria hanno
trascinato importanti dirigenti nazionali e regionali del PD, una gestione
clientelare se non addirittura pericolosa di cosa e fondi pubblici, con l’ombra
della criminalità organizzata che governa, paralizza e condiziona tutto l’agire
politico in tutti i luoghi e le comunità calabresi.
I condizionamenti in Calabria hanno giacca e cravatta di stimati uomini di
affari, professionisti, banchieri, imprenditori che fanno scelte sciagurate usando
la clava dello sviluppo e delle grandi infrastrutture, cui noi all’interno della
giunta calabrese non sapremo sottrarci, perché attualmente non abbiamo né
condividiamo con tutta l’amministrazione regionale un piano d’indirizzo politico
per la gestione di comparti centrati sui rapporti con l’Europa e i rapporti con un
mondo dell’imprenditoria/prenditoria che in Calabria è in alte percentuali
delinquenziale.
La nostra critica all’attuale scelta è suffragata dalla presenza di tutte le criticità
che hanno messo in crisi la democrazia interna al partito, così come tracciato
nella Conferenza di Organizzazione di Carrara. Il gruppo dirigente calabrese
possiede comportamenti tipici dell’autoreferenzialità, specie nei ruoli
istituzionali, scarsa condivisione con la base e con la società dei percorsi politici
e programmatici dell’amministrazione che rappresentano, assenza di
interlocuzione con segmenti importanti della Cultura e del Sociale che,
nonostante il quadro descritto, in Calabria abbondano.
Condividiamo la contrarietà del segretario nazionale Ferrero, alla luce delle
deboli e generiche motivazioni della segreteria regionale.
Speriamo che questa volontà di rientro in giunta non sia profeta di sventura
per il partito e per i calabresi, nell’eventualità, neanche tanto remota, di uno
scioglimento anticipato del Consiglio Regionale.
Data, 6 agosto 2008
Gemma De Rosa
(Comitato Politico Provinciale Cosenza)
Mauro De Marco
(Coordinatore PRO Zona Tirreno - CS)