Home > Saddam Hussein e Gianfranco Fini
Parlandone da vivo .......
"Il problema degli ostaggi è stato l’argomento al centro del colloquio tra il presidente iracheno Saddam Hussein e la delegazione delle destre europee guidata da Jean-Marie Le Pen, svoltosi oggi a Baghdad. Nel corso del colloquio - informa un comunicato diffuso a Roma dalla segreteria dell’on. Gianfranco Fini, che ha partecipato all’incontro - sono stati confrontati i vari punti di vista sui problemi del Medio Oriente e in special modo su quelli del Golfo Persico, con particolare riferimento alla questione degli ostaggi. Le Pen ha sottolineato - prosegue il comunicato - la necessità di un ulteriore passo dell’Iraq in direzione della pace, chiedendo a questo scopo la liberazione di tutti gli ostaggi o comunque il sollecito rilascio di quelli appartenenti ai Paesi della Comunità Europea. Gianfranco Fini ha sostenuto, nel colloquio con Saddam Hussein, l’importanza ’morale, oltre che politica’, di un atto che ’restituirebbe agli ostaggi la libertà e toglierebbe alla situazione nel Golfo un motivo di pericolosissima, ulteriore tensione’. Hussein - conclude il comunicato - si era riservato di prendere una decisione in merito nella giornata odierna"
(Ansa, 19 novembre 1990).
"Io sono tra i deputati che ha votato l’invio di navi nel Golfo, ho sempre ritenuto che la fermezza fosse necessaria. Oggi, però, non vorrei che la fermezza diventasse ottusità. Il governo iracheno è alla ricerca di un dialogo e lo dice apertamente a tutti gli ospiti che ha modo di incontrare. Dialogo teso a risolvere globalmente le questioni aperte in quell’aerea del mondo: quella del Kuwait, ma anche quella libanese, palestinese e così via. Ora questa volontà al dialogo non può cadere del tutto inascoltata. L’Italia, in questa particolare vicenda sta assumendo un atteggiamento di intransigenza, almeno a parole, che contrasta non solo con gli interessi dei nostri connazionali, ma anche con le posizioni che vengono assunte da altri governi come ad esempio, la visita in Iraq di statisti a livello mondiale che hanno ottenuto un gesto di disponibilità da parte di Saddam Hussein. Queste nazioni non sono venute meno a una solidarietà occidentale, non sono andate a trattare, ma hanno recepito questo appello al dialogo che viene lanciato da Hussein"
(Gianfranco Fini, 22 novembre 1990).
"La censura della Rai (che ha rifiutato di trasmettere un’intervista del Tg1 con Saddam Hussein, ndr) è una delle pagine più stupidamente vergognose della storia della nostra informazione. Essa è l’ultimo atto della censura sistematicamente attuata contro le tesi e le posizioni irachene che in Italia sono conosciute per sentito dire e mai in modo realmente autentico. Il mio viaggio con Le Pen in Iraq ad esempio venne sistematicamente banalizzato, minimizzato e criticato se non totalmente ignorato anche se da quell’iniziativa scaturì il rilascio di 80 ostaggi europei. Si tratta di una linea ottusa che risponde solo alla intransigenza guerrafondaia dei circoli mondialisti che hanno oggi nel ministro De Michelis uno dei loro uomini di punta e nel Psi un referente di primo piano"
(Gianfranco Fini, Ansa, 29 dicembre 1990).