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Saggi, dormienti e idioti

Publie le giovedì 17 dicembre 2009 par Open-Publishing

Qualcuno ha chiamato i fan di B ’tifosi’, ma forse sarebbe meglio definirli ’fanatici’.

Il termine ’tifoso’ è prettamente sportivo e in sé non ha connotazioni negative, può anzi evocare tutto un mondo di partecipazione, slancio, coraggio, ammirazione, agonismo..

Il termine ’fanatico’ invece è sostanzialmente negativo, vuol dire "ispirato da un demone", e equipara la posizione di chi segue in modo succube un leader a quella del fanatico religioso, dell’ossesso delirante, in quanto anche qui c’è un culto idolatrico, anche se verso un altro uomo che viene innalzato al rango divino, il quale non può essere censurabile, criticabile o attaccabile come fosse un dio e uscisse dall’ambito umano.

La cosa tragica è che il fanatico, esistendo solo in virtù del demone che idolatra, distrugge se stesso perché cessa di esistere in ciò che lo distingue dalla bestia: la libertà, il discernimento, la coerenza, la logica, la razionalità, il senso del vero e del giusto.

Nell’etimo della parola troviamo la lingua parsi in cui il fanatico è detto "fanaah", che significa annichilimento e distruzione.

Caratteristica del fanatismo è una vena di follia.
Possiamo dire che in linea generale un pizzico di follia esiste in ognuno di noi ma è moderata da buon senso, realismo e autocritica. Nel fanatico invece l’ipervalutazione del suo idolo ha l’effetto di scatenare la follia, rompendo con ogni realtà, rifiutando i fatti, infrangendo le dighe del corretto uso mentale fino ad uno scardinamento aberrante della propria moralità e socialità. Si entra in una vera paranoia dove la realtà è distrutta.

Nel fanatismo si può rinvenire una parte di ipnosi, di suggestione profonda che scardina la base stessa del pensiero.
Ma siccome l’ipnosi è a tutt’oggi un mistero, e non sappiamo come sia possibile che un soggetto riesca a impossessarsi della mente di un altro, anche il fenomeno B è in gran parte da rimandare a studi delle patologie mentali ancora insufficienti a spiegare il plagio di intere folle.

L’attentato a B ha scatenato il fervore mistico dei suoi fanatici. C’è sempre stato in B un volto duale, come nell’archetipo di ogni tiranno, da una parte il Cristo trionfante, dall’altra il Cristo martire. Ma, essendo B un uomo, tale analogia vissuta sacralmente è fondamentalmente una bestemmia.

Diderot diceva: "Dal fanatismo alla barbarie c’è solo un passo."
E Jean Rostand: "Il fanatismo è sempre al servizio del falso, ma sarebbe detestabile anche se si mettesse al servizio del vero".

Non si riesce a trovare una giustificazione logica per tutta questa gente che rifiuta di vedere l’evidenza di B e dei suoi reati e che sembra imprigionata in una bolla.
Ma se si pensa alle folle fanatiche che seguirono Hitler, si capisce che si può finire anche peggio.

Io non uso mai nelle mie lezioni i termini Male, Satana, Demonio, Dio, che sono simboli di realtà mentali non ancora definite. E so che non conosciamo tutti i meccanismi della mente e che il plagio può essere esercitato su menti deboli sia a livello individuale che di gruppo.
La televisione è un potente mezzo in tal senso e la sua pericolosità non è mai stata sottolineata abbastanza.

Il plagio è "un fenomeno psicologico in cui una persona subisce una manipolazione psichica che ne influenza in modo determinante il comportamento e la personalità". Un lavaggio del cervello, simile all’ipnosi, una induzione operata sulla mente per cui si diventa incapaci di intendere e di volere.

La storia ci insegna che questa manipolazione mentale è stata perpetrata da personaggi che si sono impossessati delle folle per manovrarle a loro piacimento.
E’ una destrutturazione mentale che richiede un grosso lavoro di reintegrazione della psiche per far tornare il soggetto alla normalità. Una vera deformazione psichica.

La nostra epoca, o forse tutte le epoche, presenta molti casi di plagio di gruppo, situazioni in cui molti sono derubati della loro facoltà di discernere il vero dal falso e gettati in una sorta di "adesione incondizionata o dipendenza succube e acritica".

Il codice italiano prevedeva il plagio come reato, ma la sua fattispecie sfuggiva a una determinazione giuridica per l’incompletezza delle nostre conoscenze sul funzionamento della mente, così fu depenalizzato.

Ma per quanto sarebbe stato possibile individuarlo in certe forme di dipendenza anomala da capi carismatici religiosi o da sette, molto più difficile è la situazione quando il plagio è esercitato in ambito sociale e politico.

La maggior parte degli uomini sono immersi nel sonno della ragione. Pochi sono gli svegli e tra essi molti sono i saggi. Poi ci sono gli idioti.

Mi sono sempre accostata ai saggi volentieri per sintonia e simpatia, ma mi sono accorta che le mie riflessioni migliori sono scaturite come risposta agli idioti. Dunque anche gli idioti hanno una funzione salutare nell’economia dell’universo.

Come non esiste luce senza tenebra, né yin senza yang, così solo nel gioco degli opposti ognuno può precisare meglio i propri valori e i propri ideali.
Se non ci fossero gli idioti, il mondo sarebbe di una noia senza fine.
Per questo io rispondo agli idioti, ma non li banno, perché riconosco la pulsione ad una dialettica che costituisce essa stessa progresso della mente.

Dire che c’è una necessità metafisica nell’esistenza del male perché altrimenti non ci sarebbe nemmeno il bene, non vuol dire adagiarsi nello statu quo e tollerare il male come qualcosa contro cui non si può fare nulla. Un conto è la necessità metafisica che il male esista, e un altro la necessità etica che noi lo si debba combattere.

Lo stesso vale per gli idioti. Loro non possono fare a meno di esistere, ma anche io non posso fare a meno di smontare le loro idiozie, anche se, nel subconscio, so benissimo che quello che dirò io a loro non servirà a nulla, mentre può benissimo servire a me per rinsaldare le mie posizioni.

C’è poi una verità sottostante che sempre mi rincuora: è vero che nessuno mai può vincere il male per sempre, ma è vero anche che il male in assoluto non ha mai vinto per sempre, e i corsi e ricorsi della storia stanno a provare che chi oggi è immeritatamente sul trono domani sarà nella polvere.

E’ vero che nel mondo troppi sono i dormienti e troppi gli idioti, ma i saggi sono sempre riusciti a far fare un passo avanti al progresso del mondo, malgrado i dormienti e gli idioti e dunque continuiamo a sperare.

Masada n° 1050

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