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Salvare e rilanciare «Liberazione»
Non si può morire per lavorare
Una vivace discussione su Morandi
di Mario Priarolo circolo Prc Cerveteri Roma
I comunisti fuori dal Parlamento e dall’informazione?
Cara "Liberazione, "ecco che il governo Berlusconi ci presenta il "pacco". Oggi, al Parlamento, la fiducia al decreto sulla manovra che taglierà 357 milioni di euro al fondo per l’editoria. "Liberazione rischia di chiudere. Metteranno il bavaglio a una "voce" comunista. Ecco che il disegno prende forma. Il "partito" del bipartitismo, che non è solo berlusconiano, porta a termine la sua opera: i comunisti fuori dal Parlamento e fuori dall’informazione.
Questo, però, è il loro disegno. E noi? Noi stimo a guardare speranzosi che qualcosa succeda, che la non opposizione del Pd fermi l’operazione? Che possa vincere lo spirito democratico in Parlamento? Io credo che solo facendo appello allo spirito rivoluzionario, coriaceo e "bastardo" che è in noi potremo uscire dalla situazione. Abbiamo celebrato un congresso, diciamo, difficile, siamo ancora doloranti, tutti, per le ferite riportate, proviamo a guarire mettendoci insieme per salvare e rilanciare "Liberazione".
Mettiamo in campo tutte le nostre forze e con un piano programmato, usciamo in tutte le piazze, piazzette, città e paesi per una raccolta fondi straordinaria, una campagna di sostegno all’informazione comunista. Chiamiamo tutti i militanti e gente vicina, a sostenere la nostra/loro informazione. Lanciamo una stagione di abbonamenti straordinari. Mettiamoci in tutte le piazze a vendere bandiere, magliette, patatine fritte, salsicce (questi sono solo esempi, di sicuro la fervida fantasia di compagne e compagni sfornerà mille altre cose).
Insomma, occupiamo tutto il territorio nazionale in una sorta di molteplici mini feste di "Liberazione". Questo ci permetterà di creare condizioni politiche, (parlare con la gente), realizzando un progetto economico che dia autonomia a "Liberazione."
Credo sia un bel modo per ritornare sul territorio e reinstaurare un rapporto col mondo che ci circonda. Contemporaneamente lancerei una campana contro Mediaset, che prende, dalla nostra spesa di tutti i giorni, il 15%, circa, del costo dei nostri acquisti.
Pasta, latte, saponi, acque minerali, detersivi ecc, pubblicizzati nelle reti Mediaset, fruttano al "cavaliere" 6-7 mila miliardi lire, circa, l’anno (lo dico in lire perché fa più effetto). Perché non lanciare una campagna contro l’acquisto dei prodotti pubblicizzati nelle reti Mediaset?