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Sandro Curzi. Con Napolitano lo ricordano in tanti
Publie le domenica 23 novembre 2008 par Open-PublishingSandro Curzi. Con Napolitano lo ricordano in tanti
di Sandro Carli
ROMA - Il primo ad abbracciare Bruna, la moglie di Sandro Curzi, e Candida, la figlia,nella sala della Protomoteca in Campidoglio, dove è stata allestita la camera ardente, è il Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano ha molti ricordi di Sandro. Quando era, di fatto, l’uomo macchina dell’Unità e Napolitano uno dei più autorevoli dirigenti del Pci, i rapporti, i contatti, gli incontri erano frequenti.
Rapporti da pari a pari, come usava alliora fra i dirigenti del partito e i giornalisti dell’Unità. E’ proprio il capo dello Stato , con poche parole, descrive Sandro, com’era. “ Sono addolorato - dice - perché perdo un amico. Le aspre polemiche che lo coinvolsero nel periodo della sua massima responsabilità giornalistica non lo indussero mai ad astiose chiusure né ad alcuna attenuazione della sua autonomia di giudizio e del suo senso delle istituzioni”. Napolitano è stato ricevuto in Campidoglio dal sindaco Alemanno. Poi è giunto anche Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con cui Sandro aveva vecchi e amichevoli rapporti da quando il “consigliere” di Berlusconi dirigeva il Tempo.
Davanti alla salma di Sandro, dopo Napolitano e Letta, sono cominciati a sfilare amici, compagni, giornalisti dell’Unità, di Paese Sera, della Rai, di Liberazione a partire dal direttore Sansonetti e Rina Gagliardi, Beppe Lopez, che con lui ha collaborato fino all’ultimo giorno di vita. Per la Rai, il direttore generale Cappon e Guiodo Paglia. La camera ardente sarà aperta anche domenica fino alle ore 18, lunedì i funerali alle ore 11,30 in forma civile in Campidoglio. Per tutta la giornata si sono susseguite dichiarazioni di cordoglio. Ne riportiamo solo alcune, di coloro che con Sandro hanno avuto un reale rapporto, di lavoro, di amicizia professionale. Per scelta, settaria dirà qualcxuno, non riportiamo quelle di chi oggi esprime apprezzamento quando ieri non si peritava ad attaccarlo, ad ingiuriarlo. Sandro non lo dava a vedere ma ne soffriva e molto. “ La scomparsa di Sandro Curzi - afferma Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista - rappresenta un grande lutto per il giornalismo italiano e un grandissimo dolore per il Prc.
Viene a mancare una personalità straordinaria per sensibilità, capacità, carisma. Un uomo che ha dedicato la propria esistenza al lavoro di giornalista della carta stampata e radiotelevisivo. Per tutta la vita con la stessa, volitiva energia che lo ha visto sempre protagonista come operatore dell’informazione e direttore di testate, sino all’impegno come consigliere di amministrazione della Rai. Sempre realizzando la passione incontenibile per l’informazione e il giornalismo insieme a accanto a quella di militante comunista, traendone intelligenza e capacità critica.
Consideriamo un grande privilegio aver potuto lavorare insieme a lui, al suo amore per il giornalismo e al suo impegno politico, sia nella qualità di direttore che ha dato forza e valore a *Liberazione*, sia nella qualità di appassionato militante del partito”. Walter Veltroni,segretario del Pd: “ Se ne va un vecchio amico, un giornalista di razza, un uomo coraggioso e ironico che aveva percorso nella sua vita un grande atto della storia derlla sinistra. Fausto Bertinotti piange un amico "il partigiano aperto al mondo e agli altri, curioso anche degli avversari". Parla poi di "giornalista militante di lungo corso " e di "leale e coraggioso servitore del servizio pubblico radiotelevbsivo". “Uomo che ha promosso - ricorda Di Pietro - un nuovo giornalismo fatto di inchiesta, di coraggio”-“ Un uomo raro” lo definisce Santori. “un giornalisto libero”, afferma Il Presidente Rai, Claudio Petruccioli.