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Sciopero. Il governo non ci sente, trasporti verso il tilt

Publie le domenica 9 novembre 2008 par Open-Publishing

Sciopero. Il governo non ci sente, trasporti verso il tilt

di Alessandro Ambrosin

Uno sciopero inevitabile quello indetto dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast che partirà alle 21 del 9 novembre e terminerà il giorno successivo alla stessa ora. Una giornata che si profila difficilissima per i viaggiatori, dove il blocco dei trasporti via superficie sarà pressochè totale su tutta la penisola. Alla base della protesta la mancata apertura del negoziato sulla definizione di contratto di mobilità.

Piattaforma che i sindacati approvarono il 28 febbraio scorso durante l’Assemblea Nazionale dei Quadri e dei Delegati di Settore, i quali sottoscrivevano una proposta contrattuale unica sia per le attività ferroviarie che per quelle del Tpl (trasporto pubblico locale). In definitiva quello che sostengono i sindacati è una piattaforma che sia in grado di rispondere alle esigenze di tutela del lavoro, del reddito che tenga conto dell’attuale caro vita, e altresì la costituzione di un sistema di regole e clausole sociali che sono venute meno a causa della massiccia liberalizzazione del settore, che in Italia si è diffusa anticipatamente rispetto alle scadenze indicate dall’Unione Europea.

Il superamento della precarietà è un tema di fondamentale importanza nella proposta del CCNL, proprio perchè la ricerca di una stabilità in un settore come il trasporto è determinante al fine di assicurare qualità del servizio e maggiore sicurezza.

Tuttavia, nonostante le sollecitazioni dei sindacati volte ad affrontare la questione, sia il Governo che i vertici delle singole aziende continuano a tergiversare pur di evitare un serio confronto con i lavoratori. Solo due giorni fa il ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha fatto sapere che il Governo sta lavorando onde evitare questo sciopero che paralizzerà l’intero paese ed ha invitato i sindacati ad usare il buon senso. Parole che arrivano, secondo Alessandro Rocchi, segretario nazionale della Filt Cgil, con evidente ritardo, visto e considerato che la vertenza si trascina da mesi, il contratto è scaduto alla fine dello scorso anno, e le condizioni in cui versano i lavoratori del trasporto non è più accettabile. Proprio per questo i sindacati rivendicano la ripresa di una politica dei trasporti che sia in grado di porre fine alla vertenza e rilanciare il settore con scelte opportune in grado di uscire dal degrado in cui il trasporto pubblico versa , e che troppo spesso disattende le attese dei cittadini.

Durante lo sciopero verranno garantite le fasce orarie previste dalla legge (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21). Autobus, tram e metropolitane si fermeranno tutto il giorno di lunedì 10. Di seguito le modalità in alcune delle città principali:

Roma dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio, Milano dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio, Napoli dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio, Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio, Firenze dalle 9,15 alle 11,45 e dalle 15,15 a fine servizio, Venezia-Mestre dalle 9 alle 16,30 e dalle 19,30 a fine servizio, Genova dalle 9,30 alle 17 e dalle 21 a fine servizio, Bologna dalle 8,30 alle 16,30 e dalle 19,30 a fine servizio, Bari dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,30 a fine servizio, Palermo dalle 8,30 alle 17,30 e dalle 21,30 a fine servizio, Cagliari dalle 9,30 alle 12,45, dalle 14.45 alle 18,30 e dalle 20,30 a fine servizio.