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Comunicato stampa
FIAT ALFA ROMEO POMIGLIANO
SCIOPERO CONTRO IL LICENZIAMENTO DI 12 LAVORATORI E SINDACALISTI DELLO
SLAI COBAS
INTANTO IL CONTRATTO-BIDONE DEI METALMECCANICI E’ STATO RESPINTO IN UNA
MIRIADE DI FABBRICHE METALMECCANICHE GRANDI E PICCOLE DI TUTTA ITALIA
In tilt la produzione alla Fiat Alfa Romeo di Pomigliano. Altissima la
percentuale di adesioni allo sciopero (70%) tra gli operai della più
grossa fabbrica metalmeccanica del mezzogiorno (e delle collegate
aziende terziarizzate e di servizio operanti nel perimetro delle
stabilimento). Il dato di adesioni allo sciopero assume una fortissima
valenza anche considerato che nessun blocco veniva effettuato e gli
ingressi della fabbrica sono stati lasciati volutamente liberi dal
sindacato di base per dimostrare pubblicamente il forte consenso dei
lavoratori al Cobas ed alla lotta contro i licenziamenti per
rappresaglia antisindacale attuati dall’azienda, ribadire la ferma
condanna del complice comportamento dei sindacati confederali, nonché
del contratto-bidone da loro firmato.
Infatti, già nelle assemblee di martedì scorso (come documentato dalla
visione del filmato proiettato ieri nell’affollata assemblea dei
lavoratori della Fiat Alfa Romeo tenuta a Pomigliano) tutti i 4000
lavoratori presenti all’assemblea del 2° turno hanno formalmente
bocciato, per alzata di mano e voto palese, l’accordo di "miseria e
flessibilità" recentemente sottoscritto tra Federmeccanica e
Fiom-Fim-Uilm. Lo stesso è avvenuto nell’assemblea del primo turno e di
quello centrale.
Intanto lo Slai Cobas ha attivato un collegio legale nazionale e
preannuncia la presentazione di una formale denuncia in Tribunale (con
la procedura d’urgenza prevista dall’art. 28 dello Statuto dei
Lavoratori) per la repressione della condotta illecita ed antisindacale
messa in atto dalla Fiat con la richiesta di reintegro in fabbrica dei
lavoratori sospesi e licenziandi.
Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco,
20/2/2006