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«Sciopero generale»
di Loris Campetti
Carlo Podda, segretario Fp-Cgil, propone l’unificazione delle lotte. «Comunque, noi ci fermiamo con la Fiom»
«Non siamo stati noi a rompere il percorso unitario dei sindacati del pubblico impiego: la decisione è stata presa, e subito dopo la straordinaria giornata unitaria di lotta della scuola, da due confederazioni, la Cisl e la Uil. Noi manteniamo le tre giornate di sciopero e il programma decisi unitariamente, e a questo punto giungeremo a uno sciopero generale di tutta la funzione pubblica perché per noi e credo per l’insieme dei lavoratori che rappresentiamo, quell’accordo siglato da Cisl e Uil che attacca l’occupazione, penalizza i precari e riduce ulteriormente il potere d’acquisto dei salari è inaccettabile. Uno sciopero generale da effettuarsi, naturalmente, prima dell’approvazione della Finanziaria. E siccome la gente non capirebbe il senso di due scioperi generali, dei pubblici e dei metalmeccanici, a pochi giorni di distanza tra di loro, sono convinto che dovremo scioperare insieme, il 12 di dicembre. Pur mantenendo separate e distinte la natura e le vertenze delle due categorie». Il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Carlo Podda, ci ha rilasciato questa intervista al termine dell’assemblea nazionale dei delegati Fiom che ha indetto lo sciopero generale per quella data, con manifestazione nazionale a Roma. Ma Carlo Podda dice una cosa in più, altrettanto impegnativa, rivolta all’intera Cgil.
Per la prima volta, dunque, tute blu e statali sciopereranno e manifesteranno insieme, a parte gli scioperi generali di tutte le categorie. Come mai questa scelta?
Per molte ragioni, anche se questa proposta che avanzo dovrà essere vagliata dagli organismi dirigenti della categoria competenti a decidere. La ragione più importante è che bisogna porre fine alle polemiche sulle presunte contrapposizioni tra dipendenti pubblici e privati, cioè ai tentativi di dividere i lavoratori e le loro organizzazioni. Ripeto però che non sarebbe compresa dalla nosta gente una scelta diversa, perché c’è la necessità di trovare un momento di unificazione delle lotte e delle iniziative cresciute in un processo di articolazione. E’ già da qualche mese che Funzione pubblica e Fiom lavorano insieme per mettere in campo una resistenza ai tentativi di scatenare la guerra tra i lavoratori, portato avanti dal governo con attacchi pesanti, con l’accusa intollerabile ai dipendenti pubblici di essere dei fannulloni. La politica dell’esecutivo colpisce tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati, attaccando il lavoro e l’occupazione nei servizi pubblici, di conseguenza peggiorandone e riducendone la qualità e la quantità, dalla scuola alla sanità. Lo sai che la metà dei nidi di Roma funziona grazie al lavoro dei precari? Dev’essere chiaro che l’accordo siglato da Cisl e Uil prevede, oltre a una mancia che non recupera neanche la metà dell’inflazione, l’espulsione di 57 mila precari nel 2009 e 120 mila nel 2010. Che si aggiungerebbero a quelli della scuola. Per questo bisogna cercare di unificare anche le risposte di lotta. Ho molto apprezzato le parole di Gianni Rinaldini ai delegati della Fiom, e gli applausi convinti della sala che ne sono seguiti, sulla necessità di battersi contro le divisioni.
Lavoratori pubblici e metalmeccanici insieme in uno sciopero generale. Cioè le due principali categorie della Cgil. Ma l’esigenza di unificazione delle lotte di cui parli non dovrebbe interrogare l’intera organizzazione? Non è arrivata l’ora di uno sciopero generale nazionale di tutte le categorie del sindacato guidato da Epifani?
Penso che sia utile che la Cgil prosegua il percorso articolato di lotte e manifestazioni di natura territoriale e delle categorie, esprimendo al massimo il suo potenziale. Non dimentichiamoci che c’è lo sciopero generale del commercio, quello della ricerca, e che rimane la mobilitazione delle scuole contro la riforma Gelmini. Da iscritto e militante di un’organizzazione in cui milito da trent’anni, penso che, come si è sempre fatto al termine di una fase articolata di lotte, dovrebbe esserci lo sciopero generale di tutta la Cgil. E ovviamente, in tempo utile per raggiungere gli obiettivi che sono alla base delle vertenze di categoria e dell’annunciata vertenza confederale. Questa è una proposta che avanzo a titolo personale, va da sé che spetta alla Cgil ogni decisione nel merito.
Come vanno interpretate le convergenze tra voi e i metalmeccanici?
Con il fatto semplicissimo che ci sono convergenze di merito, sui contenuti. Come ho detto una volta al manifesto, condivido la strategia di Bruno Trentin che parlava di alleanze a geometria variabile. Non sono disponibile a letture strumentali di alcun tipo, e i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi posti ci danno ragione. Io sono disponibile a confronti e convergenze analoghe anche con altre categorie del lavoro privato, ma finora nessuno mi ha avanzato delle proposte. Perciò apprezzo l’apertura nei nostri confronti della Fiom e del suo segretario.
Torniamo all’accordo siglato con il ministro Brunetta da Cisl e Uil. Quali sono i punti per voi inaccettabili?
Attraverso la rottura di una tradizione ventennale di unità, fatta per ragioni esterne alla categoria, Cisl e Uil hanno deciso di aiutare il governo. 68 euro lordi rappresentano meno della metà dell’inflazione e molto meno di quanto abbiamo ottenuto negli ultimi bienni contrattuali, quando l’inflazione era assai minore. E non c’è nessuno scambio che possa in qualche modo giustificare l’accettazione delle pretese del governo. Non certo sull’occupazione e sui precari. Vorrei sapere come si sentono, quei militanti di Cisl e Uil che giovedì manifestavano nelle strade e nelle piazze di Roma, dopo quella firma delle loro organizzazioni. Ti segnalo che la Confindustria, che normalmente dice la sua su ogni contratto pubblico, lamentandosi per i costi eccessivi, questa volta non ha aperto bocca.
Secondo te perché?
Perché quell’accordo separato le va benissimo, e apre la porta al tentativo di imporre anche ai privati contratti che svalorizzino e precarizzino ulteriormente il lavoro e i salari.