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Scontland Yard diventa razzista

Publie le lunedì 1 settembre 2008 par Open-Publishing
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Scontland Yard diventa razzista

di Francesca Marretta

«Il capo di Scotland Yard è razzista». La pesantissima accusa lanciata contro Sir Ian Blair, proviene da una fonte autorevole: Tarique Ghaffur, il più alto ufficiale di polizia nero della Gran Bretagna, numero tre della Metropolitan Police di Londra (Met). Ghaffur sta procedendo per vie legali per ottenere dal Comandante in capo del Met ed altri colleghi, un risarcimento per danni morali e materiali per discriminazioni subite per il colore della pelle e la sua religione. Il cinquantatreenne ufficiale di polizia, musulmano di origine ugandese, giunto nel Regno Unito come rifugiato ai tempi di Idi Amin, insignito di onorificenze per meriti e dottore in criminologia, sostiene di essere stato vessato da Sir Blair ed alcuni dei suoi fedelissimi «per un lungo periodo». Oltre al risarcimento (le prime indiscrezioni dicono che chiederá un milione e duecentomila sterline, ne guadagna 180mila l’anno) Ghaffur vuole scuse pubbliche da parte del Capo della polizia.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo Ghaffur all’azione legale, sarebbe stata la decisione da parte di Blair di togliergli la responsabilitá della sicurezza per i Giochi Olimpici di Londra 2012, che gli era stata precedentemente assegnata. Nonostante abbia conseguito il dottorato in Gran Bretagna Ghaffur si è sentito rivolgere da alcuni colleghi di alto rango dell’entourage di Blair frasi come: «non capisco quello che dici» o che i suoi rapporti dovevano essere «calibrati» per renderli comprensibili al personale.

Sir Blair respinge ogni addebito. Attorno a lui hanno fatto cerchio molti poliziotti del Met che hanno accusato Ghaffur di usare in maniera strumentale un caso personale. Il vice di Blair, Sir Paul Stephenson ha intimato pubblicamente al collega autore della denuncia di «stare zitto» e concentrarsi piuttoso sul lavoro per cui è pagato. Dato il clima che regna ora a Scotland Yard sono in molti a volere che Ghaffur si faccia da parte: «Non non puó restare nella direzione della polizia, almeno fino alla conclusione del caso», ha dichiarato al quotidiano londinese Evening Standard Len Duvall, uno degli alti ufficiali del Met chiamati in causa da Ghaffur.

Se i poliziotti bianchi, che sono la maggioranza, dato che solo il 4, 1% degli agenti di polizia nel Regno Unito appartiene a minoranze etniche (dieci anni fa erano il 2%), fanno cerchio intorno a Blair, Alfred John presidente della Met’s Black Police Association, l’associazione degli agenti di polizia neri, ha dichiarato che il caso di Tarique Ghaffur «non è un incidente isolato». Anzi, «il razzismo a livello istituzionale ed individuale continua ad esistere nell’ambito del Met. Per essere precisi non è migliorato di molto dai tempi del rapporto Macpherson».

Il rapporto Macpherson fu stilato nel ’97, a conclusione dell’inchesta sull’assassinio a sfondo razziale nel 1993 del dicottenne nero Stephen Lawrence, per il quale non furono trovati i colpevoli. Secondo le conclusioni del rapporto le indagini sull’omicidio furono viziate da «incompetenza professionale e razzismo istituzionalizzato». La vicenda aprì la strada ad una serie di proveddimenti tese a combattere fenomeni discriminatori nell’ambito del corpo di polizia.

Tarique Ghaffur ha specificato di amare e rispettare il corpo professionale a cui appartiene e che le sue accuse, raccolte in un dossier di sessanta pagine, riguardano «essenzialmente» il trattamento ricevuto durante gli anni della gestione Blair.

Che il suo caso non sia isolato lo dimostra un’analoga vicenda che ha visto coinvolto ancora una volta Sir Blair appena un mese fa. Il comandante Shabir Hussain, 43 anni, ha dichiarato che in almeno quattro occasioni gli sono passati davanti per una promozione che avrebbe meritato «agenti bianchi» appartenenti al «circolo dorato di Blair».
Accuse respinte seccamente come «inconcepibili» da parte del numero uno di Scotland Yard, che tra meno di un mese dovrá affrontare una nuova inchiesta, in cui questa volta è chiamato a rispondere direttamente, sull’uccisione «per errore» dell’elettricista brasiliano Juan Carlos de Menezes, scambiato per un terrorista. La vicenda della discriminazione razziale nella polizia britannica è in fondo una delle tante facce del poco amalgato melting pot britannico.

Messaggi

  • E vai giu’ di brutto...................

    Ora si capisce meglio come stanno le cose senza piangersi addosso ma cercando di capire come la destra (liberale e fascista) tiene ostaggio gli Italiani appellandosi sempre alle democrazie di esempio "Americana " e "Britannica". Per l’ultima.... pardon........ "Monarchia Costituzionale". Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr