Home > Scontri di Piazza Navona, la verità monca del governo

Scontri di Piazza Navona, la verità monca del governo

Publie le venerdì 31 ottobre 2008 par Open-Publishing
2 commenti

Una serie di immagini dimostrano che prima i giovani di estrema destra
picchiano a sprangate alcuni studenti medi senza che nessuno intervenga

ROMA - Uno scontro, anzi un assalto dei centri sociali contro i ragazzi pacifici di Blocco studentesco. La verità costruita dalla polizia e confezionata dal governo è bell’e pronta per andare in onda su Tg e televisioni. Tutto vero: gli universitari sono entrati in piazza Navona ed hanno affrontato i neofascisti di Blocco studentesco. Tutto vero, ma solo una parte della verità. Una parte perché non dice cosa è successo in quella piazza romana prima dello scontro. Non dice insomma, come ricostruito da un ragazzo che ha scritto a Repubblica e come testimoniato da decine di foto che, prima dell’azione degli universitari, un camioncino pieno di mazzieri aveva aggredito a cinghiate e a sprangate gruppi di quindicenni che fino a quel momento avevano giocosamente, accompagnati dai loro professori, contestato il decreto Gelmini.

Dal famigerato pulmino bianco sono scesi studenti, molti evidentemente fuoricorso, che a botte e calci si sono posizionati nel cuore dell’assembramento di ragazzini delle medie superiori spargendo violenza e terrore allo scopo di connotare a destra la protesta studentesca. Solo a questo punto intervengono gli universitari chiamati dai più giovani per cercare una difesa che la polizia non ha saputo offrire. Dal corteo della Sapienza arriva un gruppone, a mani nude tanto che per attaccare usano i tavolini e le sedie dei bar che trovano in piazza e inizia il confronto con i neofascisti.

Per motivi oscuri le forze dell’ordine si accorgono solo di questa seconda fase della prima, dell’attacco ai liceali da parte di Blocco studentesco non si accorgono. I funzionari di polizia, che pure non erano distanti da dove avveniva il macello dei diritti, dicono di non essersene accorti e non ne fanno cenno nelle loro ricostruzioni. Tanto meno ne fa cenno in Parlamento il sottosegretario Nitto Palma vendendo al Parlamento e al Paese una verità monca che però le tecnologie smontano nel giro di poche ore. Le foto parlano chiaro e, a meno che questo non sia un Paese di maestri di Photoshop, ci dicono che quella del governo e della questura è una verità monca. Quasi una menzogna.

(31 ottobre 2008)

Galleria fotografica al link :

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/scuola/scontri-a-piazza-navona/1.html

Messaggi

  • Come spesso accade si chiacchiera e si manifesta tralasciando i fatti; tutti parlano delle manifestazioni e nessuno dei contenuti della legge. Ma da dove vengono i fondi per organizzare queste manifestazioni? E a chi giovano? Quante braccia rubate all’agricoltura...

    • caro signor lollo
      le manifestazioni nascono per lo più in modo spontaneo nell’ambito dei collettivi studenteschi o delle assemblee dei genitori/insegnanti.
      A parte la manifestazione del 25 e lo sciopero del 30 (che poco hanno a che fare con l’onda) io in piazza ho sempre visto gruppi spontaneamente organizzati, magari col supporto logistico dei cobas (camioncino, bandiere, altoparlanti) .
      Quindi niente fondi, ne interessi di alcun tipo, ma solo tanta voglia di salvare l’istruzione pubblica.
      A chi (come te probabilmente) appartiene ad un mondo in cui tutto si muove e ruota intorno ad interessi di qualche tipo, questo fatto potrà sembrare assurdo. Ma se ci pensi bene è proprio questa la differenza tra noi e voi:
      da una parte (la vostra) gli interessi privati e dall’altra (la nostra) la voglia di giustizia sociale!

      Roberto

      p.s. io nel definire i manifestanti parlerei di pensiero critico, voglia di contrastare le ingiustizie e di cambiare, in meglio, l’esistente!
      Altro che braccia rubate all’agricoltura (che comunque è attività nobilissima...)