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Scontri tra polizia e manifestanti: due feriti

Publie le venerdì 3 giugno 2005 par Open-Publishing

La protesta in occasione della festa della Repubblica

Gli agenti hanno bloccato a Roma il contro-corteo dei pacifisti che voleva cambiare percorso.

ROMA - La tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, alla controparata di Roma, è sfociata in incidenti quando dal corteo sono stati lanciati oggetti contro gli agenti. Alcuni manifestanti hanno tentato di aggirare il cordone delle forze dell’ordine in via Marmorata passando per via Giovanni Branca e di corsa si sono diretti verso la coda del corteo, in direzione di piazza di Porta San Paolo. Ma anche qui la zona era presidiata. I manifestanti sono entrati in contatto lanciandosi contro le forze dell’ordine, che, per far indietreggiare alcuni ragazzi, hanno usato i manganelli. Il tutto è durato un paio di minuti e due manifestanti sono rimasti in terra contusi, tra questi un assessore dell’VIII Municipio Gualtiero Alunni.

Secondo quanto si è appreso dalla Questura di Roma, i manifestanti della controparata sono stati bloccati all’altezza di via Marmorata perchè avevano uno striscione non autorizzato con la scritta «Pisanu: la vergogna della repubblica, chiudiamo i lager cpt». Quanto la testa del corteo è stata bloccata dalle forze dell’ordine - riferiscono fonti della Questura di Roma - i manifestanti hanno cominciato a correre all’impazzata verso la coda del corteo. «L’impatto fisico» tra i manifestanti e il cordone di forze dell’ordine che si trovava al termine del corteo, è stato sottolineato, è stato a quel punto inevitabile. Dopo qualche momento di tensione la situazione tra manifestanti e forze dell’ordine è tornata tranquilla. La Questura ha riferito che tra i manifestanti, secondo quanto gli stessi hanno poi fatto sapere, ci sarebbero due contusi.

La Questura di Roma ha poi smentito che nel corso della contro manifestazione vi siano state cariche delle forze dell’ordine. Per questo motivo la Questura, si è appreso, ha messo a disposizione degli organi di stampa e di chiunque voglia vederla la videocassetta con le immagini sui tafferugli. Nella videocassetta, hanno riferito fonti della Questura, si evidenzia «senza ombra di dubbio che dopo 10-15 minuti di fronteggiamento, nel corso del quale la polizia non si è mai mossa, come da disposizione, i manifestanti hanno effettuato numerosissime provocazioni fisiche e verbali». Dopo il fronteggiamento, è stato poi fatto notare dalla Questura, un gruppo di manifestanti è tornato indietro di corsa e ha «circondato un nucleo di carabinieri e all’arrivo di un reparto mobile della polizia di Stato ha lanciato sassi e bastoni. Poi sono seguiti brevi tafferugli, senza alcuna carica».

«È stato assalito in maniera durissima un corteo che stava tornando al raduno, da dove era partito». Lo ha detto il vicepresidente del gruppo di Rifondazione comunista alla Camera dei deputati Giovanni Russo Spena a proposito di quanto successo in via Marmorata tra manifestanti e forze dell’ordine. «Un atto repressivo - ha aggiunto Russo Spena - di cui chiederemo conto al prefetto. Quanto è successo ha significato solo aizzare gli animi e provocare durante una manifestazione pacifica. Avevamo infatti deciso di tornare indietro e ci hanno caricato. Due persone sono rimaste ferite».

Attorno alle 14:15 è terminata la controparata che da Porta San Paolo si era snodata lungo via Marmorata per protestare contro «la parata militarizzata del 2 giugno». Dopo gli interventi degli organizzatori hanno sciolto le fila a Porta san Paolo e sono tornati a casa. L’ultimo intervento è stato quello del vicepresidente del Consiglio della Provincia di Roma Nando Simeone (Prc), che ha invitato «tutti a partecipare a una grande assemblea da organizzare in Provincia, forse martedì, contro una operazione politica che vuole bloccare chi tenta di muoversi contro la guerra e i fatti di questa mattina lo hanno dimostrato». Simeone ha detto di essere stato «minacciato da uno delle forze dell’ordine proprio mentre tentava di calmare gli animi e nonostante avesse mostrato il cartellino istituzionale».

Dopo i tafferugli avvenuti in piazza dell’Emporio, il corteo era tornato a Porta San Paolo da dove i manifestanti erano partiti intorno alle 11. Alcuni degli organizzatori, secondo i quali i partecipanti alla controparata sono stati circa 7-800, si sono alternati al microfono e nei loro interventi hanno deprecato «i fatti accaduti questa mattina nel momento in cui è stato impedito il corteo con l’accusa di uno striscione offensivo». «Avevamo deciso di tornare indietro - spiega uno degli organizzatori - e neanche quello ci hanno fatto fare e anche lì ci hanno bloccati». Durante la sosta in piazza dell’Emporio, più persone, tra cui rappresentanti delle istituzioni, hanno tentato di mediare tra le forze dell’ordine e i manifestanti.

Tra questi il vicepresidente del gruppo del Prc alla Camera dei Deputati Giovanni Russo Spena, il vice capo di gabinetto del Comune di Roma Luca Odevaine. Tra i partecipanti al corteo anche il vicepresidente della Provincia di Roma, Nando Simeone e i leader dei disobbedienti romani Nunzio D’Erme e Guido Lutrario. «Il ministro Pisanu dovrà rispondere di quello che è accaduto, e dell’azione repressiva mirata di questa mattina - ha spiegato il parlamentare dei Verdi Paolo Cento - con la scusa di uno striscione che in realtà era contro i centri Cpt. Il 2 giugno è stata l’occasione per dare un segnale a questo movimento contro la guerra e ha dimostrato in realtà la debolezza del governo sulla guerra».

http://www.corriere.it/Primo_Piano/...