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Scoperta una "Gladio" antiterrorismo, arresti in Toscana e Lombardia
Publie le venerdì 1 luglio 2005 par Open-Publishing4 commenti
Scoperta una "Gladio" antiterrorismo, arresti in Toscana e Lombardia
di red
Una polizia parallela, chiamata "Dipartimento studi strategici antiterrorismo", in sigla Dssa. Agenti segreti (fasulli) che svolgevano un’attività investigativa parallela specializzata in terrorismo di matrice islamica. Ha i contorni ancora piuttosto indefiniti la struttura scoperta dalla Digos di Genova che ha portato a due arresti e oltre 25 perquisizioni in tutta Italia (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Molise, Sicilia e Sardegna). Una struttura che però sembra assomilgiare come una goccia d’acqua alla "Stay Behind" della Nato, la Gladio. Anche il reato contestato è indicativo: associazione per delinquere finalizzata all’usurpazione di funzioni pubbliche in materia di prevenzione e repressione dei reati.
I due arrestati sono proprio i presunti capi della Dssa, Gaetano Saya e Riccardo Sindoca; entrambi sono stati messi agli arresti domiciliari, il primo a Firenze, il secondo a Pavia.
Per capire cosa fosse la Dssa basta fare alcune ricerche in Rete dove, fino a poche ore fa, era ancora attivo il sito internet dell’organizzazione ora oscurato. Sul web si dice che la struttura era diretta da Gaetano Saya e Riccardo Sindoca, fondatori, tra l’altro, di un’organizzazione politica denominata Destra Nazionale - Nuovo Msi. Sul sito di Destra Nazionale - Nuovo Msi si dice esplicitamente che Saya e Sindoca sono ex appartenenti alla Gladio, affiliati alla massoneria tanto che e on line si possono vedere i bigliettini d’incoraggiamento firmati da Licio Gelli, il capo della Loggia massonica "dissidente" P2. Sempre sul web si parla di questa Dssa come di una struttura composta da un direttore e da un vice direttore, suddivisa in sei divisioni, coordinate fra loro, dai relativi capi, «ex agenti e collaboratori dei servizi segreti), e ufficiali operativi dell’organizzazione Stay behind (Gladio), che sono stati operativi in Nord Africa e Medio Oriente durante la guerra fredda, e che sono perfettamente a conoscenza della strategia applicata dalle sette del terrorismo islamico, inoltre da Consulenti di Nazionalità estera inseriti nell’organico del Dipartimento».
Al di là delle notizie che si possono rintracciare sul web di certo per ora si sa solo che l’operazione condotta dalla Digos di Genova si è svolta in numerose regioni italiane: dalla Liguria, al Piemonte, alla Lombardia, all’Emilia Romagna, alla Toscana e Lazio, ma anche in Molise, Sicilia e Sardegna. La cosa ancora più incredibile - o meglio che fa pensare alla vecchia Gladio di cossighiana memoria - è che facevano parte della struttura antiterrorismo parallela agenti della Polizia di Stato, militari dell’Arma dei carabinieri, funzionari della Guardia di Finanza e della polizia penitenziaria. E che ci sarebbero, oltre ai due arrestati - non facenti parte di nessuna struttura di polizia ufficiale - numerosi indagati.
La struttura "Gladio" - su cui un decennio fa fu aperta un’inchiesta in Italia e una aperta pochi anni fa in Spagna dal superprocuratore Baltazar Garzon - era stata creataper affiancare l’agenzia di 007 "Stay Behind" della Nato. Dalle indiscrezioni arrivate finora da fonti giudiziarie pare che questa Dssa avesse duplicato tesserini magnetici di riconoscimento di polizia e guarida di finanza. Potrebbe essere questa la struttura d’appoggio usata dalla Cia per l’arresto e la tortura dell’imam Abu Omar di Milano all’interno della base Nato.
Su Internet si dice anche che Fabrizio Quattrocchi, il contractor italiano sequestrato e ucciso in Iraq, fosse in stretto contatto con altri liguri che poi sarebbero entrati a far parte della struttura denominata Dssa. Quattrocchi si sarebbe esercitato con loro in un campo di addestramento paramilitare insieme a queste persone poi dirette dal neofascista Saya nella Dssa.
In tarda mattinata a Genova ci sarà una conferenza stampa. La motivazione - non esplicita - per cui la sarebbe stata affidata alla Digos di Genova di tirare le fila di questa attività investigativa forse potrebbe connettersi alla volontà di riscatto della polizia ligure dopo il coinvolgimento dell’ex capo della Digos genovese, Spartaco Mottola, nell’inchiesta del pestaggio dei ragazzi nella scuola Diaz durante le manifestazioni anti-G8 del luglio di quattro anni fa.
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=43408
A proposito,si potrebbe dare uno sguardo a quest’articolo e sulla situazione del territorio italiano,non violato solamente in occasione del sequestro dell’Imam,ma regolarmente sorvegliato dagli USA





Messaggi
1. > Scoperta una "Gladio" antiterrorismo, arresti in Toscana e Lombardia, 1 luglio 2005, 12:19
Le informazioni tratte da una biografia pubblicata sul sito
del movimento Destra Nazionale. I rapporti con Quattrocchi
Saya, massone orgoglioso
che si richiamava a Gladio
Una delle foto di Saya pubblicate sul sito del movimento Destra Nazionale
ROMA - Secondo la sua biografia riportata sul sito dell’organizzazione Destra Nazionale, Gaetano Saya ha lavorato per la Nato, dalla quale si è congedato nel 1997 "raggiunti i massimi livelli", ed è stato cooptato nella Massoneria dal generale Giuseppe Sansovito, allora capo del Sismi. Non solo: secondo il settimanale News, Fabrizio Quattrocchi, l’italiano rapito a Bagdad con altri tre colleghi e poi ucciso, lavorava per il Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo , la polizia ’parallela’ finita sotto inchiesta per iniziativa della Digos della procura di Genova, e guidata appunto da Saya e da Roberto Sindoca.
"Fabrizio Quattrocchi - scrive News - non era nè un mercenario nè una bodyguard, ma un agente contractor impegnato a tempo pieno nella lotta contro il terrorismo insieme ad altre persone che sarebbero poi entrate nel Dssa, una nuova organizzazione di intelligence nata dopo l’attentato di Atocha dell’22 marzo 2004".
Secondo News il Dssa è un’organizzazione in sei divisioni la cui sede legale è in Italia, ma che dispone di sedi operative in diversi Paesi del mondo, ed è collegata alla Nato e alla Cia.
Sulla biografia ’ufficiale’ di Saya si dice che ha assunto di recente la direzione del Dssa. Si ricorda anche che è stato il capo assoluto del ’Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale’, "voluto da Almirante ed iniquamente soppresso".
Si parla anche del processo Andreotti: "Gaetano Saya accusa Andreotti di essere il mandante dell’omicidio del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, verità rivelatagli dal generale ed amico fraterno Giuseppe Sansovito".
La carriera ’militante’ di Saya, si legge ancora in questa biografia, inizia prestissimo: appena quattordicenne partecipa alle giornate di Reggio Calabria, e a diciotto anni si arruola nel disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza.
Sul sito ci sono varie foto di Saya. Una lo ritrae con i paramenti massonici (è stato nominato Maestro Venerabile della Loggia ’Divulgazione 1), altre con varie divise. C’è poi una foto con dedica di Licio Gelli, e un’altra nella quale regge l’ombrello a Giovanni Spadolini, allora ministro della Difesa, come si legge nella didascalia. La sua organizzazione vanta rapporti con ufficiali Nato e appartenenti all’organizzazione Gladio (Stay Behind).
(1 luglio 2005)
www.repubblica.it
1. > Scoperta una "Gladio" antiterrorismo, arresti in Toscana e Lombardia, 1 luglio 2005, 17:36
Decine di perquisizioni, due ai domiciliari e molti indagati
L’indagine è partita dalla vicenda di Fabrizio Quattrocchi
Terrorismo, scoperta polizia "segreta"
coinvolti agenti ed ex carabinieri
Arrestato Gaetano Saya, teste d’accusa al processo Andreotti
Il Dssa aveva accesso al centro elaborazione dati del Ministero
GENOVA - Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo. Si chiamava così la struttura accusata di essersi spacciata per una specie di forza dell’ordine ’parallela’ nel settore della lotta al terrorismo. Secondo gli investigatori, scopo dell’organizzazione era accreditarsi presso importanti organismi nazionali e internazionali, tra i quali probabilmente anche servizi segreti stranieri, per ottenere finanziamenti.
La Digos della Questura di Genova, nelle prime ore di stamani, ha compiuto almeno 28 perquisizioni in nove regioni italiane (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Molise, Sicilia e Sardegna). Ventuno sono gli indagati tra gli appartenenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia penitenziaria. Due persone, non appartenenti alle forze dell’ordine ma già note alle cronache, sono state finora arrestate. Si tratta di Gaetano Saya e Roberto Sindoca, ambedue già noti alle cronache per aver guidato l’organizzazione "Destra Nazionale", che ereditò la sigla da Almirante. Saya, ex massone, fu anche teste d’accusa al processo Andreotti. Considerato vicino ai servizi segreti deviati, ha spesso millantato i suoi rapporti con il Sismi. Saya e Sindoca sono stati messi agli arresti domiciliari, il primo a Firenze, il secondo a Pavia.
Le accuse. Gli indagati fino a oggi sono ventuno. Il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata all’usurpazione di funzioni pubbliche in materia di prevenzione e repressione dei reati. In sostanza, gli inquirenti ritengono che lo scopo dei capi dell’organizzazione fosse quello di usufruire di finanziamenti da parte di organismi nazionali e internazionali. "Lo scopo, non raggiunto - ha spiegato il
procuratore capo di Genova Giuseppe Lalla - era quello di svolgere un’attività capillare che portasse ad accreditare il Dssa e di ottenere finanziamenti da Paesi stranieri come Stati Uniti e Israele o da organizzazioni, come la Nato. Tra le attività millantate, anche le ricerche di terroristi italiani rifugiati all’estero, di ex brigatisti o di appartenenti ad altre organizzazioni, come Cesare Battisti".
Molti degli appartenenti alle forze dell’ordine coinvolti avrebbero aderito in buona fede a questa sorta di servizio segreto truffaldino. Il sedicente Dipartimento avrebbe anche effettuato controlli negli aeroporti, senza particolari effetti. Alcuni suoi componenti avevano accesso diretto al centro di elaborazione dati del Ministero dell’Interno.
Spunta il nome di Fabrizio Quattrocchi. Il settimanale News ha recentemente scritto che a questa organizzazione apparteneva anche Fabrizio Quattrocchi, la guardia del corpo uccisa in Iraq. A quanto si apprende l’indagine è partita proprio dalla vicenda Quattrocchi che però non risulta aver mai operato per la Dssa. Indagando sul fenomeno delle bodyguards operanti all’estero, gli agenti diretti dal vicequestore Giuseppe Gonan si sono imbattuti nelle investigazioni illegali della Dssa: pedinamenti, indagini, utilizzo illecito di distintivi e di palette in uso alle forze dell’ordine. Con la complicità degli appartenenti alle forze dell’ordine venivano anche attinte notizie riservate dalle banche dati interne.
Trovate armi a Firenze. Sette perquisizioni nel capoluogo toscano, una nella casa di Saya. Sequestrate anche quattro carabine, alcune pistole elettriche, un coltello da sopravvivenza e altre armi bianche, come sciabole e un machete, oltre a decine di kit di sopravvivenza, tesserini, placche di riconoscimento, palette e alcuni baschi.
Proprio a casa di Saya si sarebbero svolte periodicamente, ogni 20-30 giorni, le riunioni della Dssa. Nell’elenco dei perquisiti figurano poi un sottufficiale della Gdf in servizio nel capoluogo toscano, due agenti della polizia penitenziaria e tre civili, indicati come faccendieri.
Perquisizioni a Roma. La Digos della questura di Roma, sta effettuando tra Roma e provincia cinque perquisizioni. I destinatari delle perquisizioni sarebbero due appartenenti alle forze dell’ordine, due ex guardie giurate e un medico fisioterapista.
Perquisizioni a Milano. Sette perquisizioni a Milano, la cui Procura sta conducendo un’indagine parallela. Uomini della Digos di Milano, in alcuni casi con colleghi di Genova, hanno eseguito sequestri di molto materiale documentale nei confronti di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine, in particolare poliziotti e carabinieri, ritenuti vicini alla Dssa. Si tratta di un vicesovrintendente e due assistenti della Polizia di Stato, un ex carabiniere e un ex poliziotto, un maresciallo dei carabinieri e un civile.
L’inchiesta della Procura di Milano segue un filone diverso da quella di Genova: secondo quanto si è appreso, infatti, gli appartenenti alla Dssa avrebbero cercato di spacciarsi per forza di polizia, mostrando tesserini (della Dssa, appunto) molto simili a quelli delle forze dell’ordine, e usando, in alcuni casi, palette e lampeggianti sulle loro auto.
(1 luglio 2005)
da "repubblica on line" AGGIORNAMENTO
2. > Scoperta una "Gladio" antiterrorismo, arresti in Toscana e Lombardia, 3 luglio 2005, 12:21
Siamo nelle mani di farabutti,che tramano da 60 anni contro la Costituzione,nata dall’antifascismo,vedi Gladio,vedi P2
Macché Gladio bis, le autorità sapevano
Gaetano Saya si difende
La VERITA DEL MANCATO(PER ORA)GOLPISTA
La verità - fa sapere - è che l’Italia è stata ormai invasa dai musulmani. E la prova è che il Dipartimento, l’unica struttura che poteva efficacemente combattere il terrorismo islamico, è stato bloccato. Ha ragione Oriana Fallaci quando dice che l’Europa ormai si è arresa". Secca la replica all’ipotesi che il Dssa sia un servizio deviato: "Se lottare contro il terrorismo islamico significa far parte di un servizio deviato, allora il Dssa è un servizio deviato".
Gaetano Saya suppone che il Centro Studi possa essere finito sotto inchiesta "forse perché aveva fatto sapere di essere a conoscenza di alcune verità scomode sulla liberazione di Giuliana Sgrena". Per esempio? "Per esempio che gli otto milioni di euro del riscatto potrebbero non essere mai usciti dall’Italia e che Nicola Calipari non è stata una vittima casuale".
Ma è possibile, secondo Saya, che il Dssa sia caduto in disgrazia anche per altre ragioni.
"Perché - spiega la signora a nome del marito - il nostro lavoro è molto gradito in Israele e negli Stati Uniti. E perché Gaetano Saya stava spiccando il volo. Stava diventando troppo potente. Fra l’altro era in predicato per divenire ambasciatore di un paese del Centro Africa minacciato dalla componente musulmana della popolazione. E non ha mai nascosto di voler diventare il ministro dell’Interno. Ma non è finita qui. Perché un giorno ministro dell’Interno lo diventerà".
http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/cronaca/polipala/nogladio/nogladio.html
3. > Scoperta una "Gladio" antiterrorismo, arresti in Toscana e Lombardia, 3 luglio 2005, 21:43
Attenzione, messa cosi’ puo’ sembrare un problema psichiatrico, un fascista un po’ scemo che vuole a tutti i costi - come nelle vecchie barzellette sui manicomi - diventare ministro degli interni.
Insomma, una farsa.
E invece di farse del genere che si sono trasformate in tragedia la storia italiana e’ purtroppo piena.
Keoma