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Scuole chiuse, un milione a Roma. L’Onda Anomala in tutta Italia

Publie le giovedì 30 ottobre 2008 par Open-Publishing

Scuole chiuse, un milione a Roma. L’Onda Anomala in tutta Italia

di Tommaso Vaccaro

“Il più grande sciopero della scuola mai realizzato in Italia”. E’ questa l’idea che circola sin dalle prime ore di questa mattina tra coloro che si stanno avvicinando in pullman alla Capitale.

Il concentramento a Piazza della Repubblica, da cui partirà alle 9.30 la grande manifestazione di Roma organizzata dalle sigle sindacali e a cui hanno aderito un po’ tutti i protagonisti del “no alla riforma Gelmini”, si trasforma con il passare del tempo in un grande presidio assolutamente immobile. Le dimensioni del serpentone umano che percorre le vie del centro città, non consentono infatti alcun movimento ai manifestanti che si trovano alla coda del corteo. Soltanto quando già da diversi minuti lo striscione di testa ha varcato piazza del Popolo, dove i segretari confederali terranno i loro comizi, la lontana piazza della Repubblica potrà cominciare a svuotarsi.

E mentre da tutta Italia arriva la conferma che circa il 90% degli istituti scolastici è rimasto chiuso, dal palco romano si grida: “Siamo un milione!”. Una cifra più che significativa, ma che nel suo essere un semplice numero non consente di comprendere a fondo cosa stia accadendo oggi nella Capitale e nel resto del Paese. Quando già la manifestazione è partita da più di due ore, allo svincolo dell’A1 nella zona Sud di Roma, un’enorme fila di pullman è costretta a far scendere le centinaia di manifestanti che ancora non si sono potuti unire al Corteo del centro, a causa del traffico entrato completamente in tilt.

In testa alla manifestazione il segretario del Pd, Walter Veltroni e quello della Cgil Guglielmo Epifani, che chiuderà la giornata con il comizio finale in piazza del Popolo. Il leder dei democratici, interpellato dai cronisti, si rivolge direttamente al governo chiedendo che “ascolti la società e non trasformi questo movimento in un fatto politico”. Per il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, quella odierna è stata “una enorme manifestazione di popolo”. E in piazza c’è anche il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, il quale rilancia: “Non appena il decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale insieme alle firme per l’abrogazione del lodo Alfano inizieremo anche un’altra raccolta di firme contro la riforma Gelmini. Giustizia e istruzione sono settori fondamentali per la democrazia”.

Ma “l’onda anomala” della protesta non travolge soltanto la Capitale. Migliaia gli studenti ed i lavoratori in corteo Milano, sfociati poi nella grande piazza del Duomo. E ancora, grande adesione alle manifestazioni di Ancona, Cagliari, Catania, L’Aquila, Lecce, Palermo, Pavia e Torino. A Brescia i ragazzi delle scuole hanno occupato per un po’, durante la mattinata, la stazione ferroviaria. Fatto, questo, accaduto anche a Firenze, dove un centinaio di manifestanti, tra studenti e aderenti ai centri sociali, si sono messi a sedere sui binari di Campo di Marte