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Se chiudono il Manifesto e Liberazione...
Publie le giovedì 24 luglio 2008 par Open-Publishing5 commenti
Se chiudono il Manifesto e Liberazione...
di Piero Sansonetti
La manovra economica che è stata votata in blocco - senza emendamenti - lunedì sera alla Camera, e che ora andrà al Senato, conteneva una norma che taglia - e praticamente azzera - i finanziamenti ai giornali politici. Questa norma può essere corretta dal Senato, oppure lasciata così com’è.
Se sarà lasciata così com’è provocherà la chiusura - nel giro di un paio di mesi al massimo, ma forse anche prima - di alcune decine di testate giornalistiche, tra le quali il manifesto , L’Unità , Liberazione , il Secolo , la Padania , Europa , Avvenire .
Alcuni di questi giornali sono sostenuti da gruppi editoriali privati potenti e ricchi, altri da partiti robusti e in grado di finanziare, altri ancora per vivere contano soltanto sulle proprie forze, sulle vendite, sul finanziamento pubblico. Se si chiude il rubinetto del finanziamento pubblico e si stabilisce che è giusto che il diritto ad informare sia riservato a chi possiede i capitali necessari, almeno due di questi giornali, e cioè il manifesto e Liberazione , dovranno dichiarare fallimento e sparire dalla circolazione. Con la conseguenza che l’Italia - unico paese in Europa a non disporre di una rappresentanza parlamentare della sinistra tradizionale (socialista, o comunista, o ambientalista) si troverà anche senza giornali di sinistra. E paradossalmente questa scomparsa dei giornali di sinistra - che dal 1945 sono presenti senza interruzione, e per molti anni anche in gran numero, nelle edicole - sarebbe la conseguenza diretta di una legge dello Stato. Cioè potremmo dire, senza alcuna forzatura, che la stampa di sinistra, la stampa di opposizione, è stata chiusa per legge.
Questa legge non prevede tagli indiscriminati all’editoria, ma tagli miratissimi: si annulla il finanziamento ai giornali di partito e si mantiene intatto il finanziamento ai grandi giornali. Per capirci bene, qualche cifra: il manifesto e Liberazione , attualmente, ricevono dallo Stato un finanziamento che complessivamente arriva a circa 7 milioni all’anno (tra tutti e due, naturalmente). Il Corriere della Sera - che è un giornale largamente in attivo, e che dispone di sconfinate risorse pubblicitarie - riceve ogni anno circa 13 milioni di Euro. Il Sole 24 ore , quotidiano di Confindustria - che distribuisce svariati milioni di utili ai suoi azionisti - riceve 17 milioni di finanziamento. Tutti questi finanziamenti alla grande impresa non vengono tagliati.
I fatti sono questi. Se non ci saranno correzioni, la nostra condanna a morte è segnata. Non so se poi si potrà dire con leggerezza che l’Italia comunque resta un paese libero, che in ogni caso qui la democrazia è padrona. E siccome noi siamo convinti che l’Italia sia davvero un paese libero, siamo anche convinti che il Senato cambierà la legge approvata alla Camera.
23/07/2008
Messaggi
1. Se chiudono il Manifesto e Liberazione..., 24 luglio 2008, 20:50, di giorgia130106
avremo solo informazione distorta.già la gente non legge e non s’informa,e,quei pochi che lo fanno, cercano le notizie VERE,non quelle che vogliono farci credere.... è un forte senso d’impotenza e di e di ingiustizia.la gente non ne può più!
2. Se chiudono il Manifesto e Liberazione..., 25 luglio 2008, 15:37
Rifaremo le sottoscrizioni per il Manifesto, per Liberzione no
DL
1. Se chiudono il Manifesto e Liberazione..., 27 luglio 2008, 11:10
Un caso recente fa capire che sostenere anche Liberazione aiuta la libertà di stampa e arricchisce i (pochi) lettori di quotidiani in Italia.
Oggi, domenica 27 luglio, anche il manifesto in prima pagina ha una "notizia" vecchia di tre giorni che Liberazione aveva mercoledì 23 luglio. In quella data, a pagina 3, si poteva leggere l’articolo "Precari a vita e senza appigli legali per volere di Tremonti", in cui si parla della norma inserita nel maxi emendamento che toglie ai precari il diritto di essere assunti dopo che i padroni hanno abusato dei contratti a termine.
Solo sabato 26 luglio le agenzie di stampa, diversi quotidiani online (tra cui Repubblica) e anche il gr di Popolare Network si sono accorti della notizia e per fortuna ne hanno parlato.
Questo mi fa dire che Liberazione è necessaria.
3. Se chiudono il Manifesto e Liberazione..., 25 luglio 2008, 15:51
Mi commuove l’idea che Sansonetti vada a lavorare, quasi quasi mi metto a piangere.
Una prece, mille preci.
1. Se chiudono il Manifesto e Liberazione..., 27 luglio 2008, 07:50, di viviana
La Finanziaria taglierà l’editoria per 26 milioni dunque anche i finanziamenti ai giornali
Tagli alle «Comunicazioni» di 80 milioni per il 2009, quasi 96 per il 2010, 169 per il 2011, rispetto a un fabbisogno di 600 milioni. In totale tagli del 25%
I giornali maggiori sono sostenuti da grossi gruppi confindustriali o da partiti ricchi (vedi B), i piccoli hanno poche vendite e si reggono sui finanziamenti pubblici. Pochi, sono vere cooperative come il Manifesto, in cui ci si ripartisce lavoro e utili, altri sono cooperative fasulle
Secondo Bellaciao in 2 mesi sparirebbero giornali con pochi lettori come il Manifesto , L’Unità , Liberazione , il Secolo, la Padania (stiano attenti i leghisti!) , Europa , Avvenire . Risultato: solo chi è ricco farà informazione. E sarà peggio di adesso
I tagli sono mirati: nessun taglio al Corriere (13 milioni l’anno), a Sole24ore (17 milioni) ma tagli al Manifesto o a Liberazione
Insomma avremo una Prava di regime. Non solo l’Italia sarà l’unico paese europeo a non avere un’opposizione di sx (Veltroni ha rinnegato ogni elemento di sx), ma non ci sarà nemmeno una stampa di sx. Il regime sarà completo.
Il bello è che queste leggi che sono anche contro la Lega passano senza che i leghisti se ne accorgano.
Male fa chi si allea allo squalo, non avrà nulla di quel che chiede (vd. Federalismo fiscale). Mangerà solo qualche rimasuglio di pesce piccolo (i rom) e alla fine sarà a sua volta divorato.
viviana