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Se tutto il potere e’ nei custodi, chi vigilera’ sui custodi?
Publie le giovedì 2 ottobre 2008 par Open-Publishing2 commenti
Il sistema bancario e’ marcio e poiche’ esso rappresenta la mano attiva del liberismo getta sullo stesso la stessa cupa condanna di fallimento e iniquita’.
La domanda e’: chi fa le regole?
Che i governi siano pesantemente complici dello sfacelo finanziario appare ovvio.
Berlusconi dice: “Non perderete un euro, i depositi dei cittadini sono al sicuro”.
Parla la bocca della verita’. Non poteva dire diversamente chi ha allocato la propria figlia in Mediobanca. Non potendo entrare nel salotto buono, se l’e’ comprato. Ora e’ ovvio che difenda anche qui i suoi interessi bancari e non gli giovi affatto diffondere panico nei risparmiatori. La stessa insistenza con cui gli organismo europei hanno negato fino all’ultimo la gravita’ della crisi e’ sospetta. L’hanno negata persino nella compromissione di tre stati nel salvataggio della Fortis.
Due cose saltano all’occhio: le banche americane hanno l’obbligo di dichiarare, giorno per giorno, i loro asset, i loro investimenti, con la massima trasparenza, noi italiani no.
Ancora: chi nel sistema finanziario americano si comporta da gangster finisce in galera con pesanti penalizzazioni di 20, 30 anni. Da noi i reati finanziari sono stati depenalizzati da Berlusconi tanto da allontanare gli investimenti esteri dall’Italia, il falso in bilancio e’ stato addirittura premiato perche’ ci incorreva anche il premier e il suo piu’ fidato consigliere Dell’Utri, e chi doveva controllare non l’ha fatto macchiandosi di reati finanziari rimasti impuniti, come Fazio governatore di Bankitalia, che ha praticato l’insider traiding (uso speculativo di informazioni riservate per influire sul mercato a proprio vantaggio) ma non ha subito nessuna punizione, anzi e’ stato difeso in modo bypartisan e addirittura non ha nemmeno lasciato l’ufficio a Bankitalia.
In USA i dirigenti malfattori che hanno portato i loro istituti al fallimento perdono anche ogni liquidazione. In Italia i dirigenti che hanno portato a fallimento Alitalia, Ferrovie, Telecom ecc. se ne escono con milioni di euro di premio, il tentativo di limitare i tetti delle liquidazioni d’oro e’ abortito in Parlamento sempre per veto bypartisan, e anzi i presidenti di consiglio di entrambi gli schieramenti hanno premiato i furfanti con nuovi prestigiosi incarichi e anche quando ci sono stati reati contro i cittadini (come le intercettazioni di Telecom) sono stati considerati titoli di merito, visto che Tronchetti Provera ora entra trionfalmente in Mediobanca.
Se la patente di onesta’ o di capacita’ non e’ richiesta in politica, sembra assolutamente superflua in banca, dove l’unica patente richiesta e’ l’alta raccomandazione. Ma cosi’ sistema bancario e sistema politico presentano solo complicita’ in corruzione. E da una tale complicita’ e’ arduo aspettarsi nuove regole.
Se i governi si guardano bene dal richiedere regole alla finanza mondiale e se i G8 sono ormai delle inutili e grottesche parate da cui non esce mai una moralita’ finanziaria, cosa dovremmo aspettarci? Che le banche redimano se stesse, uscendo da quella giungla di speculazioni incontrollate e ad alto rischio che le stanno portando ad autodistruzione? Dovremo aspettare che il criminale si imponga da solo quelle regole che la sua condotta ha sempre rifiutato? Il principio primo del liberismo, che il mercato si autoregola, sta clamorosamente fallendo. Il dogma “ne’ lacci ne’ laccioli” ci sta conducendo a questo: un baratro che dovrebbe essere sanato da soldi pubblici, cioe’ dalla ricchezza dei cittadini. E’ giusto che chi ha speculato sul rischio riversi ora lo stesso sulla collettivita’? E’ giusto che i governi si pieghino a questa nuova truffa sul bene pubblico?
E si puo’ credere davvero che il mercato porra’ a se stesso da solo delle regole? L’anarco-capitalismo ci ha portati al baratro e sbaglia Ostellino a citare il Financial Times nel suo elogio sperticato alla liberta’ di mercato. Se la liberta’ di mercato e’ questa, insistere sull’assenza di regole e’ criminale. Non si sta difendendo una liberta’ legittima, si sta difendendo una anarchia che porta a rovina il mondo e insistere in questa difesa e’ accanimento demoniaco.
Ma chi dovrebbe porre queste regole? Si noti che nel disastro attuale il silenzio della Banca Europea e’ assordante. Ma come? Ci spingono a forza verso l’adesione a un Trattato di Lisbona che in pratica sancisce la morte del parlamento europeo, cioe’ dei nostri rappresentanti nazionali, per dare le leve del potere a una cricca di ignoti burocrati da cui dipendera’ il nostro futuro, ci impongono un’Europa delle banche e non dei popoli, e quella Banca Europea che ne dovrebbe essere il vertice in una situazione di sfacelo come quella attuale non apre nemmeno bocca!? Anzi la stessa Europa che bollava come peccato capitale l’aiuto di un governo a un’azienda nazionale decotta, urlando che non si potevano violare le leggi del libero mercato, ora non dice verbo sull’elargizione di miliardi e miliardi di beni pubblici per salvare i mostri della speculazione.
E che si dovrebbe dire allora sulla grande tutrice del liberismo a livello planetario? Quella Banca Mondiale che ha imposto i crismi liberisti sino alla rovina di stati come l’Argentina e che ha aumentato a sproposito il debito del terzo mondo, paralizzando intere aree del pianeta con grandi opere perverse come le grandi dighe invasive o che ha finanziato guerre di devastazione e rovina o ha imposto privatizzazioni sconsiderate ai paesi poveri dell’Africa e ora, dinanzi all’immane crisi di sistema, non apre bocca, non ha nulla da dire, non fa nemmeno quel minimo di autocritica che le dimensioni della crisi richiederebbero?
Ma se in questo mondo tutti comandano ma nessuno si autoregola, cosa dobbiamo aspettarci e da chi?
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Masada 795
Messaggi
1. Se tutto il potere e’ nei custodi, chi vigilera’ sui custodi?, 2 ottobre 2008, 10:13
Il problema non è tanto nei controllori ma in un sistema credibile di sanzioni.Se ora andiamo a premiare con 700 miliardi di dollari gli speculatori cosa li tratterrà appena la buriana sarà passata?Andatevi a leggere i nomi dello scandalo dei junk bond, dello scandalo delle savings and loans,chi ha piazzato le obbligazioni argentine e tutti dico tutti gli scandali finanziari degli ultimi trent’anni. Troverete sempre gli stessi: Morgan,Lehman, Goldman con sempre gli stessi inneffabili "datori di tripla A" a garantire la bontà del prodotto. Ma allora se vogliamo ricominciare non si dovrebbe partire proprio da quei soggetti che hanno guadagnato miliardi di dollari di commissioni e sbatterli in una bella cella per una ventina di anni? A proposito Milken, inventore dei junk bond, condannato a dieci anni di galera( a minima sicurezza praticamente un hotel)ne ha scontati solo due ed ora guadagna quasi un miliardo e mezzo di dollari l’anno che ne fa uno delle 500 persone più ricche al mondo...una bella punizione per chi mandò in rovina milioni di persone no?michele
1. Se tutto il potere e’ nei custodi, chi vigilera’ sui custodi?, 2 ottobre 2008, 12:11, di viviana
Il premio "faccia di tolla" lo diamo a Lutvak, il mastino del liberismo americano.
Ha avuto la spudoratezza di dire a Ballarò che nessun risparmiatore e nessun cittadino subira’ danno dalla crisi finanziaria, perche’ essa colpira’ "solo" i grandi speculatori che hanno trattato titoli eminentemente sofisticati! E Berlusconi e’ lì pronto a ripetere l’emerita balla. Comne se le migliaia di rispamiatori convinti a prendere titoli Parmalat non gridassero il contrario. Davvero si cagano sotto dalla paura che tutti vadano a ritirare i soldi in banca e si agitano tutti per confondere le acque.
Ci dovrebbe essere una punizione immediata per mentitori cosi’ squallidi, ci basterebbe una gran mano spalmata di merda che la sbatta sulla bocca di chi mente appena dice certi spropositi.
E dunque i fallimenti a catena delle banche riguarderebbero solo poche migliaia di avventurosi?
E i fondi pensione o i mutui immobiliari o i crediti verso gli enti locali o il rischio che le banche si chiudano sui tuoi risparmi senza renderteli mai piu’ come in Argentina per Lutvack e Berlusconi sarebbero cose che riguardano solo pochi investitori privilegiati?
E anche i miliardi di miliardi che vengono sottratti al bene della collettivita’ per salvare le grandi banche anche quelli non ci toccherebbero per niente? Quante volte hanno salvato dal fallimento la banca di Sicilia, il banco di Napoli, il banco di Sardegna, quando non si versano soldi per salvare fallimenti cittadini, come gli ulteriori 140 milioni a Catania o fallimenti aziendali come i 2 miliardi che ancora ci costera’ Alitalia? Quanto ci costano queste regalie ai peggiori? Quanti servizi pubblici in meno ci costeranno? Quante tasse in piu’?
Non è vero che come come dice Tremonti i soldi mancano. E’ vero che i soldi ci sono ogni volta che si devono sostenere i truffatori, gli inadempienti, gli inetti, i ladri di stato e mancano quando si deve pensare al bene pubblico.
viviana