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Sem Terra. Giustizia sociale e sovranità alimentare
Publie le lunedì 11 giugno 2007 par Open-Publishingdi Antonio Lupo
Il nostro 5º Congresso Nazionale sarà uno dei più grandi incontri di contadini/e di tutta l’America
Latina e riunirà 15 mila Sem Terra a Brasilia, dall’11 al 15 giugno. La nostra parola d’ordine è Giustizia
sociale e sovranità alimentare. Per Giustizia sociale intendiamo la garanzia di una vita degna,
con salute, educazione, lavoro giusto e ben remunerato. Non vogliamo politiche compensatorie,
come la borsa famiglia o alimentare, ma diritti per tutti i brasiliani!
Giustizia sociale vuol dire una Riforma Agraria che distribuisca terre e ricchezza, che generi lavoro,
producendo alimenti per il popolo e non per l’esportazione. Sovranità Popolare é la capacità e il
diritto del popolo di decidere i suoi destini, in economia, nella politica e nella vita sociale.
Nei nostri 23 anni di esistenza abbiamo superato innumerevoli sfide e scontri con i nemici della
Riforma Agraria.
Abbiamo radicato il nostro movimento in tutto il Brasile, con una sua identità di
lotta e di organizzazione, all’interno di Via Campesina nazionale e internazionale. E ora lottiamo
per un’alleanza tra campagna e città, per costruire un progetto popolare per il Brasile, dove si riesca
a conciliare lo sviluppo con la redistribuzione della ricchezza, la partecipazione popolare nelle
decisioni politiche, la sovranità nazionale e la difesa dell’ambiente, cose a cui la borghesia brasiliana
si è sempre opposta.
Non sono stati pochi i tentativi di distruggerci, inizialmente da parte dei latifondisti e dei suoi pistoleri,
successivammente da parte delle forze repressive dello stato, soprattutto la Polizia Militare e
Federale. La criminalizzazione delle nostre lotte era appoggiata anche da settori della magistratura
e - ultimamente - soprattutto dai media. Ci sono state anche azioni più sottili, come gli innumerevoli
tentativi di cooptazione.
Alcuni nostri compagni hanno ceduto e hanno cambiato campo, anche se
non lo vogliono ammettere.
In questi 23 anni la nostra lotta si è trasformata, per il fallimento del modello economico centrato
sul capitale produttivo e sulla industrializzazione. In quel modello l’agricoltura aveva un ruolo importante
nel produrre materie prime e alimenti per la popolazione urbana. Ora, con la globalizzazione
neoliberista, l’egemonia è passata al capitale finanziario e l’agricoltura è tornata ai tempi
dell’impero coloniale, basata su un modello agroesportatore, che deve dare maggiori entrate alla
bilancia commerciale, indispensabile per pagare i guadagni di banche e industrie multinazionali,
privatizzate dal governo Cardoso.
In questo nuovo scenario i nostri nemici si nascondono dietro Spa che dominano le agroindustrie,
le banche, i centri di ricerca e il commercio internazionale. Questi nemici hanno obiettivi che vanno
oltre il monopolio delle terre brasiliane: vogliono controllare le riserve d’acqua, le ricchezze minerarie,
la biodiversità e la produzione delle sementi.
La nostra lotta per un nuovo modello agricolo esige lo scontro con l’attuale modello economico,
contro le imprese multinazionali e le politiche imperialiste dei paesi ricchi.
La lotta per la Riforma Agraria coincide con la lotta per la Sovranità Popolare e per la Giustizia Sociale.
Dobbiano rafforzarci per affrontare questo duplice obiettivo. Queste sono le grandi sfide del
nostro 5º Congresso.
(testo tradotto da Antonio Lupo, che parteciperà al 5° Congresso dei Sem Terra, anche in rappresentanza
dell’Associazione Culturale Punto Rosso)