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Senza tetto né diritti «Sei gay? Allora niente casa»

Publie le giovedì 20 novembre 2008 par Open-Publishing

Senza tetto né diritti «Sei gay? Allora niente casa»

L’Italia paese delle pari opportunità come sostiene la ministra Mara Carfagna? Due notizie di ieri smentiscono decisamente questa bislacca teoria.

Un giornalista di Retesole, Francesco Palese, si è dichiarato omosessuale e si è messo a cercare casa nella capitale. Nella stragrande maggioranza dei casi ha ricevuto dei netti rifiuti. Il servizio andrà in onda oggi alle 20.35 all’interno della trasmissione L’altra inchiesta , ed è disponibile sul web all’indirizzo www.retesole.it . Il giornalista ha risposto ad una serie di annunci e ha contattato telefonicamente gli inserzionisti che, una volta appreso l’orientamento sessuale dell’aspirante inquilino, emerso dal fatto di dover affittare una camera matrimoniale «con il proprio fidanzato», hanno reagito con un secco «no», giustificandolo con i più disparati motivi. Nel video-denuncia si va dalla signora che «ha paura di essere criticata dal condominio» a chi dichiara di non «voler nessun via vai strano dentro casa» a chi «non sa cosa può pensare la gente» a chi esclama invocando la Madonna, a chi semplicemente butta giù il telefono.

Si tratta di un fatto da sottovalutare, casuale, normale? Le reazioni delle associazioni gay hanno tutt’altro tenore e denuncino un clima di omofobia che sta diventando molto pesante. «Il problema della casa - dichiara Fabrizio Marrazzo dell’Arcigay Roma - è molto sentito, soprattutto in questo momento di crisi. Numerose sono le persone lesbiche, gay e trans che hanno segnalato episodi di discriminazione ai nostri servizi». «L’inchiesta di Retesole - denuncia l’associazione Mario Mieli - mostra in modo immediatamente comprensibile a tutti cosa può significare la discriminazione omofoba nella vita quotidiana di tanti ragazzi e ragazze omosessuali che sono costretti a vivere con disagio, paura e nascondimento.

L’espediente delle telefonate di risposta ad annunci di camere in affitto in cui il giornalista si dichiara gay riesce a fare emergere con una forza disturbante il substrato di pregiudizio largamente diffuso».
Sempre di ieri la diffusione del video su Youtube che denuncia i corsi cattolici per "guarire" gli omosessuali. L’inchiesta di Saverio Tommasi e Ornella De Zordo riprende, via immagini, quanto denunciato dal giornalista di Liberazione , Davide Varì, un anno fa. Ma diverse associazioni, preti e psicologi cattolici vanno avanti senza vergogna.