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Sepolta la notizia di Bassolino sotto processo. Un caso nazionale
Publie le martedì 8 gennaio 2008 par Open-PublishingEnrico Pugliese, su Il Manifesto domenicale, firma un articolo di fondo sulle cause del disastro rifiuti napoletano. Un’articolo pieno di domande più che di affermazioni che, ad una domanda sulla logica del comportamento istituzionale in Campania, si risponde con un "per ora è un mistero". Secondo Pugliese, emergenza rifiuti a parte, "I risultati elettorali delle ultime elezioni hanno premiato alla grande Antonio Bassolino e Rosa Iervolino per loro indubbi meriti". Sicuramente molto più assennnato e documentato il corsivo di Maurizio Braucci sullo stesso giornale che addebita questo successo elettorale all’uso nella stessa emergenza rifiuti dei "fondi europei per la creazione di una rete clientelare enorme che FORSE (maiuscolo nostro ndr) spiega l’imprevisto e sorprendente successo di Rosa Russo Iervolino alle ultimecomunali con il 57% di preferenze". E tutto questo fa parte di un sistema di più vasto uso dei finanziamenti pubblici generato proprio dall’emergenza rifiuti che produce il "ricorso alla creazione di società miste, cioè pubbliche e private, che assorbono cifre da capogiro per gestire la crisi con funzioni fantomatiche. Pratica che ha il suo apice sotto la reggenza del governatore Bassolino, il sistema è FORSE (idem) quello di affidare tali società ad imprenditori amici che si impegnano a finanziare le campagne elettorali dei loro referenti". Se l’uso della prudenza è d’obbligo in questo articolo lo è anche la brevissima notifica di un fatto grave in questo contesto e CERTO: "Nel febbraio 2008 inizierà il processo a Bassolino e ai vari commissari speciali". Molto prudente Braucci ma è anche l’unico in questi giorni a citare, seppur in una frase, un fatto grande come un’iceberg alla deriva: il presidente della regione Campania è sotto processo da quest’estate per "truffa aggravata" nell’emergenza rifiuti. Quest’inchiesta, che ha portato all’arresto del commissario ai rifiuti nominato da Pecoraro Scanio per truffa e collusione con la camorra, ha prodotto un primo risultato. L’interdizione per un anno ai contratti con la pubblica amministrazione per alcune società della Impregilo la holding che gestisce una parte importante dell’emergenza rifiuti in Campania (Link: Articolo de Il Sole 24ore ) La Impregilo non è una holding qualsiasi nell’edilizia e nello smaltimento dei rifiuti. Proprietà della famiglia Romiti è stato il principale contractor della fallita operazione del ponte di Messina. Curiosamente la Impregilo ha quindi grandi affari proprio nelle due regioni, Sicilia e Campania, dove i governatori sono entrambi sotto processo. Uno per concorso in associazione mafiosa e uno per truffa aggravata, uno di centrodestra e uno di centrosinistra. Uno in terra di mafia, uno in terra di camorra, entrambi ancora nel pieno esercizio delle loro funzioni. La notizia del rinvio a giudizio, e quindi del processo, a Bassolino è del luglio del 2007. L’inchiesta ha origine da un esposto del senatore Sodano del Prc, oggi presidente della Commissione ambiente del Senato: http://saxetum.forumcommunity.net/?t=8057378 L’impressione però che è la denuncia di Sodano avesse voluto sortire effetti minimali, di condizionamento piuttosto che scoperchiamento del sistema. Sembra più una denuncia scappata di mano a chi l’ha fatta. Infatti Sodano per le prossime scadenze della commissione ambiente del Senato parla di raccolta differenziata di rifiuti e di imballaggi. Ma NON tocca minimamente il sistema delle imprese pubbliche-private che è il vero attore in campo in questa crisi e fonte di passaggio di denaro dal pubblico al privato nella continua riproduzione dell’emergenza come perenne occasione di autofinanziamento e di dissesto del territorio (Link: Articolo di Primapress) Eppure proprio a Sodano non sfugge il ruolo del sistema della speculazione immobiliare selvaggia nella costruzione delle discariche proprio grazie a questo sistema di società pubblico-privato http://www.primapaginamolise.it/detail.php?news_ID=3977 Ma se l’emergenza per Sodano è trovare le discariche subito, probabilmente sulla testa delle popolazioni, la normativa sui finanziamenti alle imprese nell’emergenza rifiuti, vera fonte del problema campano, può attendere. Quanto ? Trent’anni (Link: Articolo del Corriere del Mezzogiorno) E non sia mai che a certa gente manca il senso della storia. Forse è meglio chiamare così il conclamato piccolo cabotaggio nei confronti del bassolismo. Si interviene subito sui territori delle popolazioni e si rimanda a tempi storici il resto, normative sull’intreccio di interessi comprese. Quindi a questo punto è tutto chiaro. Specie dopo aver letto su Il Manifesto che quando Di Pietro attacca la regione Campania Rifondazione su Bassolino "cerca di far calare il livello dello scontro a sinistra" per bocca di Migliore che dell’alleanza con il bassolinismo in quella regione ha fatto occasione di ascesa politica nazionale. E specie dopo aver considerato che un assessore storico di Bassolino oggi senatore del Prc, Raffaele Tecce, ha un recente avviso di garanzia per abuso d’ufficio proprio per l’esercizio delle sue funzioni nella giunta napoletana.
http://www.napolionline.org/content/view/3963/95/
Tecce, nel periodo immediatamente successivo alla campagna elettorale per il senato viene descritto come uno che rispetto al potere bassoliniano su ogni argomento "dagli inceneritori, all’uso dei vigili, al cimitero, al piano regolatore, all’abusivismo" non "ha mai detto una sola parola di critica, non si è mai dimesso" anzi "ha dato dei coglioni" a quelli che protestavano.
http://marcorossidoria.blogspot.com/2006/04/sessanta-persone-nuove.html
Insomma più che chiaro è lampante perchè la notizia del processo a Bassolino per truffa aggravata è rimasta sepolta anche quando le vicende drammatiche di questi giorni dovrebbero riportarla alla luce assieme alla questione del sistema di aziende pubblico-private che è la vera idrovora di risorse del territorio napoletano arrivando a produrre effetti devastanti sull’ambiente e sulla salute. Qualche motivo immediatamente evidente della sua scomparsa 1) perchè la "sinistra" arcobaleno è nel migliore dei casi condizionata e nel peggiore pienamente connivente a livello locale e nazionale con il sistema del bassolinismo. Solo quando l’opinione pubblica di sinistra si sarà liberata, nell’analisi, del freno inibitorio a pensare rappresentato dal "ma non vorrai mica fare il gioco delle destre" il subsistema di affari della "sinistra" verrà fuori in tutte le sue dimensioni reali. E probabilmente inattese. Nel frattempo, chiamiamolo cosi’, regna il basso profilo. Con il connesso terrore di mettere i fatti entro un contesto. 2) perchè il centrodestra è altrettanto condizionato dalle inchieste per il presidente di regione in Sicilia e ci tiene a non far saltare questo equilibrio e perchè tende a scardinare Bassolino ma non il sistema di drenaggio dei soldi pubblici. 3) perchè imprese come la Impregilo di tutto hanno interesse meno che emergere pubblicamente in queste vicende ed essere di conseguenza emarginate dal sistema di accumulazione di finanziamenti delle miste pubblico-private. 4) per la convergenza di fenomeni come questi, il sistema dei media, di area o generalisti comunque, per adesso "sente" che non è il momento di far emergere autonomamente tutta la vicenda Bassolino. Eppure sarebbe solare la coincidenza di tempi, fenomeno ESTREMAMENTE notiziabile, tra l’emergenza rifiuti e il processo a Bassolino. Sarebbe la trama di un processo in tempo reale da telefilm eppure la si lascia cadere. Per il governatore della Campania si è creata quindi di qui a febbraio l’occasione per gestire il processo con strategie alla dell’Utri: l’inevitabile picco di attenzione il giorno dell’apertura per arrivare al veloce silenzio successivo, occasione per tutte le mediazioni. Vedremo se ce la farà. Un fatto è certo: finora l’occasione gli è stata data e per convergenza materiale di interessi. Sarà interessante capire se questa convergenza tiene. Comunque la sinistra ufficiale oggi, a parte qualche sacca di resistenza, è sinistra d’affari. E’ ora che la sinistra reale si congedi da questi fenomeni. Per questo agli entusiasti della sinistra arcobaleno va il suggerimento di valutare quanto questa sia piuttosto che una formazione politica un cartello nazionale di un comitato d’affari. Con interessi definiti e precise ramificazioni. Tutto questo è stato prodotto da un lungo processo storico di neutralizzazione delle istituzioni della sinistra che parte dalla piena immissione nel mercato da parte delle cooperative, in contemporanea con l’integrazione del Pci nei nessi amministrativi, per arrivare a oggi al ceto politico che con il ruolo di "mediazione" tra movimenti e istituzioni ha trovato una occasione di autopromozione sociale e di autonomia d’affari. Ci vorrà ancora tempo perchè a sinistra si arrivi alla consapevolezza di questo contesto, senza prendere le scorciatoie moralistiche di certo grillismo, ma a volte la realtà è tanto testarda da fare capolino. Nel frattempo tra il mito di Obama e quello caldo del "tutti uniti a sinistra" si confondono ruoli, responsabilità, gerarchie di problemi e prospettive storiche di un paese che sembra un battello alla deriva.
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