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Sezione dell’UNIONE EBREA FRANCESE PER LA PACE: Rafah, atto di resistenza
Publie le domenica 19 dicembre 2004 par Open-PublishingStralci di una lettera di protesta inviata dall’Unione ebraica francese per pace alla televisione pubblica francese. Tratta dalla mailinglist Assawara del 14 dicembre 2004.
(...) Nell’edizione del 13 dicembre il telegiornale di France 2 ha definito come “attacco di terroristi palestinesi” l’operazione armata contro l’esercito israeliano, in cui sono stati uccisi 5 soldati e altri 10 sono stati feriti, al posto di sorveglianza militare di Rafah. Quanto al telegiornale di France 3, nelle sue edizioni regionali e in quella nazionale, ha ampiamente utilizzato il termine “attentato” per parlare dello stesso attacco rivendicato congiuntamente da Hamas e i Falchi di Fatah. La stampa scritta ed elettronica utilizza abitualmente il termine “attentato” per definire un’aggressione, armata o non, contro dei civili. E’ d’obbligo constatare che questo atto della resistenza palestinese non ha provocato vittime civili: aveva come obiettivo dei soldati di una base militare. Quindi, parlare di “attentato” commesso da “terroristi palestinesi” induce in errore il telespettatore.
Noi ci appelliamo, quindi, alla vigilanza di France Télévision perché d’ora in avanti si usi una terminologia appropriata nel coprire eventi di questo genere e non la terminologia usata dal governo israeliano. I nostri concittadini che guardano la televisione del servizio pubblico meritano di meglio della propaganda ufficiale della potenza occupante in una guerra coloniale come quella attualmente in atto nei territori palestinesi.
Quando i civili non sono gli obiettivi né vengono colpiti conviene parlare di un attacco, di un’operazione armata o di un atto di resistenza, ma certamente non di un “attentato commesso da terroristi”. D’altronde, purtroppo quest’ultima definizione si addice a numerose azioni dell’esercito israeliano le cui vittime sono solo civili, come spesso capita durante le incursioni di Tsahal nei territori palestinesi. Parlare di “attentato terrorista” in questo caso non sarebbe inesatto, anche se simili azioni sono messe in atto da un esercito regolare.
D’altronde potete esser certi che per parte nostra, l’Unione ebraica francese per la pace, deploriamo ogni violenza contro la vita degli altri, chiunque siano. Siamo favorevoli e lavoriamo per una soluzione politica nel quadro di una pace equa fra i due popoli unico modo per mettere fine a questo conflitto. Contemporaneamente facciamo distinzione tra il terrorismo che ha come obiettivo le popolazioni civili e gli atti di resistenza contro le forze di occupazione, diritto inalienabile di ogni popolo sottomesso a una dominazione coloniale.
Vigilanza, dunque! I telespettatori si aspettano un’informazione obiettiva, non la propaganda di uno Stato straniero, qualunque esso sia.
Ringraziandovi per l’attenzione, vi prego, Signor Direttore di voler accettare i miei più cordiali saluti
Richard Wagman
Presidente dell’Ujfp (Unione ebraica francese per la pace)
testo originale in francese qui:
http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=11428




