Home > Sfregio di Berlusconi alla Cgil. E’ sciopero generale

Sfregio di Berlusconi alla Cgil. E’ sciopero generale

Publie le giovedì 13 novembre 2008 par Open-Publishing

Sfregio di Berlusconi alla Cgil. E’ sciopero generale

di Carlo Sandri

Il vaso è colmo. Gugliemo Epifani che non è un pericoloso estremista, un bolscevico dell’Ottobre rosso, uno aduso a scioperi selvaggi, non ha retto ed ha sbottato: “ Quello che è accaduto ieri sera, se confermato, è gravissimo, una cosa senza precedenti. E la “ cosa senza precedenti” è l’incontro segreto fra Berlòusconi, alcuni ministri Emma Marcegaglia, che è di casa, e guarda guarda, i segretari di Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti.

Anche la Polverini, segretaria dell’Ugl è stata lasciata fuori dalla porta. A lei, perlomeno Berlusconi, ha fatto una telefonata. Un motivo in più per dichiarare lo sciopero generale per il 12 dicembre come deciso dalla riunione del Direttivo nazionale. Solidarietà alla Confederazione di Corso d’Italia è stata espressa da Paolo Ferrero (Prc) e da Pierluigi Bersani (Pd). Epifani ha chiesto un immediato incontro con il governo. Scriverà una lettera a Bonanni e Angeletti che si sono prestati all’inciucio, memori della firma dell’inutile “ patto per l’Italia,” quello venduto agli italiani da Vespa a Porta a Porta, che vedeva le loro sigle accanto a quella di Berlusconi. Un patto rivelatosi inutile, dannoso, un patto che qualcuno allora definì della “vergogna”.

La storia si ripete e il segretario generale della Cgil apre “ un problema formale nei rapporti con le altre organizzazioni e con la Confindustria”. “ Il presidente Berlusconi- afferma Epifani- dimostra così di non aver alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue.” Per quanto riguarda la grave situazione di crisi del nostro paese il giudizio del leader della Cgil sull’operato del governo è netto: Il governo-dice- non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli riservati li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil e l’Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa”. “ Nei confronti della Cgil -prosegue- è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le proprie proposte per affrontare la crisi.

Con questo atteggiamento il governo esprime la volontà di non aprire un confronto con la Cgil.” Per quanto riguarda le modalità dello sciopero che coinciderà con quello già programmato dai metalmeccanici della Fiom, sarà la segreteria confederale a p rendere la decisione: si parla di una astensione dal lavoro per un minimo di quattro ore. Da discutere anche se vi sarà una manifestazione nazionale o manifestazioni concentrate in alcune regioni. Sempre la segreteria di Corso d’Italia che si è riunita oggi ha accusato il governo di “ n on aver aperto un confronto trasparente in sede istituzionale, con le parti sociali per individuare le riposte che lavoratori, pensionati e famiglie attendevano già con la legge finanziaria”. Anche la segretaria dell’Ugl, Renata Polverini, non ha gradito. “ Pensavamo-ha detto- che la stagione degli incontri riservati fosse terminata con la scorsa legislatura.

Nel rapporto tra governo e parti sociali c’è ormai un problema di metodo, che se possibile, viene prima ancora di quello di merito:mentre gli incontri, più o meno riservati, dimostrano la necessità del dialogo, l’assenza di sedi istituzionali di confronto incrina l’autorevolezza degli interlocutori e la credibilità delle decisioni prese”. Sul versante politico parlano Ferrero e Bersani . Il segretario del Prc sottolinea che “ il governo delle destre cerca in modo sempre più chiaro e minaccioso di isolare la Cgil e trattare solo con i sindacati amici”. “ La Cgil fa bene a opporsi-prosegue- e a denunciare questo tentativo, così come ad aver deciso lo sciopero generale contro le politiche di Berlusconi e di Confindustria,vera ispiratrice di tale disegno”.

Pierluigi Bersani dice che “ non è serio. Tutti gli interlocutori fino a prova contraria sono uguali mentre un governo che cerca di dividerli non fa l’interesse del paese. Sono faziosi, ideologici, non hanno nessuna attitudine ad un sano pragmatismo”.