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Si arrendono i guerrieri ceceni mentre a Grozny si manifesta per i "desaparecidos"
Publie le mercoledì 30 agosto 2006 par Open-Publishing
Women hold portraits of missing relatives during a protest demanding the authorities solve the question of the fate of their loved ones, in Grozny August 30, 2006. Rights groups say hundreds of Chechens have gone missing since Russian troops went back into Chechnya in 1999. REUTERS/Said Tsarnayev (RUSSIA)
CECENIA: AMNISTIA, SI ARRENDONO ALTRI 50 GUERRIGLIERI
MOSCA, 29 AGO - Altri 50 guerriglieri indipendentisti ceceni si sono arresi oggi in risposta all’amnistia offerta a meta’ luglio dalla Russia a tutti i ’membri dei gruppi armati criminali’, che deporranno le armi entro fine settembre.
Le fonti ufficiali attribuiscono al premier filorusso ceceno Ramzan Kadirov, uomo forte di quel turbolento angolo di Caucaso, il merito di questa resa di massa: Kadirov avrebbe parlato personalmente con ciascuno dei ribelli che oggi si sono consegnati alle autorita’ nella citta’ di Gudermes. A ciascuno avrebbe dato ’garanzie di incolumita’’.
Secondo il vicepremier ceceno Adam Demilkhanov in tutto rimane ancora alla macchia non piu’ di una ottantina di ribelli: una cinquantina sarebbero ceceni, altri venti o trenta ’mercenari stranieri provenienti da paesi arabi’.
L’amnistia e’ stata annunciata da Nikolai Patrushev, capo dell’Fsb (i servizi segreti) e del Comitato nazionale antiterrorismo dopo che ai primi di luglio e’ stato eliminato il piu’ temibile e famigerato comandante militare della galassia indipendentista, Shamil Basaiev.
Da meta’ luglio a oggi 188 guerriglieri si sono arresi in risposta all’amnistia offerta. Tra di loro c’e’ anche il fratello di Doku Umarov, il neo leader politico di quando resta del movimento indipendentista.
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GALLERIA FOTOGRAFICA AL LINK:
http://www.edoneo.org/cecenia.html

A Russian armored personnel carrier (APC) patrols a street of Grozny in October 2005. Moscow-backed authorities in Chechnya have revised an earlier announcement that the leader of the Chechen separatist movement had surrendered, saying it was in fact his brother.(AFP/File/Khasan Kaziyev)