Si è bucato il palloncino.

Si è bucato il palloncino.

Cose dell’altro mondo, che vengon fatte passare per normali percorsi.
Berlusconi starnazza su un governo sicuro e che arriverà a fine legislatura.
Per farlo beatamente, senza che gli si sgnignazzi in faccia, lo fa da capitali con tanto di sceicchi, che di sfarzo se ne intendono, ambienti nei quali l’ex eroe di un centrodestra prossimo allo sbando, si trova veramente a suo agio.
Rassicurante come i tenutari di un banco del gioco delle tre carte, prova ad instillare fiducia nell’avvenire, scambiando quel che possa essere un suo avvenire, con il ben altro avvenire di lavoratori, precari, disoccupati, che altri orizzonti si vedono costretti ad affrontare.
Supportato da televisioni, radio, e tutto quel che è diventata l’informazione detta libera, che in realtà,è propaganda di regime.
Un armamentario scenografico che farebbe invidia ad ogni sceneggiatore o regista intento a riproporre una nuova versione di un mastodontico film, con cui ben incassare al botteghino.
La realtà, però, è assai dura da digerire, e quindi si cerca di nascondere che la macchina governativa sbanda a più non posso.
Ed il muro contro cui poter sfracellarsi, è assai vicino.
Fini si agita e per meglio smarcarsi arriva a dare dello stronzo a chi discrimina, incurante di quanti stronzi ci siano intorno a lui, strano, ma dovrebbe ammesso che non li veda, sentirne almeno l’olezzo.
Calderoli ricambia, sentendosi con lo stronzo, di cui sopra, chiamato in causa, chissà poi il perchè.
Tremonti, quello del posto fisso, il suo, impartisce lezioni a destra e a manca e i ministri di serie C, no, proprio non ci stanno e capitanati da quel palloncino gonfiato del Brunetta, gridano allarmi a perdifiato, convinti di poter influire sui rapporti di forza interni, che via via, diventano sempre più esterni.
Insomma, un gran casino, che si continua a far passare per un governo intento a dare risposte per risolvere i problemi.
Miracoli all’inverso di una informazione, disinformante.
Una commedia infinita che usufruisce di finte opposizioni e di veri e propri sostegni nascosti, con cui tra mancanze in aula e logiche bi-partisan, si continua a far finta, che nulla di preoccupante accade.
Si chiede anzi, che si continui come se nulla fosse, senza nemmeno provar vergogna, anzi, ce se ne fa pure un vanto.
Tra finte baruffe e veri accordi sottobanco, alcune volte anche alla luce del sole.
Ma la farsa si fa accesa, e pur senza troppo volerlo, inizia nuovi scenari di se stessa.
Un clima irrespirabile che già delinea le prime stroncature, il palloncino gonfiato Brunetta ne rimane bucato e perdente gas ( di aria pulita nemmeno l’ombra).
E cosi’, pur con climi favorevoli e con risultati a dir poco fallimentari, finalmente un risultato, questo governo di parrucconi, riesce ad ottenerlo, e a forza di gridare contro i fannulloni, il fannullone numero uno , viene stroncato.
Il palloncino, questa volta, vien proprio preso a calci da tutta l’allegra compagnia di furboni e di furbini, e riceve il prezzo, che merita, che è il più vicino possibile allo zero.
Rischiando anche di diventar la bandiera con cui i nullafacenti diranno di aver molto fatto.
Dalla commedia alla farsa, e tutti vissero felici e contenti, o almeno sperano.
Nelle piazze, nei posti di lavoro, nelle scuole ed in mille altri posti però son di parere diverso, e di commedie e di farse proprio non ne possono più.
Di palloncini poi...............................................

Enrico Biso