Home > Si parla di aleanza tra i "neocomunisti" di Rifondazione e i (…)
Si parla di aleanza tra i "neocomunisti" di Rifondazione e i socialisti...
Publie le mercoledì 9 aprile 2008 par Open-PublishingIl punto
di Aldo Garzia
Enrico Boselli, leader del Ps, ci aveva provato per primo a proporre un patto tra socialisti e Sinistra-Arcobaleno dopo il rifiuto del Pd a una comune coalizione elettorale. Da Fausto Bertinotti era venuto un no, forse più preoccupato delle ripercussioni tecniche (il quorum di accesso in Parlamento si sarebbe alzato al Senato e alla Camera) che delle ragioni politiche. Ora, a pochi giorni dal voto, il problema del rapporto tra Sinistra-Arcobaleno e socialisti fa parte della reciproca agenda politica per il dopo 13-14 aprile.
A parlarne è stato Bertinotti nel corso di una recente intervista: "La questione della presenza di una forza socialista in Italia è un problema aperto, che in questa campagna elettorale non ha una risposta convincente".
Il giorno dopo è arrivata la risposta di Boselli: "Perché non subito un patto con Sinistra-Arcobaleno sui temi della laicità prima del voto?".
A scaldare gli animi unitari ci ha pensato successivamente Pietro Folena, capolista di Sinistra-Arcobaleno per il Senato in Puglia, deputato indipendente uscente nelle liste del Prc: "Non metto limiti alla provvidenza rossa, penso che il dialogo intrapreso tra noi e i socialisti possa portare frutti importanti. Noi siamo andati verso le loro posizioni sui temi delle libertà, il dialogo potrebbe avvicinarci anche sulle questioni economiche. All’Italia serve una sinistra del lavoro e delle libertà".
Via libera, sul fronte socialista, da Bobo Craxi: ’’Se Bertinotti confermasse la propria disponibilità, la Direzione nazionale del Ps riterrebbe opportuno aprire un confronto con Sinistra-Arcobaleno".
Anche Gennaro Migliore, capogruppo uscente del Prc alla Camera ha espresso il proprio accordo con Bertinotti: "Sulla laicità apprezzo i socialisti e sicuramente su questo argomento collaboreremo. L’Arcobaleno è ancora in fase di costruzione e, per quanto mi riguarda, non può essere concepito come una federazione ma come un vero soggetto unitario e plurale".
Immediata la replica del senatore Claudio Grassi, leader della minoranza del Prc: "Quella di Migliore è una posizione in aperto contrasto con quanto Rifondazione ha deliberato nelle riunioni dei propri organismi dirigenti. Esprimo la più netta contrarietà al superamento del Prc". Opposta la posizione di Sinistra democratica, il movimento di ex diessini guidato da Fabio Mussi, che già reca nel suo logo la dichiarazione di appartenenza al socialismo europeo e ha tra i suoi obiettivi l’unità della sinistra.
Se il risultato del 13 e 14 aprile fosse confortante per Bertinotti (l’8% ad esempio), l’unità d’azione con i socialisti, a partire dalle questioni della laicità, potrebbe aprire una nuova prospettiva per Sinistra-Arcobaleno: da un patto federativo si passerebbe in tempi rapidi - scontando qualche defezione - alla costruzione di una forza politica unitaria che sceglie il riferimento all’Arcobaleno come pluralità di culture e non torna a dividersi tra neocomunisti, ecologisti e appartenenti alla famiglia del socialismo europeo.