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Si vergognavano di noi

Publie le lunedì 3 novembre 2008 par Open-Publishing

Si vergognavano di noi. Alzavano lo sguardo e muovevano le labbra arriciandole verso il basso, come i mafiosi sprezzanti nella loro commedia che uccide sempre due volte, con il piombo prima e con i sentimenti dopo. Lo sguardo uccide dentro. Ti toglie il fiato, la speranza e rinchiude nel carcere del silenzio e dell’indifferenza di un paese che non ha nulla da dire ma molto da insegnare. Lo sguardo di chi uccide dentro cosciente che fuori i suoi complici finiranno il lavoro sporco. Non accettavano di noi la diversita’. Si vergognavano di noi. Le case piene di odori nostrani. I cimiteri, i fiori e storie da raccontare. L’universo di noi giovani senza speranze. Noi giovani comunisti non per sbaglio. Una scelta di vita. Eppure le campane di chiese cosi’ lontane suonavano le feste per noi che eravamo cosi’ vicini alla gente. Fortunati per caso a dilettarci tra le vie del paese per dimenticare lo sguardo che uccide dentro.