Home > Siamo in crisi, ma si aumentano i militari in Afghanistan
Siamo in crisi, ma si aumentano i militari in Afghanistan
Publie le giovedì 11 dicembre 2008 par Open-PublishingSiamo in crisi, ma si aumentano i militari in Afghanistan
di Sergio Vasarri
ROMA - Il Ministro della Difesa, La Russa, ha dichiarato poco fa che l’Italia aumenterà il suo contingente militare in Afghanistan. Più rischi, senza strategie. Ne avevamo grande timore, e la notizia infine è arrivata. L’Italia impiegherà più militari in Afghanistan. Lo ha dichiarato poco fa il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in Commissione Difesa al Senato, spiegando che il nostro contingente militare verrà incrementato di ben 600 uomini.
A partire dai primi mesi del 2009, infatti, i nostri militari impegnati nel conflitto afgano, che sembra essere in una fase di stallo o, peggio ancora, in una situazione di forte ritorno dei Talebani verso posizioni di potere e di controllo diffuso del territorio, diventeranno 2.800. La Russa ha detto alla Commissione Difesa che “la delicata situazione operativa della regione Ovest ha già comportato un limitato rafforzamento del dispositivo nazionale”, in particolare a seguito del riposizionamento di parte del contingente che era di stanza a Kabul.
I nostri soldati saranno dispiegati nella zona di Farah, a sud della provincia di Herat, perchè dice La Russa “nella parte sud della zona Ovest c’è una necessità particolare di rafforzamento a Farah. Nei primi mesi del 2009 ci sarà un maggiore incremento delle forze a seguito della costituzione di un battle group supportato da un Aviation Battalion, indispensabile strumento per il concreto controllo del territorio”.
A poche settimane dall’impiego dei nostri cacciabombardieri Tornado, un altro segnale, per chi ancora avesse dei dubbi, che l’Italia è in guerra in Afghanistan. Altro che ipocrite dichiarazioni sulla missione di pace: il governo Berlusconi schiaccia sull’acceleratore e porta il nostro Paese sempre più dentro il conflitto afgano. Senza però riferire al Parlamento e al Paese quali strategie sottendano a queste scelte, se siano stati fissati degli obiettivi, previsti dei tempi per il loro raggiungimento e, soprattutto, dei tempi per il ritorno a casa dei nostri militari. Oppure se si stia solo giocando a Risiko sulla pelle dei nostri ragazzi e degli innocenti civili afgani che ogni giorno pagano con la vita la nostra incapacità e mancanza di prospettive.
E verrebbe da ridere, se non fosse una situazione drammatica, a rileggere le dichiarazioni rilasciate da La Russa ieri. Si, proprio così: non settimane o mesi fa, ma meno di 24 ore fa. Il nostro Ministro della Difesa, infatti, al termine dell’incontro romano con il generale americano David Petraeus, capo del CentCom, il comando centrale Usa che coordina le operazioni militari in Afghanistan, in Iraq e in tutta l’area mediorientale, aveva dichiarato (alle ore 19,00 del 9 dicembre, fonte ADNkronos, ndr) “In Afghanistan ci vogliono più forze ma noi riteniamo che, in questo momento, l’Italia sia già tra i Paesi maggiormente impegnati...il nostro orientamento attuale non è quello di aumentare il numero di uomini impegnati nei vari teatri”. Qui di teatro c’è solo quello dei pupi, col puparo Berlusconi, e i poteri forti suoi sodali, che muovono i fili del burattino La Russa.