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Siglato il contratto dei bancari, limitata l’ applicazione della legge 30

Publie le domenica 13 febbraio 2005 par Open-Publishing
1 commento

FALCRI

Federazione Autonoma Lavoratori del Credito e del Risparmio Italiani

FALCRI FIBA/CISL FISAC/CGIL UIL.CA DIRCREDITO

Comunicato stampa

Siglato il CCNL Credito

Le organizzazioni sindacali Falcri-Fiba/cisl -Fisac/CGIL-Uilca e Dircredito hanno concluso la trattativa per il rinnovo del CCNL nelle prime ore di oggi, sabato 12 febbraio 2005. In un contesto politico e sociale certamente non favorevole, dopo dieci mesi di confronto, uno sciopero nazionale ed uno sciopero territoriale, che hanno consentito di rimuovere le pregiudiziali introdotte da ABI, si è raggiunto un risultato che risponde alla domanda di cambiamento delle condizioni di vita e di lavoro.

L’ipotesi di accordo è stata preceduta da un “Protocollo d’intesa sullo sviluppo sostenibile e socialmente compatibile”, che ha affrontato la responsabilità sociale delle imprese e i sistemi premianti, inserendo obiettivi di qualità oltre quelli di quantità e procedure di confronto aziendale e nazionale.

Parte economica:

aumenti a regime nell’ordine del 6,5% con un beneficio per la figura media di circa 145 € mensili, grazie al recupero dell’inflazione programmata, all’applicazione di quella attesa per il 2005 e ad un meccanismo di riparametrazione che consentirà ulteriori recuperi che vanno dai €130 ai € 530 annui;

contributo di solidarietà generazionale per i lavoratori assunti dopo il 1994 con un incremento dell’1% della quota aziendale nei fondi pensione;

una tantum per il periodo relativo all’anno 2004 dai 400€ ai 1000€;

Parte normativa

Diritti e relazioni sindacali: sono state migliorate le norme relative all’ informazione obbligatoria al Sindacato anche a livello di gruppo, al distacco, al confronto sulle ristrutturazioni e le riorganizzazioni, ai trasferimenti d’Azienda, ampliando i termini delle procedure;

Mercato del lavoro/legge Biagi La conclusione della vertenza ha permesso di arginare l’ulteriore ondata di flessibilità e precarizzazione alimentate dalla legge Biagi, introducendo la sola figura dell’apprendistato professionalizzante con 4 anni di durata e due livelli di sottoinquadramento;

Quadri direttivi armonizzazione economica e normativa dell’intera categoria con abolizione dell’autocertificazione ed un sistema di più garantito di gestione degli orari;

Politiche sociali- salute e sicurezza:allungamento del periodo di comporto; inserimento del rischio-rapina come rischio professionale;

Altri benefici si sono ottenuti in tema di formazione (introduzione dei "crediti" per ore non fruite), turni e recupero delle ore di lavoro straordinario.

Esattoriali si è ottenuto l’impegno da parte di ABI di attivarsi presso le concessioni di proprietà delle banche per applicazione contestuale delle acquisizioni economiche e normative del CCNL Credito

Messaggi

  • E’ stata siglato nella notte tra venerdi’ e sabato il nuovo contratto dei bancari, categoria alla quale da 25 anni appartengo, pur svolgendovi mansioni piu’ consone ad una fabbrica metalmeccanica che alla figura/tipo che normalmente si ha del bancario.

    Dico subito che non sono per niente soddisfatto con particolare riferimento alla parte salariale.

    L’ aumento ottenuto infatti ( anche se su indymedia qualcuno ha pensato bene ieri di definire i bancari “papponi”) non e’ altro che l’ inflazione programmata degli anni di vigenza contrattuale, oltretutto con aumenti scaglionati in tre tranches e con una "una tantum" arrotondata negativamente per gli arretrati del 2004.

    Sancendo cosi’ per l’ ennesimo contratto, di ogni categoria, il fatto che i lavoratori dipendenti debbono per forza rimettere, anno dopo anno, il potere d’acquisto della propria busta paga, scontando la differenza tra inflazione programmata e quella reale.

    Elementi meno negativi ne vedo invece nella parte normativa, con particolare riferimento alla applicazione della legge 30.

    La bozza, infatti, regolamenta esclusivamente una forma di “contratto di apprendistato “ per i nuovi assunti di 4 anni.

    Che altro non e’, salvo il raddoppio della durata, se non il vecchio contratto di formazione lavoro che le banche usano per i neoassunti da tempo memorabile.

    Sarebbero invece esclusi i vari job and call, contratti a progetto, co.co.cpro previsti dalla Legge 30 ed anche il ricorso al lavoro interinale che molte banche invece, per i servizi meno qualificati di sportello, da alcuni anni avevano preso ad utilizzare con frequenza.

    La cosa sembrerebbe aver fatto incazzare pesantemente il Ministro Maroni che prima ha cercato di intervenire a gamba tesa sull’ argomento nelle ultime fasi della trattativa e ieri ha affidato alla sua house organ “La Padania” il suo disappunto per quanto avvenuto, menando fendenti contro sindacati e banchieri uniti nel delegittimare lui e il governo Berlusconi.

    In verita’ le cose credo siano piu’ semplici e banali ; alle banche, come a tutte le grosse aziende ( vedi pure gli scarsi entusiasmi della nuova Confindustria di Montezemolo per la legge 30 ) poco servono quelle forme “hard” di precariato, pensate infatti dalla vecchia Confindustria di D’ Amato, dominata dai padroncini leghisti, fascisti e berlusconiani. Forme “hard” di precariato che poi hanno finito per scatenare conflitti pesanti, come a Melfi e tra i tramvieri, conflitti che il grande padronato economico/ finanziario ha chiaramente dimostrato di non gradire.

    Quindi sicuramente in questo quasi ripudio, nel contratto dei bancari, della legge 30 non c’e’ nulla di rivoluzionario.

    Pero’ mi sembra un precedente positivo per le altre categorie, a partire dai dipendenti pubblici.

    Keoma