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– Silvio o Walter, per me pari sono -
a cura di Paolo De Gregorio – 30 novembre 2007
La “cifra” più riconoscibile di questo dibattito sulla nuova legge elettorale è quella della doppiezza.
Tutti i partiti fanno finta di lavorare per una soluzione a favore della democrazia, della funzionalità del Parlamento, della partecipazione dei cittadini alla scelta di candidati e governo, mentre è chiaro che ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino per poter sopravvivere nel comodo e ben retribuito teatrino della politica.
E’ molto evidente che i due maggiori partiti, quello di Berlusconi e quello di Veltroni, nelle rispettive aree di influenza, desidererebbero diventare egemoni, non nella forma di federazione, ma con l’annessione degli alleati che potrebbero diventare “correnti” nel partito maggiore, e trattare e pesare nelle decisioni di governo o di opposizione esattamente come facevano negli apparati di partito come alleati.
Dal bipolarismo al bipartitismo.
Francamente, pensando con terrore al ritorno del centro democristiano, più inamovibile di una montagna, in un paese in cui esiste la potenza politica del Vaticano che vorrebbe ritornare ai bei tempi e che fa il tifo per questa soluzione, un bipartitismo chiaro, con una destra e una sinistra, lo preferirei alle altre ventilate soluzioni.
Il rischio di riavere Berlusconi premier è minore di un ritorno di preti e democristiani.
La novità è che questo bipartitismo è realistico e ha i numeri parlamentari per essere approvato, poiché un accordo tra Veltroni e Berlusconi che stabilisse una soglia del 10% per entrare in Parlamento, con il proporzionale, aprirebbe la strada al bipartitismo, senza escludere la possibilità di fare un accordo di grande coalizione come in Germania, che sta dando buoni frutti con il piano energetico da fonti rinnovabili.
Se giudichiamo la estrema marginalità in cui 5 anni di governo berlusconiano ha lasciato gli alleati minori, e l’impotenza della sinistra estrema nel governo Prodi, mi sembra che con il bipartitismo non cambierebbe gran che. Almeno si finirebbe di prendere in giro quegli elettori che per nostalgia o convinzione votano ancora falce e martello, visto che il comunismo si fa con la lotta di massa fino a quella armata, e la partecipazione al governo Prodi fa solo perdere consensi e credibilità.
La “cosa” che deve nascere, e che è l’unica che può fronteggiare l’emergenza ambientale e il dominio degli affari sull’etica, sulla cultura, sull’ambiente, sull’acqua, sulla produzione industriale e agricola, non ha niente a che fare con leggi elettorali e vecchia politica.
Vi è bisogno di gente nuova che cerca un futuro nella sostenibilità,nella decrescita sia produttiva che demografica, che abbia l’obiettivo di mettere regole al “liberismo” che ha dimostrato tutta la sua ottusità e distruttività, che punti sulla PACE, il disarmo e la fine di ogni egemonismo.
Partecipare oggi ad una lotta politica in cui non si decide niente perché le vere scelte di produzione, consumo, informazione, le fanno i capitalisti, non è molto interessante, né espressione di democrazia.
Il problema è che la democrazia non c’è e non c’è mai stata in nessun paese al mondo e l’unico progresso possibile è affermare ciò e cercare di inventarla, legando tra loro quelle persone che non vogliono vivere da sudditi, precari, bombardati dall’inquinamento, nutriti da cibi schifosi, in una società violenta, distruttiva, dove tutti sono in competizione contro tutti per strappare la propria fetta di consumi.
Non vi è un solo partito politico, nel pur nutrito novero di quelli italiani, che non sia interno a vecchie logiche e vecchia cultura. Anche Grillo appare debole impegnato su tematiche non risolutive, ma è l’unico che ci ha fatto capire che grande potenzialità hanno Internet e la partecipazione di massa dei cittadini.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. Silvio o Walter,per me pari sono, 3 dicembre 2007, 10:09
E questa volta l’articolo me lo sono letto e riletto tutto : ho anche cercato di analizzarlo in modo laico, ma non ho capito molto . Ammetto di essere lento a mettermi in moto il lunedì mattina, in più l’età incombe , ma mi trovo in seria difficoltà . Si dice che il comunismo si raggiunge anche con la lotta armata e poi si dice che si vuole la PACE ( maiuscolo ) ; si dice che nessun partito è democratico , ma si ricorda che la grande coalizione dei tedeschi ha portato ad uno sviluppo delle energie alternative . Si dice che si preferisce il Berlusca ad una sorta di nuova DC , ma non si compende che possa essere una nuova DC se non quella del Berlusca ( il quale , ricordiamo, ha per esempio sponsorizzaro la marcia delle famiglie , bocciato i DICO e così via) . Insomma , come si dice da noi , un bel rebelot ; anche se il titolo ( perchè come si sa è il titolo che ha il maggiore impatto ) mi ricorda tanto il social - fascismo degli anni trenta
Buster Brown
1. Silvio o Walter,per me pari sono, 6 dicembre 2007, 14:25
Il bipolarismo in una sola persona
"Mi avete fatto venire caldo al cuore, il mio batte all’unisono con il vostro e sono orgoglioso di dirvelo. Anche il mio cuore ha vibrato sulla vostra stessa lunghezza d’onda. E’ una nuova avventura che si riallaccia alle radici della destra e che vi ha portato qui tutti insieme come una comunità di chi ancora ci crede"
(Silvio Berlusconi all’assemblea costituente de "La Destra" di Francesco Storace, Ansa, 10 novembre 2007)
"Il Partito democratico? Quasi quasi aderisco anch’io..." (Silvio Berlusconi, 21 aprile 2007)
"Io sono un liberale di sinistra, preferisco la politica dei Democratici Usa a quella dei Repubblicani"
(Silvio Berlusconi, 27 gennaio 2006)
"Forza Italia potrebbe essere ragionevolmente perfino descritta come un partito di centrosinistra"
(Silvio Berlusconi a "The Times, 17 marzo 2002)