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Sindacati soft: solo un’ora di assemblea, ma lo sciopero cresce
Publie le domenica 15 giugno 2008 par Open-Publishing1 commento
Sindacati soft: solo un’ora di assemblea, ma lo sciopero cresce
di Fabio Sebastiani
Cgil Cisl e Uil si svegliano dal torpore... e proclamano un’ora di assemblea nei luoghi di lavoro in concomitanza con i funerali delle vittime della strage di Mineo. E’ tutta qui «l’adeguata risposta e mobilitazione» dei sindacati alle stragi di questi giorni. Non sorprende più di tanto, del resto. In pieno confronto sui modelli contrattuali, indire addirittura uno sciopero generale potrebbe suonare come un gesto irriverente.
Per i lavoratori non è così.
I primi a muoversi sono state le tute blu. Anzi, per meglio dire, le tute blu di Brescia, che già da ieri e l’altro ieri sono in sciopero con «fermate articolate». Lunedì prossimo si replica. In Sicilia, invece, contro gli infortuni mortali sul lavoro Fim Fiom Uilm hanno proclamato ben quattro ore di astensione dal lavoro per giovedì prossimo. Martedì, invece, ad incrociare le braccia per un’ora, dalle undici a mezzogiorno, saranno tutti i metalmeccanici italiani. Ieri, intanto, Cgil, Cisl e Uil di Milano hanno organizzato un presidio nella centrale piazza San Babila.
«Tra la strage alla ThyssenKrupp di Torino (dicembre 2007) e quella accaduta a Catania (giugno 2008), sul lavoro si è continuato a morire - scrivono i segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, Giuseppe Farina, Gianni Rinaldini e Antonio Regazzi - non sempre conquistando l’attenzione dei media» invece «i lavoratori fanno i conti quotidianamente con uno stillicidio d’infortuni gravi e invalidanti e con migliaia di morti ogni anno per malattie di origine professionale. Di fronte a questa realtà non possiamo accettare la posizione dei leader di Confindustria, sempre pronti a biasimare certi comportamenti dei lavoratori e dei sindacati, ma poco inclini ad assumere fino in fondo la responsabilità d’impresa come discrimine tra le aziende virtuose e quelle che violano, per calcolo economico o per ignoranza, elementari regole di sicurezza sul lavoro».
I metalmeccanici scioperano «contro questo atteggiamento degli imprenditori, che coprendo sempre tutto e tutti, finisce per penalizzare proprio le imprese che rispettano le norme e coinvolgono i lavoratori nella valutazione dei rischi. Sono, quindi, inaccettabili - aggiungono i tre sindacati - le richieste di modifica delle nuove normative sugli appalti e sulla sicurezza». «Scioperiamo - prosegue la nota - per chiedere al Governo immediate misure economiche a sostegno della salute e sicurezza sul lavoro, compresi i 12 miliardi di euro di attivo accumulati nella gestione Inail, che vanno subito utilizzati per investimenti nella prevenzione e nel risarcimento dei danni».
Per Patrizio Tonon, segretario della Cgil del Veneto, che «dentro la Confederazione ci sia la richiesta per una iniziativa nazionale penso sia la verità». «Tra l’altro l’iniziativa del governo - aggiunge - che è stata di attaccare l’impianto del Testo unico richiede questo».
Anche Rossano Rossi, della segreteria della Toscana, sottoscrive «una iniziativa generale» per la sicurezza sul lavoro. In Toscana c’è già stato un lungo percorso unitario che portò alla definizione di una legge regionale. «La sensibilità in tutta la Cgil è molto alta su questo tema - sottolinea Rossi - e questo perché sia la detassazione degli straordinari che l’attacco di Sacconi al testo unico hanno destato molta sopresa». «Mi chiedo come si faccia - aggiunge Rossi - a partecipare a un tavolo nazionale sul rinnovo dei modelli contrattuali dove ci sono gli stessi soggetti che chiedono la deregulation dei diritti, il contratto individuale e un peggioramento delle condizioni di lavoro. Tutti temi, questi, che sono strettamente connessi con l’aumento degli infortuni sul lavoro».
Antonio Lareno, della segreteria della Camera del lavoro di Milano, critica la decisione di Cgil Cisl e Uil di limitarsi alla sola ora di assemblea nei luoghi di lavoro. «Una iniziativa al di sotto delle necessità - dice - e delle attese che si stanno creando proprio in questi giorni nei luoghi di lavoro». «In realtà ci vorrebbe uno sciopero generale - aggiunge - e presidi nei posti più significativi. Del resto le dichiarazioni del ministro Sacconi non lasciamo adito a dubbi. Si tratta di dichiarazioni di faccia. Sia Confindustria, poi, che le altre organizzazioni imprenditoriali, non hanno risposto all’appello e mostrando ostilità nei confronti del testo unico».
Ieri la Feneal-Uil, gli edili, in un comunicato «non esclude» il ricorso allo sciopero generale «in caso di peggioramenti della normativa in materia di sicurezza sul lavoro». «La modernizzazione che serve al Paese è quella di evitare stragi di lavoratori», ha detto Giuseppe Moretti, segretario generale della Feneal.
Infine, un appello alla «ribellione» arriva dalla Rete 28 aprile in Cgil. Una ribellione, tra l’altro, perfettamente previstsa dalla legge, che di fronte ai rischi sulla salute e sulla sicurezza consente al lavoratore di eseguire un determinato compito. "Salviamo la vita, facciamo i fannulloni" si legge in un volantino che sarà distribuito nei prossimi giorni. «Di fronte alla continua prtesa di tutte le aziende di lavorare sempre peggio c’è una sola risposta: rifiutarsi di mettere a rischio la propria vita».
su Liberazione del 14/06/2008
Messaggi
1. Sindacati soft: solo un’ora di assemblea, ma lo sciopero cresce, 15 giugno 2008, 23:12
Ai sindacati confederali ora importa solo beccarsi i soldi dei CAAF e della gestione dei fondi pensione.