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Sinistra Critica, un "nuovo inizio" a Bellaria.

Publie le martedì 17 novembre 2009 par Open-Publishing
3 commenti

SINISTRA CRITICA, UN «NUOVO INIZIO» A BELLARIA
dal manifesto del 17 novembre

di Salvatore Cannavò

Bersani sembra aver calamitato le attenzioni delle principali forze della sinistra che tornano a costellare il Pd rinunciando a un’iniziativa autonoma. E quando se la danno, come nella manifestazione del 5 dicembre con Di Pietro, sembrano darsela solo per aumentare il proprio potere contrattuale in vista di accordi di governo alle regionali o di accordi «per governi di scopo» alle prossime politiche
Al centro della seconda Conferenza nazionale di Sinistra Critica, che si è chiusa l’8 novembre a Bellaria, c’è stato invece un dibattito sul «movimento contro la crisi e il razzismo», invitando la sinistra politica, sociale e sindacale, a trovare forme di unità autonome dal Pd e vincolate a un processo di protagonismo sociale, l’unico che potrebbe far pagare al governo Berlusconi la sua complicità con la crisi economica.
In questo senso dalla Conferenza sono venute alcune proposte su cui lavorare: la riduzione dell’orario di lavoro; il coordinamento delle fabbriche in crisi, il recupero della battaglia per il salario minimo garantito (la legge «popolare» giace al Senato); l’estensione dell’articolo 18 contro l’ipotesi del Contratto unico; l’unità di diritti con i/le migranti; la nazionalizzazione e socializzazione delle fabbriche a rischio chiusura. E poi una battaglia unitaria per un ecologismo radicale - nucleare, acqua, clima - per la difesa dei diritti civili, contro il nuovo autoritarismo di Stato. Sapendo che contro la crisi serve una prospettiva di alternativa e misure come una vera patrimoniale, la tassazione delle rendite, l’abolizione del segreto bancario. Un movimento di massa, dunque, all’insegna dell’unità e della radicalità. E dentro questa prospettiva una proposta per le elezioni regionali con la formazione unitarie di liste anticapitaliste, ecologiste, di coalizione o di movimento, che racchiudano forze diverse in alternativa al centrodestra e al centrosinistra.
La proposta per la sinistra italiana emersa da Bellaria è quella di un «nuovo inizio», di una nuova sinistra anticapitalista che faccia davvero i conti con il passato, si fondi sull’indipendenza reale dalle forze che governano il capitalismo, sull’autonomia dei soggetti sociali, su una rinnovata strategia della trasformazione in grado di accogliere una nuova generazione politica.
Con l’elezione dei suoi tre portavoce - non è prevista la figura del leader - che sono Flavia D’Angeli, Franco Turigliatto e Piero Maestri, Sinistra Critica lavorerà nel prossimo periodo a questa prospettiva, rafforzando sé stessa. La Conferenza di Bellaria ha rappresentato un bel momento di dibattito, una buona partecipazione e ha potuto decidere di impegnarsi a una Campagna nazionale contro la crisi, al rilancio della Rete delle marce europee, all’appuntamento di Copenhagen e all’istituzione di una Scuola di formazione politica attorno al Centro studi Livio Maitan. Con un’attenzione all’Europa: mentre la sinistra si appassiona alle sorti europee di Massimo D’Alema, nell’incontro avuto a Bellaria con il Bloco de Esquerda portoghese e l’Npa francese si discute del vertice eurolatinoamericano di Madrid, del vertice Nato di Lisbona e del Forum sociale europeo di Instanbul, per una mobilitazione unitaria.

Messaggi

  • Bellissimi proclami, interessanti e condivisibili enunciazioni di principi, affascinanti slogan progressisti, ma poi !!

    Sul piano dell’iniziativa politica concreta che facciamo ??

    Come faremo a recuperare l’egemonia cuturale su cui poi rifondare quella politica ??

    Con quali strumenti ??

    Con la stampa e le televisioni completamente in mano ai "padroni", con l’industria culturale controllata in toto da una ristretta oligarchia di plutocrati, come faremo ad informare, diffondere le nostre idee e trovare consenso su queste ??

    Queste domande nessuno se le sta ponendo, forse perchè nessuno in questo momento possiede le risposte !!!

    MaxVinella

    • Caro compagno, ho postato io il pezzo, e quindi mi sento di risponderti, non a nome di sc, ma a mio modesto parere.
      Intanto comincio dal constatare che condividi l’impostazione analitica, e che in altri tuoi commenti su altri post, ti senti vicino al costruire quella che io chiamo, la casa comune dei comunisti non governisti e degli anticapitalisti.
      Un ottimo punto in comune.
      Stante ,la situazione di vero e proprio disastro della sinistra governista, come iniziativa politica si dovrebbero appoggiare le lotte e le vertenze, che in tutto il territorio nazionale e non solo, si impongono quotidianamente.
      Gli strumenti con i quali lavorare per costruire una sinistra che lotta sono molti, in questo particolare momento, credo sia valido supportare iniziative come la Rete Anticrisi a Roma e cose analoghe che si stanno costruendo.
      Lavorare nei sindacati di base, per altri nella sinistra cgil, sui mancati diritti civili, sulle tematiche femministe, sulla difesa radicale dell’ambiente,contro la guerra, nei movimenti studenteschi, e tanto , ma tanto di altro.
      Il punto centrale, è a mio avviso, usare come metodo l’autorganizzazione ed il non coinvolgimento con pratiche che hanno portato tanti danni(disastro dei governi Prodi).
      Chiaro che l’informazione è in mano al padrone Berlusconi e per quel poco che ne resta fuori, la spartizione vede un centrosinistra con pratiche spartitorie ed intento a non dare troppa voce e visibilità alle tante lotte di questi giorni.
      Proprio per questo motivo, non dobbiamo avere illusioni di nessun tipo e contare soltanto sulle nostre pratiche e sulle nostre mobilitazioni, solo con questi mezzi, riusciremo a "bucare il video" informativo.
      Come dire, nessuna delega, perchè ben sappiamo che nessuno spazio ci sarà regalato, anzi................
      Una strada lunga ed impervia è a tutti noi davanti, e l’affrontarla certo non è una passeggiata.
      Ma non esistono scorciatoie praticabili senza ritrovarsi ad essere fagocitati da un sistema politico che diventa sempre più un regime, in cerca di vassalli cui regalar briciole.
      Tutti i mezzi sono buoni fuorchè il nostro snaturamento, la sinistra deve tornar ad essere sinistra.
      Questo praticando l’unità possibile sugli obbiettivi politici e sociali, senza settarismo preconcetto e con l’aver come riferimento la classe degli sfruttati, in tutti i suoi segmenti possibili.
      Come puoi ben capire compagno MaxVinella non ci sono ricette pronte o strategie salvifiche, ma alcune pratiche possibili però possiamo darle per comuni.
      E se questo non è all’altezza della situazione dell’oggi, però sarà un buon percorso per portare ad essere all’altezza della situazione del domani, perchè senza una sinistra credibile purtroppo l’oggi sarà il domani .
      I movimenti sociali, i lavoratori e le lavoratrici e tanti e tante altri son orfani di un qualcosa che serva i loro bisogni, la sinistra di classe tutta deve dare loro risposte, poi potrà pensare ad esser egemone e propositiva, per poter dar battaglia che rompa il sistema informativo odierno, solo poi.
      Senza pretesa alcuna, ma con la sicurezza che le scorciatoie non son più riproponibili, pena la sconfitta ad oltranza.
      Un abbraccio, ed un saluto a pugno chiuso.
      Enrico

    • Caro Enrico,le tue analisi sono, ovviamente, del tutto condivisibili !!

      Del resto per chi ha occhi ed orecchi e non trae la propria informazione solo dai TG la situazione è abbastanza chiara : viviamo in un regime neofascista , dove il manganello e l’olio di ricino sono stati sostituiti dalle televisioni e dall’illusione consumistica !!

      Nel ventennio tutti avevano la chiara percezione che quello fascista era comunque un regime : per molti anche un po’ dispotico e repressivo, per altri utile e gradevole.

      Oggi invece viviamo in un regime “democratico” dove la maggior parte della gente non ha l’esatta cognizione di quello che le succede dintorno o quantomeno ha la sensazione che tutto questo sia inevitabile ed ineluttabile come se fosse un evento naturale : un terremoto , un’alluvione, un’eruzione vulcanica, senza responsabili e/o colpevoli !!

      Chi voglia propagandare idee antagoniste o progressiste , oggi ha la massima libertà di farlo, basta che lo faccia scrivendo libri, su qualche blog od in terza o quarta serata !!

      Oggi prevale non chi ha la forza e la sensatezza delle idee, ma chi riesce a diffonderle e chi ha gli strumenti per avere un audience milionario : puoi raccontare qualsiasi stronzata ed avrai la certezza che quella diventa la verità !!

      Viceversa puoi urlare, vociare, imprecare, abbaiare , ma tanto nessuno o pochissimi ti ascoltano e , per dirlo in maniera dotta, la tua diventa una “vox clamantis in deserto” !!

      La sinistra in italia si è autocastrata nel momento che ha permesso al Berluska di impadronirsi totalmente del controllo dell’informazione e dell’ infotainment, consentendogli di portare a compimento quel processo di trasformazione culturale ed antropologica della società italiana, che Pasolini aveva chiaramente individuato già negli anni settanta !!

      L’errore è stato quello di aver ritenuto che tutto questo fosse solo “un problema” tra i tanti, senza aver compreso che questo era invece “il problema”.

      Noi poi si è continuato a far politica nelle forme tradizionali come se avessimo ancora di fronte la società degli anni 60/70, mentre la stessa era profondamente cambiata e c’era chi operava per continuare a cambiarla a suo piacimento e secondo i propri interessi .

      La sinistra arretra non perché non abbia idee o perché queste siano sbagliate : perde perché non ha più la capacità e gli strumenti per farle sembrare verità

      MaxVinella