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Sinistra, anche il coordinamento divide
Fava a Ferrero: coinvolgiamo Veltroni. Grassi (Prc): è tutto un altro film
Un coordinamento delle forze della sinistra «per rafforzare l’opposizione e contribuire a una possibile uscita da sinistra dalla crisi». La proposta era stata rinnovata sabato scorso su Liberazione dal segretarario di Rifondazione Paolo Fererro, che argomentava: «Da questa crisi è possibile uscire a sinistra solo in virtù dell’efficacia dei movimenti di massa», perché «i soggetti in campo sono il governo e i poteri forti da un lato e il movimento di massa dall’altro» mentre « l’opposizione parlamentare è incapace di determinare un qualsivoglia sbocco politico alla crisi».
Ora arriva la risposta del coordinatore di Sinistra democratica, Claudio Fava, che invece lavora a un nuovo soggetto della sinistra che abbia come interlocutore il Pd. All’invito di Ferrero, Fava risponde positivamente. Ma solo per chiedere che sia esteso anche al Pd, all’Italia dei valori e ai socialisti di Riccardo Nencini. Ovvero, nei primi due casi, anche all’opposizione parlamentare. Nella sua risposta a Ferrero, il coordinatore di Sd sottolinea che «questo coordinamento non risolve e non esaurisce le differenze di orizzonte strategico che oggi attraversano la sinistra»». Ma, aggiunge, «ciò non ci sottrae all’urgenza di trovare terreni operativi di lavoro comune». Come è successo, ricorda Fava per segnalare i punti di contatto tra Ferrero e Di Pietro, nel caso del referendum sul lodo Alfano.
Il segretario del Prc risponde usando la diplomazia: la risposta di Fava è «positiva», premette. Ma va in un’altra direzione, precipitosa. Perché, spiega, «è necessario partire da un reale coordinamento della sinistra d’opposizione che c’è per poi cercare le convergenze caso per caso con le altre forze dell’opposizione parlamentare». Il dialogo con queste forze «è necessario, ma quando vi sia una reale convergenza», come sul lodo Alfano, appunto. Meno diplomatico Claudio Grassi, responsabile organizzazione del Prc: «Quanto proposto da Fava è tutto un altro film», taglia corto. E aggiunge: l’invito di Ferrero «non può essere rimodellato come vorrebbe il leader di Sd. Il coordinamento delle forze della sinistra si basa sulla possibilità di elaborare una piattaforma programmatica comune di lotta politica e sociale». Possibilità che il coinvolgimento di Pd, Idv e Ps renderebbe impossibile. E Grassi manda anche un messaggio interno: quelle del segretario del Prc e quelle di Fava, sostiene, sono proposte «nient’affatto sovrapponibili, noi non siamo d’accordo con il partito unico della sinistra, come è emerso dal congresso di luglio».