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Sinistra, "laboratorio Genova"

Publie le giovedì 28 settembre 2006 par Open-Publishing

Mentre i Ds "inglobano" la sezione Sdi di Molassana, Rifondazione, Comunisti e ex correntone tentano una strada nuova

Folena: "Con Sanguineti, per ricomporre tutti gli spezzoni"

«Genova, laboratorio politico». La formula, identica e con le stesse parole, viene usata al mattino nella federazione dei Ds e al pomeriggio in casa Rifondazione. La usa il segretario diessino Alfonso Pittaluga annunciando l’adesione al partito di Fassino di 27 iscritti allo Sdi di Molassana e la usa il pomeriggio Pietro Folena, raccontando a "Repubblica" perché "nel laboratorio in cui stanno lavorando i compagni di Rifondazione, dei Comunisti italiani e di Unione a sinistra si vedono già i primi, splendidi risultati".

In piazza De Marini, nella conferenza stampa organizzata per annunciare l’adesione ai Ds di Ferruccio Raggi e della "storica" sezione socialista di Molassana, Pittaluga e Tullo respingono la logica di un Ds formato Grand Hotel, con gente che va e gente che viene. A proposito, quanti vanno? «Fino a fine anno vale la tessera del 2006 - allarga le braccia Pittaluga - Vedremo quanti decideranno, il prossimo anno, di non rinnovarla». Domani sera, in Valpolcevera, si terrà il primo degli attivi di zona: sarà una prima occasione per capire, numericamente parlando, la consistenza del gruppo scissionista.

Oggi pomeriggio (17,30, Palazzo San Giorgio) la presentazione di "Unione a sinistra" sarà invece l’occasione per capire il grado di coesione tra i vari pezzi di sinistra comunista. Con il candidato sindaco in pectore Edoardo Sanguineti dialogheranno Aldo Tortorella, lo storico Nicola Tranfaglia e Pietro Folena. Proprio a Folena, presidente della commissione cultura della Camera ed eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione dopo un lunghissimo passato prima nel Pci e poi nei Ds, "Repubblica" ha chiesto di spiegare se c’è un "caso Genova": in fondo in tutta Italia il correntone è alla finestra, solo a Genova è già uscito dai Ds. «Non credo che ci sia una specificità genovese - spiega -

Al contrario penso che ci siano movimenti in tutta Italia: in Umbria ci sono provvedimenti contro un senatore e tre consiglieri, in Abruzzo l’area di "Uniti a sinistra" si allarga alla capogruppo Ds a Pescara e a un consigliere regionale, in Piemonte l’area sta prendendo piede. Poi, a seconda della velocità del Partito Democratico c’è una velocità di reazione». In Liguria c’è stata l’accelerata in Regione... «E quindi Mino Ronzitti e tanti altri compagni hanno deciso di formare "Unione a sinistra" con una presidenza prestigiosa come quella di Edoardo Sanguineti». A proposito, il professore ha dato una sua disponibilità per candidarsi alle Primarie. «Naturalmente non spetta a me dire se il candidato delle forze della sinistra sarà lui.

Posso dire che apprezzo il coraggio di Sanguineti, lo stimo tantissimo, mettere a disposizione la sua storia culturale e politica, la sua coscienza critica, è un fatto bellissimo». Il confronto di Palazzo San Giorgio mette insieme pezzi di sinistra diversi tra loro. «Sanguineti, Tortorella, Tranfaglia ed io abbiamo storie diverse ma profonde radici comuni. E credo che anche il futuro ci darà buone possibilità comuni, per spiegare le ragioni della sinistra, in Italia e in Europa».