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Social card: in molte città impossibile usarla. Penalizzati gli invalidi.

Publie le giovedì 11 dicembre 2008 par Open-Publishing

Social card: in molte città impossibile usarla. Penalizzati gli invalidi. Venerdì sciopero generale

di Cosimo Pierre

Con una grande campagna di informazione la Cgil prepara lo sciopero generale di venerdì e le manifestazioni che si svolgeranno in cento città italiane. Il segretario nazionale della Cgil Guglielmo Epifani parlerà a Bologna dove si svolgeranno tre cortei. Vedi le iniziative Nell’appello rivolto ai lavoratori il sindacato di Corso d’Italia avavnza le sue proposte per contrastare la crisi, e conferma il giudizio negativo sulle misure del governo. Misure, che come nell’articolo che di seguito pubblichiamo non solo sono del tutto inadeguate alla gravità della situazione, ma provocano anche effetti dannosi, penalizzano come avviene per la social card perfino gli invalidi sotto i 65 anni che non potranno usufruire neppure dell’ "elemosina".

ROMA – Non solo uno strumento del tutto inutile per risolvere la crisi, che si abbatte con più forza sulle persone più povere ma anche un caos abnorme fra coloro che ritengono di averne diritto. Le condizioni poste dal governo per ottenerla – limitando fortemente la platea dei possibili beneficiari – sono tali che, negli uffici postali, si sono create lunghe file per richiedere informazioni.Fra i requisiti esposti vi è quello anagrafico (65 anni di età o minori di 3 anni, in questo caso ad avere diritto al beneficio sono i genitori) ed un reddito non superiore a 6mila euro l’anno (8mila per gli over 70).

Ma anche rispondendo a questi requisiti, si sente già il sapore della beffa in molte città italiane. A Palermo, ad esempio, dove oggi si sono create enormi resse agli uffici postali, si è scoperto che, con la social card, si potranno fare acquisti solamente nella grande distribuzione, in pochissimi negozi di alimentari e in nessun panificio. Perché? "La gran parte dei panifici della città non ha il bancomat e quindi non possiamo registrare pagamenti con la social card», afferma Nino Buscemi, presidente dell’Associazione panificatori di Palermo. E non si può certo pretendere che i piccoli forni rionali di Ballarò, di Borgo Vecchio, della Vucciria, dove si registrano i maggiori casi di disagio sociale, chiedano l’installazione del Pos indispensabile per utilizzare la social card. «Si tratta di una beffa, non solo per il numero esiguo di destinatari della carta, ma anche per le limitazioni all´utilizzo», rimarca il segretario regionale dello Spi Cgil, Nino Reale.

A Palermo ci sono circa 29 mila persone che avrebbero diritto alla social card. Molte di loro si sono recate negli uffici postali, l’hanno ritirata e si sono accorti che non potevano utilizzarla in nessuno dei negozi limitrofi perché nessuna associazione di esercenti ha stipulato la convenzione con il Ministero dell’economia. Così, la social card rischia di diventare un’arma spuntata, oltre che di per sé piccola e inefficacie. Giovanni Felice, presidente regionale di Confesercenti dichiara: "Vedremo la risposta del nostri associati, certo la sensazione è che questa trovata del governo Berlusconi alla fine agevoli soltanto la grande distribuzione". Già, ma il bello è che nemmeno quest’ultima è pronta a ricevere i pensionati con la social card e non lo sarà almeno fino al 16 dicembre.

«La verità è che questa social card servirà a stento per pagare le bollette di luce e gas – dice ancora Nino Reale - Purtroppo questo la gente ancora non lo ha capito. Non tutti sanno, inoltre, che anche se le Poste hanno consegnato a loro la carta sociale, non è detto che questa possa essere utilizzata nelle prossime settimane perché il ministero delle Finanze dovrà prima verificare i dati del richiedente. Insomma la carta sociale rischia di diventare un bluff che non risolve il problema di chi non arriva alla fine del mese».

Come se non bastassero queste limitazioni all’utilizzo del mini-beneficio, la Cgil, già da alcuni giorni, ha denunciato una pesante discriminazione. Gli invalidi civili di età compresa fra i 18 e i 64 anni, che ricevono un assegno di 220 euro mensili, non hanno i requisiti per ricevere la social card, pur stando sotto il reddito che la legge prevede come limite massimo per ottenere i 40 euro mensili ricaricabili. "Noi siamo contrari alla social card – affermano alla Cgil – Per questo riteniamo che sarebbe stato più opportuno per queste persone aumentare l’assegno d’invalidità, portandolo almeno allo stesso livello delle pensioni sociali, cioè circa 500 euro mensili. In Francia, per esempio, i disabili adulti percepiscono un sussidio statale di 628 euro".