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Soddisfazione per il no al terzo valico, preoccupazione per la gronda

Publie le venerdì 4 agosto 2006 par Open-Publishing

comunicato stampa

Grande sodidsfazione per il definitivo (si spera) stop al terz ovalico
ferroviario (TAV) ma preoccupazione per l’avanzamento dell’iter per la
Gronda di Ponente (la vecchia bretella autostradale Voltri - Rivarolo gia’
bocciata 15 anni or sono).
Questo ulteriore tratto autostradale impattera’ in modo sconvolgetne sui
questrieri del ponente genovese,(Vesima, Voltri, Pra, Varenna, Chiaravagna,
Rivarolo) gia’ gravato da molte servitu’ (petrolio, petrolchimico, porto
container, discarica rifiuti solidi urbani e, forse, inceneritore).
Un nuova autostrada vicinissima all’abitato.
La scelta e’ dovuta a tre elementi fondamentali:

1. non si pensa di spostare traffico su gomam a traffico su rotaia, sono la
paolo di fatto i lavori per il metro’ a cielo aperto nel ponente cittadino
che si potra’ fare solo se si completera’ la bretella ferroviaria Voltri -
Borzoli su Piazza Principe, ne’ avanza un piano credibile di incentivo del
trasporto pubblico su gomma su cui incombe la mannaia di un ulteriore
rincaro dei titoli di viaggio.

2. in mancanza di questa politica urbanistica , dato che il traffico che
coinvolge il nodo genovese e’ prevalentemente urbano, ogni tracciato che si
allontani dall’abitato diventa sempre meno appetibile dal punto di vista
trasportistico, oltre che maggiormente impattante per gli scavi
nell’appennino e nuovi riempimenti portuali.
La necessita’ di dare una risposta al traffico indotto dal porto di Genova
e’ evidentemente falsa, perche’ Genova sta a sud della Val Padana, emntre
la bretelal autostrsadale va in direzione Ovest - Est.

3. il ponente cittadino e’ percepito dai governi di centro sinistra come
territori elettoralmente sicuri su cui poter scaricare gli effetti di tutti
gli intereventi scomodi che il ’salotto buono’ della citta’ (giustamente)
rifiuta.

Centinaia di persone rischiano di perdere la propria casa, territori
interi, alcuni ancora vivibili, verranno devastati, tonnellate di terra
riempiranno il mare a Sampierdarena o a Voltri.

Ma c’e’ ancora tempo per contrastare questa follia, mobilitando le forse
sane della citta’ a un diverso modello economico e sociale.
Ne parleremo in campagna elettorale.