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Soldati in città, deriva sudamericana?

Publie le lunedì 4 agosto 2008 par Open-Publishing
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Una riflessione sul significato della nuova "presenza" vicino alle chiese, alle stazioni e alle ambasciate delle grandi città italiane.

Articolo di approfondimento su www.ciardullidomenico.it

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  • Ieri sera (martedì 5 agosto), intorno alle 18.30, una delle "pattuglie miste" esercito-forze dell’ordine ha fermato un militante dei collettivi che aveva da poco terminato uno dei volantinaggi organizzati in questi giorni presso la stazione anagnina.

    Gli uomini dell’esercito, coordinati dagli agenti dei carabinieri, hanno identificato il ragazzo, lo hanno trattenuto sul posto per imprecisati "accertamenti" per oltre venti minuti nel corso dei quali è stato intimidito in vari modi. E’ stata inoltre sequestrato e archiviato una copia del volantino che era stata distribuito.

    Le pattuglie, che ci dicono dovrebbero difendere i cittadini da pericolosi criminali, hanno invece deciso di impegnare la propria attività nella identificazione e la schedatura di un pericoloso sovversivo di ventuno anni che aveva volantinao il proprio dissenso, quasi questa cosa rendesse automaticamente "sospetti" e quasi qualcuno ritenesse "inopportuno" volantinare contro la presenza dei militari.

    Ci sembra che quanto accaduto rientri appieno in un tentativo di intimidazione. Dopo le parole isteriche del ministro La Russa su chi osava contestare la sua personale partita di Risiko, ecco i solerti uomini delle forze armate comportarsi coerentemente.

    Non siamo disponibili a farci intimidire. La nostra città non è divenuta proprietà privata di militari e polizia. La liberà di espressione e comunicazione non può essere limitata in alcuni territori, secondo la volontà dei presidi militari. Se così fosse, dovrebbero tutti rinunciare a definire democratico questo paese.

    Riteniamo inaccettabile quello che è accaduto.Per questo, oggi alle 14.00 un gruppo dei collettivi tornerà alla stazione Anagnina per volantinare. Ci aspettiamo di non dover essere fermati ed identificati, ed invitiamo tutti e tutte a partecipare ed a testimoniare quanto accadrà.

    collettivi giovanili contro la precarietà - roma